
Le sue avventure sono diventate mitiche e la sua storia non smette ancora di stupire. Nel luglio del 2024 il mondo era venuto a conoscenza dell'esistenza di un leone davvero sui generis: Jacob, il "re della savana" a tre zampe che vive nel Queen Elizabeth National Park in Uganda e che, nonostante il suo handicap, era riuscito a compiere la più lunga nuotata mai registrata per la sua specie spinto dalla ricerca di nuove femmine disponibili all'accoppiamento. Jacob e suo fratello Tibu, nella notte del primo febbraio del 2024, avevano attraversato da una sponda all'altra il fiume Kazinga che collega i laghi Edward e George nuotando per oltre 1 chilometro e mezzo.
La nuova scoperta su Jacobs: la sua sorprendente e unica tecnica di caccia
Ora un nuovo studio, pubblicato su New Scientist e a firma di Alex Braczkowski, biologo della conservazione che da anni studia i leoni che vivono nell'area del Queen Elizabeth National Park, ha approfondito un aspetto fondamentale della vita di questo leone di 11 anni che ha perso la zampa posteriore sinistra dopo essere finito nella trappola di un bracconiere nel 2020.
Gli etologi che seguono le avventure di Jacob nell'aerale dove vive si erano infatti chiesti come fa a sopravvivere e a farlo così bene, per giunta. I ricercatori sono arrivati a comprendere che la chiave di tutto sta nella raffinata tecnica di caccia che il leone ha affinato in base alla sua attuale morfologia, imparando a inseguire le prede non come fanno solitamente i leoni ma similmente alle tecniche di predazione dei giaguari.
Attraverso le immagini raccolte con l'utilizzo di droni, i ricercatori hanno potuto osservare Jacob durante l'attività di caccia e scoprire che al posto di improntare l'azione basandosi sulla corsa e sulla forza, ovvero come tipicamente fanno gli individui della sua specie, il suo approccio consiste nel tendere delle imboscate nascondendosi nella vegetazione e pazientemente aspettando l'approssimarsi della preda per poi balzare a sorpresa e compiere l'attacco predatorio.

La scelta delle prede: Jacobs predilige specie che gli altri leoni non cacciano
Il leone tripode ha anche cambiato alimentazione, ovvero le prede che sceglie sono diverse da quelle che tipicamente rappresentano la dieta dei leoni. Si potrebbe pensare che abbia rivolto l'attenzione a animali più "facili" da predare o magari di dimensioni minori per non affrontare scontri che lo potrebbero mettere in difficoltà, considerando l'assenza di una zampa. Invece anche in questo caso Jacob ha sorpreso i ricercatori che lo studiano: ha concentrato la sua attenzione sull'ilochero (Hylochoerus meinertzhageni), una specie di suino che vive nelle aree boschive e che può arrivare a un peso pari a 200 chili.
Il motivo della scelta è legato alla competizione sulle risorse con gli altri leoni, focalizzando l'attenzione su prede "non gradite" ai suoi simili gli consente di lasciare agli altri le antilopi e i bufali e poter cacciare nella modalità che ha evoluto per sopravvivere in natura.