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21 Giugno 2025
9:51

Introdurre il cane all’acqua per la prima volta: ecco come affrontare il primo bagno al mare con Fido

Non tutti i cani amano l'acqua ma tutti i cani hanno bisogno di approcciare gradualmente la prima volta. Importante è il vostro comportamento e l'osservazione del vostro amico a quattro zampe: rispettate i suoi tempi, osservatelo e fate con calma. Non scegliete luoghi affollati, fate in modo che l'esperienza sia divertente ma non esagerate nell'invitarlo a tuffarsi immediatamente.

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Il tuffo di Frisk, il mio cane

La prima volta che ho portato Frisk al mare aveva sei mesi circa. Era un cucciolo sempre molto entusiasta di fare nuove esperienze: allo stesso tempo timoroso e curioso. Proprio quella prima volta nell'acqua mi aiutò a capire quanto la nostra relazione era importante per costruire insieme una vita fatta di fiducia reciproca che, in quel momento, spettava a me trasferirgli.

All'arrivo in spiaggia, ricordo che eravamo a Sestri Levante, il suo muso di cucciolo subito si alzò verso l'aria per annusare quell'odore di mare che prepotentemente gli arrivava alle narici per la prima volta. Con un guinzaglio lungo ci avvicinammo all'acqua e approcciammo con calma, dandogli il tempo e supportandolo con un leggero entusiasmo perché si bagnasse le zampe. Era dubbioso di fronte a quella distesa di mare azzurro e abbaiava quando le onde leggere si infrangevano sui nostri corpi. Capii che era importante per lui andare per gradi, così iniziai a passeggiare sulla battigia e a prenderci delle pause, senza obbligarlo a entrare in acqua. Quello che accadde e che rappresentò però la svolta che ha portato oggi il mio cane a essere un abile tuffatore e a credersi anche un vero e proprio bagnino da soccorso fu un arrivo del tutto inaspettato. A un certo punto, infatti, accanto a noi vedemmo sfrecciare letteralmente un Setter che trainava il suo umano di riferimento in una corsa felice e forsennata verso il mare e Frisk non ebbe più timori: si lanciò entusiasta verso l'acqua e da allora, appunto, portarlo al mare, al fiume o anche solo di fronte a una pozza d'acqua è una delle cose che ama più fare.

Questo racconto personale mi è utile per sottolineare l'aspetto più importante da valutare quando si vuole introdurre un cane all'acqua: il comportamento dipende sempre e soltanto dal soggetto con cui si ha una relazione. Ogni cane ha un suo modo di vivere questa esperienza e non è detto che anche un cane che è stato selezionato proprio per "nuotare" – si pensi al Terranova o anche ai Labrador Retriever – potrebbe manifestare paura o vero e proprio disinteresse a vivere l'esperienza.

La prima volta è dunque un momento speciale e anche delicato dal punto di vista emozionale e molto utile per capire la personalità del proprio amico a quattro zampe che potrà vivere emozioni contrastanti come paura, entusiasmo, sorpresa e anche pura gioia. Per vivere al meglio quel momento che rappresenta proprio una novità nella vita di un cane, la regola d'oro è quella di rispettare i suoi tempi e avere noi per primi un atteggiamento sereno. Non bisogna mai dimenticare, del resto, che c'è tra persona di riferimento e cane quella che viene definita "osmosi emozionale", ovvero un contagio emotivo che è il fulcro della relazione stessa.

Come introdurre il cane al mare per la prima volta

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"In volo" sull’acqua (Frisk)

Di fronte a qualcosa di nuovo ognuno di noi reagisce in un determinato modo e ciò dipende dallo stato emotivo in cui ci troviamo e dalla personalità. Ciò vale anche per i cani che hanno emozioni e cognizioni che sono il frutto della individualità del singolo soggetto, del contesto in cui si trova, della relazione di cui è parte e, appunto, del bagaglio di esperienze che fa. Per tanto è impossibile generalizzare rispetto alla reazione che "un cane" può avere di fronte a una fonte d'acqua: ci sarà chi ne avrà timore e chi non ci penserà due volte a tuffarsi dentro.

Le motivazioni di razza, come accennavamo, contano ma non necessariamente fanno di un cane di una certa tipologia un provetto nuotatore immediatamente felice di bagnarsi. Ci sono "cani d'acqua" (Golden e Labrador Retriever ma anche Barboni) che non avranno bisogno di alcuna indicazione su come affrontare le onde del mare, per capirci, ma anche soggetti appartenenti a questa tipologia che non ne vorranno proprio sapere. Sicuramente il DNA supporta la passione per determinate attività ma non fate mai l'errore di dare per scontato il vostro amico, ricordatevi che è unico e che conta su di voi comunque e sempre.

La prima cosa da fare, volendo avere delle "linee guida" utili al primo approccio, è quella di fare con calma. Il rispetto dei tempi del nostro amico è fondamentale in generale, ogni volta che si affronta qualcosa di nuovo e non conta nemmeno l'età del soggetto: cucciolo o adulto che sia, quando vi trovate di fronte a una nuova esperienza, date al vostro cane il tempo di cui ha bisogno per abituarsi all'ambiente e al contesto in cui si trova.

Osservate il suo comportamento, in modo da comprendere il suo stato d'animo e poi incentivatelo a seconda del suo carattere nel modo opportuno. Cosa vuol dire? Che se si ha di fronte un cane pauroso, un atteggiamento corretto da parte vostra potrebbe essere quello di rassicurarlo ma senza essere troppo "consolatori", ovvero mantenendo quel giusto equilibrio che possa aiutarlo a stemperare la paura e a allo stesso tempo appunto non rischiando di rafforzargliela. Esempio opposto: con un cane eccitatissimo che si catapulta in acqua e poi non riesce mai a calmarsi dal punto di vista emotivo, studiate bene i tempi per consentirgli di godersi davvero quell'esperienza perché quella sua agitazione dovuta alla "troppa gioia" paradossalmente può causargli uno stato di disagio emotivo.

Portare con voi un gioco che sapete gli piace molto può essere anche utile, soprattutto se Fido ama il riporto e non resiste ai lanci ma anche questa attività non fatela "a tradimento": prima di usare uno strumento va sempre proposta la fase di abituazione all'acqua che abbiamo descritto. La scelta di entrare in acqua deve essere sua, semplicemente.

Visto che stiamo parlando fondamentalmente dell'importanza dell'assetto emotivo, facciamo in modo che tutto avvenga la prima volta in un contesto non affollato e ciò significa che di certo non è una buona idea approcciare con l'acqua la prima volta in piena estate in uno stabilimento dove i cani sono ammessi. In una situazione del genere il nostro amico dovrà gestire infatti emozioni ancora più contrastanti, attratto e confuso dalla presenza di persone e altri cani e magari con il suo umano di riferimento che lo spinge pure a bagnarsi per la prima volta.

Va da sé che anche il clima gioca la sua parte e il calore eccessivo non fa mai bene a nessuno, cani e umani. Che sia la prima volta o meno, portare un cane in spiaggia d'estate è una tortura nelle ore più calde che lo mette a rischio dal punto di vista proprio della salute psicofisica. Prediligete sempre le prime ore del mattino o dopo il tramonto.

Anche i cani hanno paura dell'acqua: come superare il primo impatto

Un focus più approfondito sulla paura che alcuni cani provano di fronte all'acqua ci sembra importante, proprio per sfatare il luogo comune che vede i migliori amici dell'uomo come dei provetti nuotatori sempre. Troppi sono i cani che sono costretti "a fare il bagnetto" e in media il disagio che provano è dovuto, però, o al non aver proprio capito che quella cosa non gli piace oppure al non aver supportato correttamente Fido le prime volte e aver di conseguenza inibito il piacere che avrebbe potuto provare.

E' dunque importante, come accennato, riconoscere i segnali di stress che un cane sicuramente comunica. Osservate come tiene la coda, è posta bassa e piegata tra le gambe? Sì, quella è paura. La postura? Potete notare se è rigido e ad esempio se si protrae verso l'acqua con le sole zampe anteriori tenendo quelle posteriori "lontanissime". Ancora: ascoltatelo. Sì, la sua voce è una modalità molto chiara per comprendere come si sente: abbaia con tono acuto? Sta dicendo che ha timore ed entusiasmo allo stesso tempo. Questi sono solo alcuni esempi per comprendere la comunicazione di un animale altamente sociale che vede, tendenzialmente, nella collaborazione una modalità fondamentale per vivere insieme ogni esperienza.

Spesso in cinofilia si parla di "desensibilizzazione". Alcuni ritengono che bisogna, appunto, diminuire lo stato di ansia che l'animale prova di fronte a quelli che percepisce come pericoli. E' un tema molto delicato, perché il ragionamento è corretto sono se desensibilizzare non significa forzarlo, semplicemente. Ancora una volta la parola chiave è fiducia e di certo un cane che viene obbligato a fare qualcosa non vedrà in voi una guida sicura se è forzato a fare qualcosa ma potrebbe aumentare il timore: "lo faccio perché se no sto ancora peggio perché la persona con cui sto si arrabbia con me" potrebbe essere il suo ragionamento.

In sintesi, ancora una volta, vi invitiamo a stargli accanto e valutare se quella esperienza è davvero ciò che desidera. Siate certi che Fido ve lo comunicherà chiaramente e l'acqua potrebbe così diventare una delle più belle esperienze da fare insieme.

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