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Il video delle faine che giocano come cuccioli: “Con le fototrappole spiamo la vita selvatica”

Una fototrappola tra i boschi vicino Fidenza, in provincia di Parma, riprende tre faine che si inseguono, si rincorrono e giocano con un piccolo ramo. il video, diffuso dai volontari dell'Osservatorio Lupi Fidenza, ci regala un momento ludico raro e molto difficile da osservare.

4 Novembre 2025
17:10
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Una fototrappola ha prima immortalato una faina che gioca con un ramo, poi tre individui che si inseguono, si afferrano e giocano tutti insieme

Nel buio notturno di un bosco vicino Fidenza, in provincia di Parma, una fototrappola ha catturato un frammento di vita selvatica molto raro e tenero. Nel video, diffuso sui social dall'Osservatorio Lupi Fidenza, si vede una faina che afferra un piccolo ramo, lo lancia, lo rincorre e lo riacchiappa come farebbe un cucciolo con un giocattolo. Poco dopo ne arriva un'altra, che si avvicina, scatta, si nasconde, poi parte l'inseguimento.

Le due si rincorrono, si rotolano sull'erba umida del sottobosco e il montaggio mostra infine una scena ancora più rara, con tre faine insieme, probabilmente appartenenti tutte allo stesso nucleo familiare, impegnate in un gioco di gruppo fatto di inseguimenti e balzi. È un momento di intimità che difficilmente si riesce a osservare, anche perché questi piccoli carnivori sono animali schivi, notturni e perlopiù solitari.

La faina, un predatore scaltro e difficile da osservare

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La faina è un mustelide elusivo e notturno, difficile da osservare in natura

La faina (Martes foina) è un mustelide, parente della martora, del tasso e della donnola. Ha il corpo allungato, il muso affusolato e una macchia bianca sotto il collo che spesso la distingue dalle altre specie simili (nella martora, per esempio, è di solito gialla). È un animale onnivoro e opportunista, che si adatta bene sia ai boschi collinari che ai centri abitati delle zone rurali, dove non è raro che utilizzi sottotetti o fienili come rifugi, uscendo soprattutto di notte per andare a caccia.

Nonostante la sua fama di predatore "furbo" e opportunista – si nutre di roditori, uccelli, ma anche frutta – è anche un animale curioso e intelligente, dotato di una complessa vita sociale, soprattutto nelle settimane che precedono la separazione dei giovani dalla propria madre, il periodo in cui devono imparare come "essere una faina" prima di cavarsela da soli. E lo fanno anche grazie al "gioco".

In natura, il gioco ha infatti una funzione fondamentale e serve a imparare i movimenti da usare durante la caccia, a esercitarsi, a rafforzare i legami e a gestire le interazioni sociali con i propri simili. È un linguaggio universale comune a tantissime specie di mammiferi, dai cuccioli di lupo ai delfini, e che va ben al di là degli aspetti ludici. Giocare, per molti animali, è una vera e propria "scuola di vita".

Il racconto dei volontari dietro il video: "Vogliamo costruire un ponte tra scienza e comunità"

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L’Osservatorio è composto da un gruppo di volontari uniti dalla curiosità e dal desiderio di conoscere e tutelare la fauna selvatica, in particolare il lupo

Abbiamo chiesto ai volontari dell'Osservatorio Lupi Fidenza, che hanno diffuso le immagini, di raccontarci qualcosa in più sul loro lavoro e sul significato di questa scena.

"L'Osservatorio Lupi Fidenza è un gruppo di volontari del WWF Parma nato nel 2019″, spiegano. "Ci piace pensare di essere un esempio sincero e trasparente di citizen science: persone comuni, con storie e formazioni diverse, unite dalla curiosità e dal desiderio di conoscere la fauna, in particolare il lupo. Nessuno di noi lo fa per mestiere, ma tutti sentiamo di contribuire, nel nostro piccolo, a qualcosa di importante: un ponte tra la scienza e la comunità, tra la ricerca e la vita quotidiana".

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Una volontaria alle prese con l’installazione di un registratore acustico

Oggi il gruppo è formato da sei volontari – Claudia, Cristina, Franca, Monica, Paolo e Salvatore – che si alternano nei turni di monitoraggio e manutenzione delle circa 120 fototrappole sparse su un’area di oltre 250 chilometri quadrati tra pianura e Appennino. Tutte le attrezzature sono state acquistate con risorse personali e i dati raccolti vengono condivisi con il Wolf Apennine Center (WAC) del Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano.

un lavoro meticoloso, fatto di sopralluoghi, appostamenti e ore trascorse davanti al computer", raccontano. "Ma ogni volta che la fototrappola rivela qualcosa di inaspettato – il passaggio di un branco, il gioco dei giovani nella neve o, come in questo caso, una famiglia di faine – la stanchezza lascia spazio alla meraviglia".

Raccontare la fauna selvatica che vive intorno a noi: "La natura non è altrove"

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L’osservatorio organizza anche eventi e conferenze pubbliche per raccontare la fauna selvatica e promuovere una convivenza più consapevole, in particolare con il lupo

Accanto alla ricerca sul campo, l'Osservatorio organizza anche eventi e conferenze pubbliche per raccontare la fauna selvatica e il lupo "reale", lontano dalle paure e dalle leggende. Tra le iniziative più note c'è infatti la rassegna "Che occhi grandi che hai", che ogni settembre trasforma Fidenza in un punto di incontro tra scienza, cultura e sensibilità ambientale.

"Da poco abbiamo iniziato a esplorare il mondo della bioacustica, che ci permette di ascoltare e studiare i lupi senza disturbarli", raccontano ancora i volontari. "Siamo anche in contatto con ricercatori del Parco Nazionale di Yellowstone, che ci aiutano a interpretare e decodificare le registrazioni. L'idea che un giorno si possa riconoscere un individuo dal suo timbro vocale ci entusiasma: sarebbe un modo completamente non invasivo per seguirne gli spostamenti e conoscere meglio i loro territori".

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Grazie alle fototrappole e al lavoro dei volontari possiamo assistere a momenti intimi che difficilmente si riesce a osservare

Così come le fototrappole, che ci hanno permesso di "spiare" la vita segreta (e giocosa) di un carnivoro notturno e molto elusivo. E nel video delle faine che giocano non c'è solo la tenerezza di un momento ludico e l'intimità di un nucleo familiare, ma anche la prova di quanto sia ancora ricca e viva la natura che ci circonda, spesso anche a pochi chilometri dalle nostre città.

"È questo che cerchiamo di ricordare", concludono i volontari. "La natura non è altrove: è qui, intorno a noi, e aspetta solo di essere osservata con occhi diversi. Il nostro sogno è che la conoscenza porti rispetto, e che anche un momento di gioco diventi un’occasione per sentirci parte di un mondo più grande".

Chiunque fosse interessato a partecipare alle attività dell'Osservatorio può mettersi in contatto con i volontari scrivendo a fidenza@osservatoriolupi.it

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