
Un lupo fronteggia un vitellino in Abruzzo in una lotta per la sopravvivenza che vede contrapposti preda e predatore: da una parte c'è un lupo, con tutta probabilità una mamma, che cerca cibo facile per i suoi piccoli che l'aspettano poco distante, dall'altra c'è un vitellino che imprudentemente si è allontanato troppo dalla madre.
L'esito di questo incontro-scontro è scontato, ma solo apparentemente, come rivela a Fanpage.it il biologo e fotografo Andrea Amici: "La natura è brutale, ma allo stesso tempo è l'insieme di cicli biologici che non hanno sentimenti".
Cosa è successo?
Era estate e mi trovavo in un vallone al di fuori dei confini del Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise quando ho visto un vitello che piangeva, che richiamava la mamma, ed era rannicchiato vicino ad alcuni cespugli. Dopodiché, col visore termico ho visto una figura arrivare dal bosco, e poco dopo dalla vegetazione è emerso il lupo intento ad annusare l'aria. Proprio in quel momento il vitellino si era animato al rumore della mandria dopo essere stato per un po' in silenzio, e aveva ripreso a cercare di richiamare la mamma. A quel punto il lupo è andato a stanarlo. Come si vede nel video, il lupo o attaccava e poi si allontanava di qualche metro per poi tornare nuovamente all'attacco.
Quanto è durato il tutto?
L'intera sequenza è durata tra i 10 e i 15 minuti. Dopo è arrivata la vacca la mamma del vitellino insieme ai cani da guardiania, Pastori maremmani abruzzesi, e questi sono riusciti ad allontanare il lupo. Il vitellino era gravemente ferito, ma la mamma lo ha ripreso con sé. La predazione non è riuscita solo grazie all'intervento dei cani.

Cosa hai provato mentre assistevi alla scena?
Emozioni contrastanti. La natura è brutale ma allo stesso tempo si tratta di una dinamica naturale che riguarda la cascata trofica [la catena alimentare n.d.r.]. Preda e predatore fanno parte di un unico ciclo biologico che rientra tra gli eventi naturali. Ma a prescindere dalle considerazioni scientifiche ho provato tanta emozione e un dispiacere velato. Il lupo deve mangiare e in quel periodo nascono i piccoli, poco lontano dal luogo della predazione c'era proprio un sito di crescita dei cuccioli, chiamato in gergo rendez-vous, quindi probabilmente il predatore era a sua volta una mamma che cercava di sfamare i suoi piccoli.
C'è poi una componente di sorpresa: è successo in pieno giorno, intorno alle 5 del pomeriggio d'estate, mentre di solito questi episodi che si verificano di notte, o comunque al crepuscolo.
Quindi il lupo non è cattivo?
No, il lupo è il lupo e fa quello che deve per sopravvivere e portare i suoi piccoli all'età adulta. Dalla sua prospettiva un vitello isolato dalla mandria è una preda molto più facile rispetto a un cinghiale perché richiede un minor dispendio di energie e non implica possibili minacce. Ma non possiamo attribuire alla natura dei sentimenti o inserire questi eventi nelle categorie di "buono" o "cattivo", è la Natura che fa il suo corso.
Però per molti allevatori il lupo è una presenza nociva.
Se pensiamo a qualche anno fa, i predatori presenti in Appennino si nutrivano molto più frequentemente degli animali da pascolo, oggi invece sono stati fatti moltissimi passi avanti. Quello che si vede nel video, e poi nella sequenza di foto che ritrae l'arrivo dei cani è proprio l'esempio della coesistenza a cui si aspira. Un concetto che in Appennino Centrale è particolarmente delicato vista la compresenza di predatori e allevatori, ma chi ha un allevamento brado, cioè in cui gli animali si muovono liberamente, conosce i rischi che corre per la presenza di lupi e degli orsi marsicani. Ci sono dei meccanismi come gli indennizzi economici che il Parco concede a chi subisce le predazioni. Però è importante sapere di avere delle difese, come i cani da guardiania in questo caso, che si confermano la migliore difesa contro le predazioni.
Foto e video sono gentilmente concessi da Andrea Amici