
In Lessinia ci sono almeno quattro nuovi cuccioli di lupo. A documentarli e a filmarli sono stati i volontari dell'associazione "Io non ho paura del lupo", impegnati in un monitoraggio straordinario dopo l'abbattimento, avvenuto nella notte del 20 settembre, di un maschio adulto da parte del Corpo Forestale del Trentino. Secondo l'associazione, i quattro piccoli apparterrebbero proprio al branco del lupo ucciso dai forestali, che gravita tra Veneto e Trentino.
La scoperta è stata comunicata ufficialmente anche alla Provincia di Trento, alla Regione Veneto e all’ISPRA, con l'obiettivo non solo di segnalare la presenza dei cuccioli, ma anche di chiedere che le future scelte gestionali non trascurino un elemento così cruciale per la sopravvivenza della popolazione locale. La decisione della Provincia di abbattere il lupo, infatti, ha fatto parecchio discutere tra le associazioni e gli addetti ai lavori.
Il caso del lupo abbattuto dalla Provincia di Trento: la decisione che divide

Il lupo abbattuto era stato colpito nei pressi di malga Boldera, nel Comune di Ala, mentre secondo la Provincia stava tentando di predare un bovino. L'operazione, autorizzata da un decreto provinciale e confermata dal Consiglio di Stato, è stata giustificata come misura per "prevenire ulteriori danni economici e sociali". La scelta della Provincia ha suscitato però non poche polemiche, con le associazioni e gli zoologi che hanno evidenziato carenze nella manutenzione delle recinzioni e nella prevenzione delle predazioni.
Nonostante il recente declassamento dello status di protezione della specie – passata da "rigorosamente protetta" a "protetta" – la normativa europea consente comunque deroghe solo in assenza di alternative realmente efficaci successive agli interventi di prevenzione. Il maschio adulto abbattuto in Lessinia, infatti, è il primo in assoluto per la zona e solo in secondo in Italia – il primo era stato ucciso il mese scorso in Alto Adige – in deroga alla Direttiva Habitat che tutela la specie.
Quale sarà il futuro del branco e della popolazione
Sempre secondo l'associazione, nell'estate 2025 il branco della Lessinia era formato da tre adulti più i nuovi nati. La perdita di un maschio, in una fase così delicata, potrebbe quindi avere effetti significativi sulla capacità del branco di riuscire ad allevare i cuccioli. Inoltre, i monitoraggi recenti confermano un calo complessivo dei lupi nell'altopiano e la scomparsa del branco "storico" che per anni aveva rappresentato il simbolo del ritorno della specie in quest'area.
L'arrivo di quattro nuovi cuccioli, quindi, rappresenta certamente una speranza per il futuro del branco, ma allo stesso tempo è anche un banco di prova importante per la gestione della specie e dei grandi carnivori in Italia. Esperti e associazioni continuano a evidenziare come gli abbattimenti, senza misure preventive, non riducono le perdite per gli allevatori e gli attacchi agli animali allevati. Al contrario, possono invece destrutturare i branchi, aumentarli e – come in questo caso – mettere a rischio il futuro dei nuclei riproduttivi.