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Ha un nome che fa sorridere e un aspetto tenero e buffo che lo rende inconfondibile, ma la sua situazione è tutt'altro che rosea. Il gambecchio becco a spatola è infatti uno degli uccelli più rari e minacciati di estinzione del pianeta. Ne restano circa 400 coppie lungo le coste dell'Asia Orientale. Eppure, una recente scoperta in Russia potrebbe rappresentare una svolta cruciale per la sua salvezza. Ed tutto merito di un singolo individuo conosciuto come K9.
Il viaggio di "K9" che ha stupito gli ornitologi

Vi avevamo già raccontato la storia di K9, chiamato così come il codice riportato sulla fascetta arancione applicatagli dagli scienziati che studiano e cercano di salvare questa specie. K9 era anche un individuo monitorato tramite GPS e nel giugno 2024 ha lasciato di stucco gli ornitologi: invece di tornare nelle consuete aree di nidificazione costiere della tundra siberiana, si è diretto verso l'entroterra, in una zona montuosa e mai esplorata prima d'ora per questa specie.
Il comportamento inaspettato ha subito attirato l'attenzione della Spoon-billed Sandpiper Task Force, il gruppo internazionale che da anni si occupa della conservazione della specie. Con l'aiuto di un modello predittivo basato sui dati di tracciamento, i ricercatori sono riusciti a localizzare l'area precisa e a organizzare una spedizione sul campo nell'estate del 2025. Il risultato? Molto di quanto posassero sperare.
Scoperti e marcati tre coppie e nove pulcini
Dove K9 ha indicato la via, i ricercatori hanno non solo confermato che si tratta di un nuovo sito riproduttivo precedentemente sconosciuto per la specie, ma hanno anche individuato tre coppie impegnate a nutrire e prendersi cura di nove pulcini. I piccoli, come mostrano alcune foto condivise dal team su Facebook, sono stati tutti inanellati e marcati come K9 con fascette colorate per monitorarne i futuri spostamenti e questa scoperta cambia radicalmente ciò che si sapeva finora su questa specie.
Fino a oggi, si pensava che il gambecchio becco a spatola (Calidris pygmaea) si riproducesse solo nella tundra bassa, entro 5 km dalla costa. Questa nuova colonia, invece, si trova molto lontano dal mare, in un ambiente montano, che apre scenari del tutto nuovi per la studio e la conservazione di questa rara specie. "È un esempio straordinario di quanto possa essere potente la scienza mirata e la collaborazione tra ricercatori", ha dichiarato la task force in un comunicato ufficiale. "Il viaggio di un solo uccello ha spalancato la porta a nuove opportunità di conservazione".
Un futuro più incoraggiante per il rarissimo gambecchio becco a spatola

Il passo successivo sarà ora ampliare i rilievi e perfezionare il modello predittivo, per individuare altri potenziali siti di nidificazione e valutare le minacce presenti nell'area. Per una specie che conta appena circa 400 coppie riamaste in natura, ogni nuova covata può davvero fare la differenza. Questa specie vive e si riproduce esclusivamente in una piccola regione dell'estrema Russia orientale, dove scienziati, associazioni e conservazionisti stanno proteggendo tutti i pochi siti di nidificazione conosciuti.
In parallelo, è stato anche avviato un progetto ambizioso, ma molto rischioso: raccogliere la prima covata di uova, incubarle artificialmente, allevare i pulcini in cattività e liberarli nuovamente in natura, "stimolando" le coppie a deporre una seconda covata. In questo modo, si sta tentando di raddoppiare le nascite e questo metodo ha già permesso l'allevamento di oltre 130 gambecchi incubati e nati in cattività e poi liberati in natura.
Tuttavia, le varie minacce che vanno dal bracconaggio alla perdita degli habitat lungo le rotte migratorie che percorrono da nord a sud tutta la costa orientale asiatica rimangono. Trovare quindi nuovi siti riproduttivi, tra l'altro più "interni" e protetti, potrebbe offrire una speranza in più per la crescita della popolazione in natura. Ma soprattutto, scoprire un nuova rea riproduttiva grazie a un solo uccello, può anche voler dire che potrebbero esserci altri "K9" che stanno ancora volando sopra le montagne, in altri luoghi dove non abbiamo mai guardato.