
Dare un nome a una nuova specie non è solo un processo scientifico. È anche un gesto simbolico, un modo per raccontare una storia, ma anche per rendere omaggio a chi, in qualche modo, ha cambiato per sempre il nostro modo di guardare la natura e gli animali. Ed è quello che ha fatto Dmitry Telnov, entomologo e curatore museale, dedicando una nuova specie di coleottero a uno dei naturalisti, divulgatori e scrittori più amati del 900: Gerald Durrell.
La nuova specie si chiama Macratria durrelli ed è stata scoperta in Madagascar, un'isola che più di ogni altra è legata al lavoro e alla visione di Durrell e non è stata una scelta casuale. Per Telnov, infatti, Durrell non è stato solo uno scrittore o un naturalista, ma una vera guida, capace di accendere una passione che, partendo da un'infanzia vissuta dietro la Cortina di ferro che separava l'Unione Sovietica dal resto del mondo, lo ha portato a esplorare alcune delle regioni più remote del pianeta.
Una dedica che parte da un'infanzia vissuta nell'Unione Sovietica

Dmitry Telnov è cresciuto in Lettonia quando il paese faceva parte dell'Unione Sovietica. In quegli anni, soprattutto durante la Guerra Fredda, l'accesso a libri e pubblicazioni provenienti dall'Occidente era limitato e rigidamente controllato. Eppure, tra i pochi testi che riuscivano a circolare, c'erano anche i libri di Gerald Durrell. Racconti di spedizioni in Africa occidentale, in Sud America e in altre zone del mondo allora quasi mitiche per chi viveva "al di là" della Cortina di ferro.
"Viaggiare fuori dall'Unione Sovietica era proibito", ha ricordato Telnov al Natural History Museum di Londra. "Le storie di Gerald ci permettevano di sbirciare oltre quel confine, di immaginare un mondo più grande". Letti per la prima volta quando aveva appena 13 anni, quei libri lo colpirono profondamente perché non erano solo storie di animali esotici, ma un mix unico di ironia, osservazione scientifica e amore autentico per la biodiversità.
Il coleottero di Durrell che arriva dal Madagascar

Oggi Telnov è uno dei massimi esperti di un gruppo particolare di coleotteri, il genere Macratria. Si tratta di un gruppo che comprende oltre 320 specie, diffuse in tutti i continenti tranne l'Antartide, soprattutto nelle regioni tropicali. Appartiene alla famiglia Anthicidae, insetti conosciuti anche come "coleotteri formicomorfi", un nome che può sembrare curioso ma che descrive bene il loro aspetto e il loro comportamento: ricordano molto le formiche e muovono le antenne in modo simile, come se "tastassero" l'ambiente intorno a loro.
Il dato più sorprendente è che l'entomologo ha descritto quasi la metà delle specie conosciute di questo genere, dando un nome scientifico a oltre 150 coleotteri. La nuova specie dedicata a Durrell è stata infatti descritta insieme ad altri coleotteri del Madagascar, in uno studio pubblicato recentemente sulla rivista scientifica Annales Zoologici.
"Gerald Durrell è stato una fonte di ispirazione costante per tutta la mia vita", ha spiegato Telnov. "Mi ha insegnato che il compito degli scienziati non è solo studiare la natura, ma anche proteggerla". Un messaggio che Durrell maturò proprio durante i suoi lunghi soggiorni in Madagascar, quando si rese conto prima di tanti altri che molte specie stavano scomparendo rapidamente e che serviva fare qualcosa per invertire la rotta.
Chi era Gerald Durrell

Gerald Durrell (1925-1995) nacque in India nel 1925, ma trascorse l'infanzia sull'isola greca di Corfù. Fu lì che nacque la sua passione per il mondo naturale: serpenti, scorpioni, insetti, tartarughe, uccelli, tutto diventava oggetto di osservazione e di studio, spesso custodito in improbabili contenitori domestici e con il disappunto del resto della famiglia, cresciuta senza un padre. Quel periodo avrebbe poi ispirato uno dei suoi libri più famosi, La mia famiglia e altri animali, un vero e proprio classico per tutti i naturalisti e non solo.
Dopo la Seconda guerra mondiale tornò in Inghilterra, lavorò come guardiano allo zoo di Whipsnade e, a soli 21 anni, partì per la sua prima spedizione in Africa occidentale. Per finanziare le avventure successive iniziò a scrivere, trasformando le sue esperienze in libri di enorme successo. Grazie a quei proventi riuscì infine a realizzare il suo più grande sogno: fondare uno zoo tutto suo a Jersey, che sarebbe poi diventato il Durrell Wildlife Conservation Trust, ancora oggi uno dei centri più importanti per la conservazione delle specie minacciate.
L'eredità infinita di Gerald Durrell

Durrell cambiò profondamente il ruolo e il modo di gestire gli zoo, dimostrando che potevano essere luoghi fondamentali per la conservazione della biodiversità: animali salvati dall'estinzione, riprodotti al sicuro in cattività e, quando possibile, riportati in natura. Un'idea rivoluzionaria per l'epoca e che oggi ha permesso di salvare dal baratro tantissimi animali, come il condor della California (Gymnogyps californianus) o il bisonte europeo (Bison bonasus), solo per citarne un paio.
Non è infatti la prima volta che una specie viene dedicata proprio a lui. Esistono già il geco notturno dei Durrell (Nactus durrellorum) dedicato a lui e a sua moglie Lee, una sorta di mangusta malgascia chiamata Salanoia durrelli e la rana di vetro sudamericana Espadarana durrellorum, che porta sempre il suo nome e quello di sua moglie, anch'essa naturalista e autrice tutt'ora in vita. Il coleottero Macratria durrelli si aggiunge ora a questa lista, celebrando così il centenario della sua nascita.
Per Dmitry Telnov, e per molti altri naturalisti, biologi e attivisti cresciuti leggendo i suoi libri, è un modo per chiudere un cerchio e trasformare l'ispirazione ricevuta da ragazzi in un gesto concreto di riconoscimento e di gratitudine. Perché, come insegnava Durrell prima di tanti altri, conoscere la natura e la biodiversità è il primo passo per imparare a difenderla.