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21 Agosto 2025
9:33

Il serpente più letale del mondo può monitorare l’inquinamento: il segreto nelle squame del mamba nero

In alcune zone dell'Africa sempre più esemplari di mamba neri vengono uccisi nelle cittadine in cui i serpenti si trovano per cacciare i topi presenti tra i rifiuti. Un team di ricercatori ha scoperto che le squame possono essere dei bioindicatori e la speranza è che ciò consenta la loro sopravvivenza e tutela da parte delle persone che temono quello che è uno dei rettili più velenosi al mondo.

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Sono i serpenti più letali dell'Africa e tra i più velenosi al mondo ma possono aiutare l'essere umano a monitorare l'inquinamento nelle città grazie alle loro squame e così, forse, "salvarsi la pelle" in una regione in cui la paura verso questi rettili è la causa maggiore della loro uccisione.

E' appena stato scoperto che i black mamba (Dendroaspis polylepis) che vivono in zone più antropizzate hanno una prerogativa, loro malgrado, che è molto utile per gli esseri umani e che è stata svelata grazie a uno studio pubblicato su Environmental Pollution in cui dei ricercatori hanno scoperto questa caratteristica di uno dei rettili più temuti in Africa.

Il legame tra mamba neri e inquinamento: trovati metalli pesanti nelle loro squame

I mamba neri, secondo quanto riportato dagli esperti della Facoltà di Chimica dell'Università del Witwatersrand di Johannesburg, in Sudafrica, accumulano metalli pesanti nelle loro squame e per questo motivo immagazzinano informazioni vitali sull'inquinamento di un determinato ambiente.

La sfortuna di questi rettili, fondamentalmente, è di abitare troppo vicino a contesti urbanizzati ma ciò ha comportato un beneficio per gli esseri umani. Attraverso l'analisi delle squame è stata infatti scoperta questa caratteristica e i ricercatori precisano che ciò potrebbe essere utile alla specie stessa perché potrebbe contribuire a far cambiare l'opinione delle persone nei confronti dei mamba neri capendone il ruolo nel mantenimento di un ecosistema equilibrato. "I nostri risultati indicano che questi serpenti possono fungere da preziose sentinelle dell'inquinamento da metalli pesanti – precisano i ricercatori nel paper –  consentendo l'individuazione di modelli locali su scala ridotta. Ciò suggerisce che i serpenti potrebbero essere modelli preziosi per il monitoraggio ambientale in altre parti dell'Africa".

Dove vive e cosa mangia il black mamba

Il black mamba è chiamato "ombra di morte" o "serpente dei sette passi" perché le storie tramandate nelle regioni africane in cui hanno il loro habitat naturale narrano che dopo il morso di un esemplare non si riescono a compiere più di sette passi prima di morire.

Questo serpente è di una rapidità eccezionale quando scaglia il suo attacco: riesce a raggiungere i 20 chilometri orari ed è infatti tra i rettili più veloci sul Pianeta. Ma come la maggior parte dei selvatici, anche i mamba neri non hanno alcuna intenzione di attaccare l'essere umano e lo fanno solo per difesa, nel caso in cui si sentono minacciati. Sono animali solitari e evitano confronti che possono produrgli effetti negativi, preferendo la fuga all'attacco. Passano il tempo principalmente al sole e si arrampicano sugli alberi, dove cercano riposo e si tengono lontani dai pericoli.

La loro dieta principale è a base di roditori, scoiattoli e altri piccoli mammiferi: sono serpenti carnivori che, secondo studi recenti, non disdegnano cibarsi anche di altri serpenti. La prossimità con i villaggi che si sono estesi nelle zone naturali in Africa ha portato questi animali a nascondersi nei dintorni delle abitazioni, soprattutto dove i rifiuti attirano i topi di cui si cibano. La paura dei mamba neri ha generato nuovi falsi miti, come quello di tendere agguati alle persone in auto che ha ancora di più segnato il destino di questi rettili che vengono uccisi senza remore dalla popolazione locale.

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