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11 Novembre 2025
12:50

Il segreto del camaleonte, un nervo ottico lungo ed elastico: ecco perché riesce a muovere gli occhi di 180 gradi

I camaleonti sono noti soprattutto per la loro capacità di cambiare il colore ma ora uno studio svela l'altro "super potere" di questi rettili, ovvero la loro capacità di muovere gli occhi oltre i 180 gradi in orizzontale e quasi a 90 in verticale.

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Ruota gli occhi oltre i 180 gradi in orizzontale e può arrivare quasi a 90 in verticale, per non parlare della sua capacità mimetica che è la caratteristica principale per cui è noto il camaleonte. Ma mentre quest'ultima caratteristica è appunto conosciuta anche al di fuori della comunità scientifica, proprio l'incredibile visuale che ha è uno dei più grandi misteri che appartengono a questo rettile e che adesso è stato svelato in uno studio.

Il nervo ottico come una molla: la scoperta del segreto dei camaleonti

La ricerca, appena pubblicata su Scientific Reports e intitolata “Una nuova svolta nell'evoluzione dei camaleonti svela una morfologia del nervo ottico estremamente specializzata” , ha approfondito proprio l'incredibile capacità visiva del gruppo della famiglia Chamaeleonidae.

I camaleonti sono dotati di nervi ottici molto lunghi ma anche arrotolati e che nessun altro sauria, ovvero i rettili moderni, possiede. I ricercatori infatti sin dall'incipit dello studio mettono in evidenza che questa specie è l'unica tra le lucertole che per "l'eccezionale serie di modificazioni anatomiche" ha una grande capacità di adattarsi e diversificarsi negli ambienti arborei.

In particolare, poi, il team di ricerca si è appunto concentrato sulla capacità visiva dei camaleonti, sottolineando che hanno evoluto un nervo ottico più lungo e arrotolato che "probabilmente gli fa gioco per ridurre la tensione sul nervo ottico durante le ampie rotazioni".

Come è stato condotto lo studio e perché il camaleonte è così unico

E' la prima volta che uno studio su questo fenomeno si concentra non sulla parte esterna della morfologia dell'animale ma appunto ha indagato le funzioni organiche interne, ponendosi la domanda chiave e cercando la risposta definitiva: come fanno gli occhi dei camaleonti a muoversi tanto e in modo del tutto indipendente senza danneggiare il nervo ottico?

Gli esperti hanno analizzato 34 specie adulte di squamati , ordine che comprende ad esempio anche comprendente le lucertole e i serpenti creando dei modelli in 3D del cervello e del nervo ottico. Per farlo è stata utilizzata una tecnica chiamata DiceCT (tomografia computerizzata potenzata da iodio) che consente di visualizzare in 3D i tessuti molli senza causare danni. I ricercatori hanno così misurato la lunghezza reale del nervo ottico per confrontare quello dei camaleonti con quello che appartiene alle altre specie.

Questa procedura ha fatto sì che si arrivasse dunque a stabilire che i camaleonti hanno, come accennavamo, nervi ottici molto più lunghi rispetto alla distanza lineare tra il cervello e l’occhio e che la traiettoria del nervo è molto arrotolata a differenza delle altre specie analizzate.

Si può immaginare il tutto come una sorta di molla che consente agli occhi di muoversi in maniera indipendente e ruotarli secondo i gradi che l'animale riesce a raggiungere sia verticalmente che orizzontalmente in modo libero, ovvero senza alcuna trazione sul nervo e dunque così non compromettendone la funzione.

Chi è il camaleonte: dove vive e perché è così importante il suo mimetismo e la sua capacità visiva

I camaleonti appartengono alla famiglia Chamaeleonidae e sono nel gruppo dei sauri, ovvero le lucertole, e nell'ordine appartenenti all’ordine degli squamati. In Africa e specialmente nel Madagascar sono distribuite le oltre 200 specie note di questi animali, sebbene se ne incontrino anche in alcune regioni dell'Europa del sud, in Medio Oriente e su alcune isole dell'Oceano Indiano.

Come accennavamo, la caratteristica più nota di questi rettili che vivono sugli alberi è quella di cambiare colore. Molti pensano che dipenda dall'umore del camaleonte ma, come ha spiegato l'etologa Federica Pirrone su Kodami "da un punto di vista scientifico, il concetto non trova fondamenti in senso stretto. In realtà, il cambiamento di colore può verificarsi in risposta a quattro tipologie di stimoli: la temperatura, la luce, lo stato fisiologico interno dell’animale, come quello riproduttivo, e la presenza nell’ambiente di prede, predatori o conspecifici".

Si tratta di animali molto interessanti per le loro uniche capacità sensoriali e l'anatomia, specialmente per la caratteristica posa ferma del corpo che gli consente però di muovere rapidamente gli occhi, appunto, con ampie rotazioni per poi catturare le prede. Altre caratteristiche fisiche particolari partono proprio già solo dalla forma del corpo che è più piatto da un lato rispetto all'altro in modo tale che possano mimetizzarsi bene tra le foglie e i rami degli alberi. La coda dei camaleonti, poi, è prensile e rappresenta proprio una zampa in più che usano per passare da un ramo all'altro e come "timone" per non perdere l'equilibrio. Le dita dei camaleonti, infine, sono "arti zigodattili" ovvero sono a forma di pinza sempre per aggrapparsi ai rami grazie alla disposizione: ne hanno due da una parte e tre dall'altra.

Avete poi mai visto come si muovono i camaleonti? Molto lentamente e oscillando e questo movimento ricorda perfettamente quello che fanno le foglie quanto sono esposte al vento. E' un'altra tecnica di sopravvivenza per questi rettili che così confondono i predatori, mimetizzandosi nel verde.

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