UN PROGETTO DI
23 Ottobre 2025
10:55

Il ritorno del gatto selvatico in Scozia: il progetto che ha salvato il “fantasma dei boschi” dall’estinzione

Dopo essere stato dichiarato funzionalmente estinto nel 2019, il gatto selvatico torna nelle Highlands scozzesi grazie al progetto Saving Wildcats. Diciotto individui nati in cattività sono stati liberati quest'anno le prime femmine hanno dato alla luce nuovi cuccioli in natura.

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In Scozia, il gatto selvatico era ormai quasi estinto, ma un ambizioso progetto di conservazione lo ha riportato indietro dal baratro

Nel nord della Scozia, tra le foreste di pini e le brughiere, sta prendendo forma un piccolo miracolo della conservazione: il ritorno del gatto selvatico (Felis silvestris), dichiarato funzionalmente estinto nel 2019 e ora tornato a riprodursi in natura grazie a un ambizioso progetto di reintroduzione di individui nati e cresciuti in cattività. Quest'anno, altri 18 individui sono stati liberati nelle Highlands dal progetto Saving Wildcats coordinato dalla Royal Zoological Society of Scotland (RZSS), portando così a 46 il numero totale di gatti selvatici reintrodotti dal 2022.

Ma la vera notizia è soprattutto un'altra: alcune delle femmine nate e cresciute in cattività hanno dato alla luce i primi cuccioli nati in natura nella primavera e nell'estate del 2024 e del 2025. È il segnale che il gatto selvatico, dopo anni di declino, sta lentamente tornando a popolare i territori da cui era ormai scomparsa. "Solo pochi anni fa la specie era sull'orlo dell’estinzione in Scozia", ha spiegato la biologa Helen Senn, a capo del progetto. "Oggi la vediamo non solo sopravvivere, ma anche riprodursi in natura. È un segnale di speranza, anche se il cammino è ancora lungo".

L'ibridazione con i gatti domestici rimane una delle minacce principali per il gatto selvatico

Il progetto che ha riportato il gatto selvatico in Scozia nasce dalla collaborazione tra diversi enti pubblici e organizzazioni internazionali come NatureScot, Forestry and Land Scotland, Cairngorms National Park Authority, Nordens Ark e Junta de Andalucía, e si basa su un approccio integrato: riproduzione controllata in cattività, rilascio graduale in natura degli individui e monitoraggio costante dei gatti tornati liberi, grazie a un centro specializzato presso l'Highland Wildlife Park.

Una parte cruciale del lavoro riguarda anche la lotta all’ibridazione con i gatti domestici ormai inselvatichiti e randagi, una delle principali cause del collasso genetico della specie, non solo in Regno Unito. Proprio per questo, il team collabora anche con Cats Protection, associazione che si occupa della tutela dei gatti domestici, in programmi di cattura, sterilizzazione e vaccinazione dei gatti domestici liberi riducendo così il rischio di incroci e "inquinamento" genetico.

Il futuro del gatto selvatico in Scozia è in pericolo a causa della Brexit

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Il progetto Saving Wildcats è ora alla ricerca di nuovi fondi a causa della Brexit

Nonostante i risultati molto incoraggianti del progetto, la popolazione di gatti selvatici scozzesi resta però fragile. Oltre al rischio di investimenti stradali e agli effetti del cambiamento climatico, il progetto deve affrontare un’altra difficoltà molto concreta: la carenza di fondi. Dopo la Brexit, infatti, Saving Wildcats non può più accedere ai finanziamenti europei del programma LIFE, che finora avevano sostenuto gran parte delle attività.

"Riportare una specie dall’orlo dell’estinzione richiede tempo, competenze e risorse enormi", ha infatti sottolineato Senn. "Non possiamo farcela da soli. Vogliamo continuare a prenderci cura della popolazione reintrodotta e mantenere il legame con le comunità locali che ci hanno sostenuto finora". Nel resto d'Europa, invece, il gatto selvatico sopravvive in diverse regioni meridionali e centrali del continente, con popolazioni fortunatamente stabili in Spagna, Francia, Italia, Balcani e Grecia.

Il gatto selvatico qui in Italia

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Il gatto selvatico è presente anche in Italia, ma è molto difficile riuscire a osservarne uno ed è per questo considerato un "fantasma dei boschi"

Nel nostro paese è presente soprattutto nei boschi delle aree interne e in buona parte degli Appennini, dove vive prevalentemente in aree poco disturbate dalle attività umane. Vederlo rimane però una vera imprese, anche dove è comune e molto presente. Anche gli esperti che studiano questa specie lo considerano un vero e proprio "fantasma dei boschi". La maggior parte delle segnalazioni e delle osservazioni, come quella recente avvenuta in Lazio, si ottengono soprattutto attraverso le fototrappole.

Più grande e robusto del gatto domestico, con una coda corta, a forma di clava e segnata da anelli neri, il gatto selvatico è un predatore elusivo e specie protetta e inserita nell’Allegato IV della Direttiva Habitat. A livello europeo non è considerata un specie in serio pericolo di estinzione, tuttavia resta però minacciata dalla frammentazione degli habitat, dagli investimenti stradali e, come in Scozia, soprattutto dall'ibridazione con i gatti domestici.

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