
Non è il primo caso in assoluto ma lo è per il luogo in cui è stato scoperto e perché c'è l'analisi del Dna completa che è molto rara da ottenere per i soggetti nati in libertà. In Grecia è stato identificato il primo ibrido tra lupo e cane, grazie al progetto rivolto alla conservazione del lupo portato avanti dalla Ong Callisto che ha monitorato nei dintorni di Salonicco un branco composto da 50 soggetti e rilevato, appunto con l'analisi genetica, che un individuo ha il 45% di Dna di lupo e il 55% di cane domestico.
Questo animale rappresenta il punto d'incontro tra due specie che sono sempre state fortemente imparentate e che, per certi versi, non si sono mai del tutto "separate" pur seguendo percorsi evolutivi differenti. L'ibridazione tra cane e lupo, del resto, è stata oggetto di selezione da parte degli esseri umani anche nella creazione di razze canine come il Cane Lupo Cecoslovacco o il Cane da lupo di Saarloos, ma ciò che è accaduto in Grecia è l'incontro tra un cane libero e un lupo in natura che ha portato ad un accoppiamento e che, secondo gli esperti, per tale motivo potrebbe minare il futuro delle popolazioni future.
I contatti tra lupi e cani in Grecia
Gli ibridi dunque non sono così rari nel mondo e quando sono riscontrati vengono monitorati da chi si occupa di conservazione e tutela dei lupi proprio per la salvaguardia della specie. In Grecia quello che è accaduto è che il territorio si è di nuovo ripopolato di branchi, con una popolazione che si è ingrandita sempre di più da quando è stato imposto il divieto di caccia nel 1983. Contestualmente, però, i "parenti" cani che vivono in libertà anche sono aumentati, spesso perché frutto di abbandoni o perché padronali non sottoposti a castrazione o sterilizzazione.
Il punto di interesse per la comunità scientifica, dunque, è che l'ibridazione avviene in un contesto ecologico dove le due popolazioni sono in stretto contatto e la prole nata da animali ibridati mina l'integrità genetica del lupo, cosa che potrebbe portare alla difficoltà di questi nuovi soggetti di sopravvivere in natura avendo parte del DNA di un domestico.
Da lupo a cane: tra domesticazione e selezione
Questo "animale di confine" però esiste da sempre e rappresenta appunto ciò che di più vicino potremmo immaginare oggi simile al "primo cane", quando ancora non era stato definito Canis Lupus Familiaris. In letteratura scientifica, del resto, da anni si continua a cercare l'inizio di tutto, ovvero quando e come sia avvenuto quel primo incontro che ha dato via alla domesticazione del cane e quanto l'uomo abbia realmente inciso rispetto alla "capacità" di un "lupo ancestrale" di modificare se stesso per ottenere a sua volta vantaggi da questa alleanza interspecifica unica al mondo.
In uno studio recente è infatti emersa una nuova teoria della domesticazione: attraverso un modello matematico dei ricercatori hanno dimostrato che i lupi possono aver compiuto un vero e proprio percorso di autodomesticazione durato 15 mila anni. Il lupo ancestrale, antenato del cane moderno, non sarebbe dunque stato creato solo attraverso la selezione da parte degli esseri umani ma appunto attraverso la "trasformazione" da lupo ancestrale a cane avvenuta in appena 8.000 anni e comunque nei primi 15 mila rispetto ai 30-40 mila in cui si è costruito il rapporto con la nostra specie.
Migliaia di anni di selezione, compreso il balzo avanti fatto dal 1800 in poi con l'allevamento selettivo e la creazione delle razze, non hanno però allontanato di tanto il lupo dal cane. Le due specie conservano comportamenti simili e la distanza genetica è davvero irrisoria. Il nostro "Fido" mantiene nel suo patrimonio genetico posture e rituali tipici del parente lupo e anche solo se pensiamo alla ritualizzazione della fase predatoria, in cui il cane normo comportamentale "non conclude" a differenza del lupo, possiamo vedere quanto del suo antenato è rimasto nel nostro compagno a quattro zampe.
Quanto costa la libertà del cane al lupo
La libertà dei cani, però, a differenza di quella dei lupi è da sempre un argomento che genera dalla preoccupazione alla estremizzazione del concetto. Siamo abituati, infatti, a pensare che il Canis Lupus Familiaris sia solo e soltanto quello che dorme nelle nostre case quando l'80% della specie, in realtà, è proprio lì fuori nel mondo a vivere in modo naturale senza o con poca influenza umana. Parlare di cani liberi, ovvero di un animale domestico che non è sotto il controllo diretto dell'essere umano, è sempre un argomento a tratti "scomodo" che mette in gioco appunto una categoria del pensiero che non ci fa nemmeno avvicinare all'idea che il cane sia un animale come tanti altri.
La presenza dei cosiddetti "randagi", parola in cui vengono racchiuse in realtà tipologie di cani molto differenti, è del tutto sconosciuta in gran parte delle regioni del Nord del Pianeta e basta pensare del resto al solo territorio italiano per evidenziare come i cani liberi sono presenti ancora solo nel sud e in parte del centro del Paese. Queste popolazioni, limitandoci appunto solo ad una breve analisi della nostra area geografica, sono generate da varie situazioni, come la gestione non responsabile di cani che afferiscono comunque a qualcuno, i cosiddetti padronali che abbiamo citato prima, e che si riproducono in libertà o anche abbandoni e frutto di cucciolate casalinghe.
Il focus di questo caso è principalmente sul lupo e sulla conservazione della specie che diventa a rischio a causa non solo appunto della "purezza" ma anche per il rischio di contrarre malattie o già solo la competizione sulle risorse tra le due popolazioni nell'area della Grecia che è stata monitorata. Dalla Ong che ha identificato il soggetto arriva però anche un chiaro messaggio, ovvero l'aver sottolineato che non vi è alcuna intenzione di "demonizzare" i cani o gli stessi ibridi ma di voler mantenere alta l'attenzione sul fenomeno.
Ciò che ad ora emerge però da questa scoperta è che al di là di qualsiasi categorizzazione che l'uomo continua ad applicare sulle altre specie, in natura i due animali continuano a "parlarsi" e hanno un sistema comunicativo così simile che chiama alla mente parole ben differenti rispetto al concetto di purezza e che ci raccontano un'altra storia fatta di affinità, convivenza e anche "desiderio" di unirsi.