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11 Giugno 2025
21:00

Il Pesce remo e la teoria dell’Apocalisse: cosa si nasconde dietro l’avvistamento sulla spiaggia della Baja California

Il pesce remo è più lungo pesce osseo al mondo: la sua comparsa in superficie non è legata a calamità naturali, ma offre indizi sugli effetti del cambiamento climatico sugli oceani.

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Dopo l'incredibile avvistamento del Melanocetus johnsonii , meglio conosciuto come il "diavolo nero", avvenuto il 19 febbraio scorso, un altro misterioso pesce abissale ha fatto notizia: il Regalecus glesne, o più comunemente il pesce remo, rinvenuto sulla spiaggia della Baja California, in Messico. La scoperta di questo straordinario animale ha fatto rapidamente il giro del web, suscitando un'ondata di emozioni e teorie apocalittiche. Ma è davvero questo un segno di catastrofi naturali imminenti?

Chi è il pesce remo

Il pesce remo (Regalecus glesne) appartenente all’ordine dei Lampriformi ed è il pesce osseo più lungo al mondo, con esemplari che possono raggiungere i 7 metri di lunghezza e un peso fino a 200 chilogrammi. Diffuso in tutti i mari e gli oceani, questo pesce è noto anche con il nome di "re delle aringhe", poiché si ritiene che probabilmente in passato fosse stato avvistato in prossimità di banchi di aringhe, inducendo i pescatori a credere che ne fosse il capo. Trattandosi di una specie abissale che abita profondità comprese tra i 200 e i 1000 metri, gli avvistamenti in superficie sono estremamente rari. Di conseguenza, le informazioni sulla sua biologia e sul suo comportamento risultano ancora alquanto limitate.

Questo pesce, che preferisce le profondità oceaniche, è stato avvistato in superficie per la prima volta in vari luoghi nel corso dei decenni, ma il suo apparire sulle coste è sempre stato motivo di meraviglia e curiosità. Tuttavia, negli ultimi anni, l'incremento di questi ritrovamenti ha sollevato una serie di interrogativi. Il caso più recente in Bassa California non ha fatto eccezione.

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Le auto-amputazioni del pesce remo

Gli spiaggiamenti rappresentano un'opportunità preziosa per gli scienziati, poiché consentono di studiare più da vicino il pesce remo, altrimenti difficilmente osservabile nel suo habitat naturale. È stato rilevato che molti esemplari rinvenuti sulle spiagge presentano la parte posteriore del corpo mancante. L'analisi di questi individui ha rivelato che tutti gli organi vitali sono concentrati nella parte anteriore e che il pesce remo è in grado di praticare l’auto-amputazione, un fenomeno noto come autotomia. Questo processo, simile a quello osservato nelle lucertole che si liberano della coda, consente all'animale di perdere volontariamente una parte del corpo senza compromettere le proprie funzioni vitali.

Il motivo per cui il pesce remo adotti questa strategia rimane ancora un mistero. Tuttavia, è improbabile che si tratti di un meccanismo di difesa contro i predatori, poiché, secondo le conoscenze attuali, non sono stati documentati predatori naturali di questa specie. L'ipotesi più accreditata suggerisce che l'autotomia sia una strategia per il risparmio energetico, permettendo al pesce di mantenere solo la parte del corpo strettamente necessaria alla sua sopravvivenza.

Nonostante le sue imponenti dimensioni, il pesce remo possiede una bocca piccola e priva di denti. La sua dieta è composta esclusivamente da plancton, crostacei, molluschi e piccoli pesci, rendendolo completamente innocuo sia per gli animali di maggiori dimensioni che per l'uomo.

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Credits: remy_dubas

Perché si chiama “pesce remo” e com’è fatto

Il nome "pesce remo" deriva dalla forma delle sue pinne pelviche, che ricordano proprio dei remi. Il suo corpo è straordinariamente lungo e appiattito, con una pinna dorsale molto pronunciata che si estende lungo tutta la sua lunghezza. Questa pinna, caratterizzata da una colorazione che varia dal rosa al rosso intenso, svolge un ruolo essenziale nella locomozione.

Il pesce remo nuota con uno stile definito amiiforme: mantiene il corpo perfettamente dritto e si muove facendo ondeggiare unicamente la pinna dorsale. Questo metodo di spostamento è ideale per la vita negli abissi, dove l’efficienza energetica è fondamentale. Inoltre, in alcune occasioni, è stato osservato mentre nuotava in posizione verticale, sfruttando la potente spinta della dorsale per muoversi con agilità.

Uno degli aspetti più affascinanti di questa specie è la pelle. A differenza della maggior parte dei pesci, il pesce remo non possiede squame, ma una pelle liscia e argentata che ricorda un nastro da ginnastica ritmica. La sua pelle riflette la luce circostante, conferendogli un aspetto quasi brillante e permettendogli di mimetizzarsi tra i riflessi dell’acqua.

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L'avvistamento del pesce remo in Messico

Il 19 febbraio scorso, un esemplare di pesce remo è stato avvistato sulla spiaggia della Baja California, in Messico. Secondo gli esperti, è possibile che alcuni individui di questa specie risalgano occasionalmente dagli abissi marini a causa di diversi fattori, tra cui l’azione delle tempeste, ferite o condizioni di salute precarie.

A differenza di molte altre specie, il pesce remo è privo di vescica natatoria, un organo essenziale per il controllo della galleggiabilità. Questa caratteristica potrebbe renderlo particolarmente vulnerabile alle correnti marine, che potrebbero spingere gli esemplari più anziani o debilitati verso acque più superficiali, fino a condurli sulle spiagge, dove spesso vengono ritrovati morti o in fin di vita.

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Credits: Katia Cao

La risalita del pesce remo è un presagio?

L'associazione tra il pesce remo e il presagio di calamità naturali deriva dalla rarità degli avvistamenti ed è legata a un’antica leggenda giapponese. Secondo il mito, il pesce remo sarebbe un messaggero inviato dal dio del mare per avvertire di imminenti disastri naturali. Alcuni studiosi hanno persino cercato di verificare scientificamente questa credenza, analizzando 336 avvistamenti di pesci abissali e 221 terremoti verificatisi in Giappone. Ne è emersa una correlazione estremamente debole riscontrata in un unico caso, che si è rivelata essere una semplice coincidenza. Non c’è dunque alcun motivo di temere un legame tra il pesce remo e eventi catastrofici.

Tuttavia, questi animali potrebbero comunque fornirci informazioni preziose. Abitando le profondità marine, la loro improvvisa comparsa in superficie potrebbe essere un segnale degli effetti del cambiamento climatico sugli ecosistemi marini. Per questo motivo, i pesci remo possono essere considerati indicatori biologici dello stato di salute del mare.

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