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22 Ottobre 2025
17:41

Il passo indietro dell’Europa: in Commissione non è prevista nessuna legge sul benessere animale

Nella bozza dell'agenda legislativa della Commissione europea nessun impegno concreto a rispondere alle istanze di milioni di cittadini del Vecchio continente: attraverso un'ICE avevano chiesto la fine del confinamento in gabbia degli animali stipati negli allevamenti intensivi.

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La brutta sorpresa è arrivata sui tavoli delle associazioni animaliste di tutto il Vecchio Continente che si sono a lungo battute perché l'Europa si impegnasse per l'elaborazione di una nuova legge sul benessere degli animali. Una bozza trapelata ha fatto emergere che non è prevista nell'agenda 2026 alcuna attività legislativa sul tema.

Come sottolineato da Essere Animali, nel nuovo programma per l'anno a venire non c'è nessun impegno legislativo per mettere in atto una riforma nel campo della tutela degli animali negli allevamenti e, in particolare, nessun riferimento alla campagna "End of the cage" che attraverso un ICE (Iniziativa dei Cittadini Europei) sostenuta da 1,4 milioni di persone aveva chiesto il divieto legislativo in tutta Europa dell’uso delle gabbie nella zootecnia.

Cosa rispondono le associazioni animaliste alla mancanza della Commissione europea

"Si tratta di una mancanza significativa che solleva interrogativi e preoccupazioni. L’unica menzione è solo un generico impegno, non legislativo, sul benessere animale", sottolinea Chiara Caprio, Responsabile relazioni istituzionali di Essere Animali.

L'iter sofferto per far sviluppare un interesse concreto a livello europeo sulle condizioni degli animali di allevamento in generale, e in particolare di come quelli di allevamento vengono stipati nelle gabbie, inizia nel 2021. E' un quell'anno che la Commissione prende atto dell'ICE nata anche grazie al lavoro congiunto di oltre 170 associazioni, tra cui le italiane Esseri Animali e LAV. A fronte di questa iniziativa, i legislatori europei "si erano impegnati a presentare una proposta entro il 2023 per eliminare l'allevamento in gabbia", precisa Caprio in un lungo articolo sul sito ufficiale dell'organizzazione in cui ha ricostruito tutte le tappe della vicenda.

Dopo la prima promessa disattesa, però, le organizzazioni avevano denunciato "l’inazione della Commissione Ue", ottenendo il placet del Tribunale dell’Unione europea che le aveva ammesse nel ricorso “End the Cage Age”, permettendo così a Eurogroup for Animals, associazione con sede a Bruxelles che comprende le italiane Lav e Animal Equality, di essere ammesse nell’azione legale.

Le conseguenze per gli animali: cosa potrebbe accadere

L’assenza anche nella bozza dell'agenda legislativa del prossimo anno di una proposta da parte dell'Europa significa che centinaia di milioni di animali continuerebbero ogni anno a essere allevati in sistemi di confinamento intensivo. Secondo dati recenti, in Europa ogni anno oltre 300 milioni tra galline, scrofe, vitelli, conigli, quaglie e anatre vengono allevati in gabbia, per tutta o per una parte significativa della loro vita. Di questi, oltre 40 milioni si trovano in Italia.

Anche negli altri paesi le associazioni e le organizzazioni che operano a tutela degli animali stanno manifestando il loro scontento per quanto accaduto. La Deutscher Tierschutzbund (Federazione tedesca per la protezione degli animali) ha chiaramente manifestato la stessa, forte preoccupazione per la bozza parzialmente trapelata del programma della Commissione. Eurogroup for Animals ha sottolineato come sia "urgente dare chiarezza ai cittadini" in merito alla tempistica e all’ambito della futura normativa, affinché comprenda tutte le specie allevate, compresi gli animali acquatici.

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