
Per la prima volta nella storia, il parto di un'orca è stato osservato e documentato in natura. È accaduto il 2 novembre 2025, nelle fredde acque di Skjervøy, nel Nord della Norvegia. Si tratta di un evento per certi versi straordinario, che segna un punto di svolta nella conoscenza di questi cetacei tanto affascinanti e studiati, quanto ancora misteriosi.
Fino a oggi, infatti, sapevamo come avveniva il parto solo attraverso osservazioni in cattività, in condizioni ben lontane da quelle naturali. La prima nascita in un natura di un'orca è stata osservata, documentata e descritta dalle organizzazioni Norwegian Orca Survey e Orca Channel.
Il racconto della prima nascita di un'orca osservata in mare aperto
Quel giorno, almeno sei imbarcazioni di whale watching si trovavano nella zona, vicino all'isola di Laukøya, dove spesso vengono effettuate escursioni in mare per osservare i cetacei. A un certo punto, alcune persone a bordo hanno notato qualcosa di insolito: un gruppo di orche, composto per lo più da femmine e giovani, si agitava in superficie, sollevando schizzi e muovendosi in modo frenetico. A prima vista sembrava un comportamento di allarme, forse per la presenza di un piccolo morto.
Le prime immagini, infatti, sembravano confermare che le orche stessero proteggendo un corpo completamente immobile. Ma poco dopo, dalle immagini catturate da Norwegian Orca Survey – un'organizzazione dedicata allo studio e alla conservazione delle orche in Norvegia – è arrivata la svolta: il piccolo era vivo.
"Abbiamo capito che non si trattava di un decesso, ma di una nascita", hanno spiegato sui social i ricercatori. "Il neonato faticava a muoversi nei suoi primi minuti di vita, il che probabilmente spiega la grande agitazione del gruppo. Dopo circa un quarto d'ora, ha iniziato a nuotare da solo". Il piccolo è stato poi identificato come figlio di una femmina conosciuta con il codice NKW-591, un'orca già nota agli studiosi e che in passato aveva già cresciuto altri figli senza troppe complicazioni.
I piccoli nascono con la pinna dorsale piegata per non ostacolare il parto
"Abbiamo visto l'ultimo sforzo della madre e l'istante in cui il piccolo è venuto alla luce", ha raccontato invece Orca Channel, l'altra ONG presente durante il parto. "Subito dopo, tutte le orche si sono riunite intorno a loro, formando un vero e proprio cerchio protettivo. Sembravano eccitate, come se stessero celebrando il nuovo arrivato".
Nelle immagini raccolte dai ricercatori, la pinna dorsale del piccolo appare piegata, un dettaglio che potrebbe far pensare a stress o problemi di salute, come accade spesso anche agli individui adulti in cattività. Tuttavia, secondo gli esperti è si tratta di una condizione normale per i neonati, poiché la pinna, compressa per non ostacolare il piccolo nel ventre materno e il parto, tende a raddrizzarsi solo nei giorni successivi alla nascita.
Finora, le nascite di orche erano state documentate solo in cattività, in delfinari e parchi acquatici come SeaWorld, dove le condizioni artificiali alterano profondamente il comportamento naturale dei cetacei. L'ultimo parto noto risale al 2017 e il piccolo era nato nell’ambito di un controverso programma di riproduzione, ma è morto dopo appena tre mesi.
Un evento storico atteso da tempo

La nascita osserva in Norvegia rappresenta quindi un evento unico ed è la prima testimonianza diretta di come partorisce un'orca libera e di come un piccolo nato in natura affronta i suoi primi minuti di vita in mare aperto. Gli studiosi di Norwegian Orca Survey stanno ancora analizzando tutti i dati raccolti – immagini, suoni e movimenti – per pubblicare presto un articolo scientifico che descriva nel dettaglio questo evento.
"È stato un momento storico", hanno detto i ricercatori. "Per la prima volta, abbiamo potuto assistere alla nascita di una nuova vita tra le acque dell'Artico. Un giorno indimenticabile, che ci ricorda quanto poco ancora sappiamo di questi incredibili animali".
Le immagini del parto, diffuse sui canali social delle due organizzazioni, hanno già fatto il giro del mondo. E in quei pochi scatti possiamo finalmente vedere qualcosa che, fino a oggi, nessuno era mai riuscito ad osservare. E in quelle foto di un momento così intimo, si percepisce tutta la forza, la cura e la profonda socialità delle orche, che anche in un momento di evidente fragilità collettiva si sono mostrate per ciò che sono davvero: animali straordinari.