
Due giraffe che secondo le autorità americane sarebbero nate otto mesi fa all'interno del Natural Bridge Zoo, in Virginia, sono sparite nel nulla e oggi non si trovano più. Anzi, per i gestori della struttura quei due cuccioli non sarebbero mai esistiti. È questo il nodo centrale di un vero e proprio mistero che ormai da mesi divide l'opinione pubblica americana e che ora ha assunto un'ulteriore risonanza nazionale anche grazie alla ricompensa offerta dell'attrice Alicia Silverstone e a un lungo approfondimento realizzato dal Washington Post.
Il Natural Bridge Zoo è un cosiddetto "roadside zoo", piccole strutture private non accreditate, di solito a conduzione familiare, e situate spesso lungo strade o autostrade. Si trova a pochi passi dal Natural Bridge State Park, un'area naturale storica e simbolica per gli Stati Uniti, ma dietro questa attrazione turistica che espone animali si nasconde da tempo una lunga battaglia giudiziaria con al centro gli animali esposti dai proprietari della struttura.
Già nel 2023, lo zoo era infatti finito sotto inchiesta per presunti maltrattamenti nei confronti degli animali, tenuti in spazi inadeguati e con cure insufficienti. Le indagini, realizzate anche grazie alle testimonianze di attivisti animalisti infiltrati come keeper, hanno poi portato al sequestro di circa un centinaio di animali esotici, che sono poi stati trasferiti in strutture più adatte. Le giraffe, tuttavia, sono rimaste nello zoo per mesi, nonostante fossero sotto sequestro.

Erano inizialmente quattro – un maschio e tre femmine – ed è in questo periodo che le due femmine avrebbero partorito. Tuttavia, quando mesi dopo le autorità si sono presentate per trasferire anche le giraffe in una struttura più adatta, dei due cuccioli non c'era più traccia. I veterinari incaricati dalla procura hanno riscontrato segni compatibili con un parto recente, come tracce della placenta, ma la difesa dello zoo contesta queste valutazioni e sostiene che non vi siano prove certe delle nascite.
Nel frattempo, la proprietaria della struttura, Gretchen Mogensen, figlia del fondatore dello zoo, ha scelto di scontrarsi apertamente con le autorità, arrivando addirittura a farsi arrestare pur di non rivelare informazioni sulle giraffe. Una strategia che le ha portato molta visibilità e consenso in una parte dell'opinione pubblica, soprattutto in chi vede nell'inchiesta un'ingerenza eccessiva dello Stato nelle attività dei privati. Lo scorso 6 dicembre i gestori hanno anche avviato una causa federale contro il procuratore generale della Virginia, Jason S. Miyares.
A rafforzare i sospetti degli animalisti ci sarebbe anche un precedente documentato proprio dal Washington Post. Negli ultimi dieci anni lo zoo avrebbe venduto almeno 14 cuccioli di giraffa ad altre strutture private o a intermediari. Una pratica abbastanza diffusa nel mondo dei roadside zoo, che spesso non fanno parte di reti e associazioni accreditata che si occupano anche di ricerca, conservazione ed educazione ambientale e che funzionano essenzialmente come grandi fattorie con animali esotici per attirare i turisti di passaggio.
L'impegno dell'attrice Alicia Silverstone per le giraffe scomparse

Ed è in questo contesto che si inserisce ora l'intervento di Alicia Silverstone, che ha annunciato una ricompensa di 50mila dollari a chi fornirà informazioni utili al ritrovamento delle due giraffe, sostenendo così la PETA, una della più grandi organizzazioni internazionali per i diritti degli animali che da mesi segue questa vicenda. "Strappare dei cuccioli alle loro madri sconvolte è devastante, indipendentemente dalla specie a cui appartengono", ha detto in un comunicato l'attrice nota per il ruolo da protagonista nel film Ragazze a Beverly Hills.
"Questi cuccioli scomparsi necessitano di cure specialistiche e ogni giorno è prezioso per ritrovarli, quindi spero che chiunque abbia informazioni sulla loro posizione si faccia avanti ora", ha aggiunto Alicia Silverstone, da sempre molto attenta e attiva sulle tematiche che riguardano il benessere e i diritti degli animali. Nel frattempo, tre delle giraffe adulte ancora in vita – sempre secondo il Washington Post – sono finita in una struttura turistica di lusso vicino ad Atlanta che fa pagare 1.200 dollari a notte per alloggiare affacciati sugli animali.
Se le due giraffe nate nei mesi scorsi siano state vendute, trasferite illegalmente o se non siano sopravvissute alla nascita resta, per ora, un vero e proprio mistero. Ma il caso ha già acceso un faro enorme su un sistema poco trasparente e su un modello di gestione degli animali selvatici che negli Stati Uniti continua a sollevare più domande che certezze.