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12 Giugno 2025
16:34

Il mare del Regno Unito ribolle ed è invaso dai polpi: perché è un problema per la biodiversità

Nelle acque del Regno Unito è stato riscontrato un aumento della popolazione di polpi che viene correlato al riscaldamento delle acque, con temperature fino a 4°C superiori rispetto la media. Aumentano le vendite dei molluschi ma anche i danni al comparto ittico e alla fauna locale.

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Il mare del Regno Unito ribolle ed è diventato un "paradiso" per i polpi che sono aumentati a dismisura. Accade soprattutto nelle acque che bagnano Devon e la Cornovaglia dove il numero dei cefalopodi sta causando problemi alle altre specie e ai pescatori. Questi ultimi, infatti, trovano le loro trappole, orchestrate per catturare granchi e aragoste, prive di prede che sono state invece catturate proprio dai polpi che grazie alla loro geniale capacità cognitiva, riescono ad aprirle e a "rubare" il bottino.

Il dato è emerso proprio andando ad analizzare le vendite di polpi in uno dei mercati ittici più noti del Regno, a Brixham, e i media inglesi ne stanno parlando con una certa preoccupazione. Ciò che è emerso, infatti, è che in pochi giorni si è arrivati a un picco di vendita pari a 36 tonnellate di polpi mai raggiunto in precedenza.

Le cause dell'aumento di polpi: riscaldamento climatico e mari troppo caldi

Il motivo per cui la popolazione di questi animali è così aumentata risiede nel cambiamento climatico e, in particolare, nel riscaldamento del mare la cui temperatura nell'area è aumentata tra i 2° e i 4°C rispetto alla media stagionale.

Del danno per la biodiversità se ne parla poco, però, mentre la cronaca locale si sta concentrando sulle perdite del comparto ittico ovvero dei pescatori che lamentano i "furti" subiti. Il problema, invece, è molto più grande e da guardare non solo da un punto di vista di perdita economica. Ciò che questa nuova realtà sta descrivendo è una modifica ambientale di grande impatto in un mare che rende più facile la vita a questa specie che è definita ectoterma, ovvero la cui temperatura corporea dipende direttamente da quella esterna. Con climi temperati o, meglio, caldi il polpo si muove di più e, soprattutto, riesce a riprodursi con maggiore frequenza. E a predare le altre specie.

L'ipotesi delle prede: maggiori opportunità di cibo attirano i polpi

Altra interpretazione, infatti, sempre legata però a fattori ambientali che si sono modificati, prevede  l'ipotesi che i polpi siano arrivati nelle acque britanniche a tal numero proprio per una maggiore presenza anche di prede e che siano stati i cambiamenti delle correnti dell'oceano a favorire la loro "entrata" nell'area.

Per ora non è stata ancora presa una decisione sul da farsi, ci sono diverse opinioni da parte degli esperti che vanno da politiche di gestione sostenibile per tutte le specie marine fino alla necessità di limitare la presenza dei polpi con azioni più intense.

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