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10 Ottobre 2025
11:30

Il lupo ha ancora paura degli esseri umani: lo studio che smonta il mito del predatore sempre più “spavaldo”

Uno studio condotto in Polonia dimostra che i lupi, nonostante la recente espansione e gli avvistamenti nei centri urbani crescenti, continuano a temere gli esseri umani. Quando sentono una voce umana fuggono via associandola a un pericolo, smentendo l'idea che i lupi siano ormai sempre più "spavaldi" e meno spaventati dalle persone.

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Dopo essere stati sterminati e scomparsi dalla circolazione per decenni, i lupi stanno rapidamente tornando a popolare sempre più aree in Europa e Nord America, grazie a politiche e leggi che ne hanno vietato la caccia e rafforzato lo status di protezione. E mentre lo fanno, avvicinandosi sempre più spesso ai centri urbani, si è diffusa l'idea che, anche perché protetti, stiano diventando meno diffidenti nei confronti delle persone, generando non poco allarmismo e comprensibili paure.

Anche qui in Italia, ci sono stati diversi episodi di lupi avvistati anche in città, che hanno contribuito ad alimentare il timore che i predatori non riconoscano più nell'essere umano un predatore e siano ormai sempre più "spavaldi". Ma un nuovo studio condotto in Polonia, pubblicato recentemente su Current Biology, ribalta completamente questa narrazione: i lupi, nonostante la loro recente espansione e una maggiore protezione, continuano ad avere una profonda e radicata paura verso gli esseri umani.

I lupi fuggono via quando sentono la voce di un essere umano

Un team internazionale di ecologi ha condotto un esperimento durato quattro mesi in una delle aree forestali più estese del paese, la foresta di Tuchola, dove vivono oggi circa quindici branchi diversi. I ricercatori hanno installato delle telecamere con altoparlanti lungo 24 incroci forestali distribuiti su oltre mille chilometri quadrati. Quando un lupo si avvicinava, l'altoparlante riproduceva uno tra tre diversi suoni: voci umane, abbai di cani o canti di uccelli (usati come controllo).

I risultati sono stati inequivocabili. Alla sola voce umana, i lupi fuggivano più del doppio delle volte rispetto agli altri suoni, abbandonando la zona in media due volte più velocemente. Anche le loro prede – come cervi, caprioli e cinghiali – facevano lo stesso, mostrando una reazione di fuga ancora più marcata. In sostanza, tutti gli animali selvatici che vivono in boschi e foreste continuano a riconoscere gli esseri umani come una pericolosa minaccia da cui fuggire.

I lupi hanno ancora paura delle persone, per questo si muovono di notte

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I lupi riconoscono negli esseri umani un pericolo da cui fuggire

Le registrazioni hanno inoltre mostrato che sia i lupi sia le loro prede sono molto più attivi di notte, quando le persone non frequentano la foresta. Un comportamento coerente con tanti altri studi europei e non, che hanno rilevato la stessa tendenza praticamente ovunque ci sia presenza umana. Solo nei luoghi ormai completamente abbandonati da decenni, come l’area di esclusione di Černobyl, i lupi e molti altri animali selvatici sono tornati a muoversi e a essere più attivi anche di giorno.

Secondo gli autori, l'esperimento dimostra chiaramente che i lupi temono il "super predatore" Homo sapiens e che non sono più attivi di notte solo perché lo sono anche le loro prede. La naturale diffidenza nei confronti degli esseri umani è quindi ancora ben radicata sia nei lupi che nella maggior parte della fauna selvatica, per cui la nostra specie rappresenta di gran lunga uno dei pericoli e dei predatori principali ormai da secoli.

I lupi possono diventare meno timorosi, ma dipende quasi sempre da noi

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Non è quindi la specie lupo in sé che sta diventando meno timorosa nei confronti delle persone, ma possono diventarlo in alcuni casi e in determinati contesti i singoli individui

Questo nuovo studio arriva in un momento estremamente delicato per il futuro del lupo, in cui l'Unione Europea ha recentemente deciso di declassare lo status di protezione della specie, rendendo più semplice abbatterlo in alcune circostanze, cosa che sta già avvenendo. Una scelta motivata per tutelare gli allevatori e ridurre le predazioni e le perdite economiche (altro fenomeno privo di evidenze scientifiche e recentemente ridimensionato da un altro studio), ma anche dall'idea, non sempre fondata, che i lupi siano ormai "senza paura".

Questo, naturalmente, non significa che il lupo non possa rappresentare un pericolo per gli esseri umani. Tuttavia, nella maggior parte dei casi gli episodi di avvicinamento eccessivo o persino di attacchi e morsi alle persone, derivano quasi sempre da comportamenti umani scorretti che hanno reso i lupi "confidenti", ovvero meno timorosi e più propensi ad avvicinarsi: animali domestici lasciati incustoditi e non protetti, rifiuti e resti di cibo facilmente accessibili o, in alcuni casi estremi, persino lupi nutriti deliberatamente dalle persone.

Sono questi e altri comportamenti umani che possono rendere alcuni lupi confidenti o persino pericolosi. Non è quindi la specie lupo in sé che sta diventando meno timorosa nei confronti delle persone, ma possono diventarlo in alcuni casi e in determinati contesti i singoli individui. I risultati di questo studio vanno naturalmente contestualizzati al contesto locale in cui sono stati ottenuti, ma senza ulteriori evidenze in grado di dimostrare il contrario possiamo affermare che: no, i lupi non stanno diventando meno timorosi degli esseri umani.

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