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Anche tra gli uccelli la vita sentimentale può essere molto complessa e movimentata. Esistono tradimenti, separazioni, nuovi partner, ma per i figli tutto queste turbolenze nella coppia non sembrano affatto la fine del mondo. Un nuovo studio recentemente pubblicato sulla rivista Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences ci aiuta a capire che l'amore, perlomeno tra gli uccelli, è infatti molto più flessibile di quanto pensiamo.
Se sei un giovane di cannaiola delle Seychelles e un giorno uno dei tuoi genitori sparisce dal nido, non c'è motivo di preoccuparsi: starai bene lo stesso. Un gruppo di ricercatori ha analizzato ben 25 anni di dati su questa specie, e che si tratti della morte improvvisa di uno dei due genitori o di una vera e propria "separazione consensuale", i piccoli non sembrano soffrirne affatto. Crescono sani, forti e non riportano effetti negativi a lungo termine.
Un uccello (quasi) fedele

Le cannaiole delle Seychelles (Acrocephalus sechellensis) – una specie simile alla nostrana cannaiola comune (A. scirpaceus) – sono piccoli passeriformi che, almeno sulla carta, tendono a restare con lo stesso partner per tutta la vita. Eppure, in certi casi, anche loro si lasciano. Ma mentre noi esseri umani possiamo dividerci per mille motivi – incompatibilità caratteriale, differenze di vedute, o semplice per la fine di un amore – nel mondo degli uccelli c'è molto più pragmatismo: se una coppia non funziona sul piano riproduttivo, conviene cambiare partner.
I ricercatori avevano già scoperto in passato che le coppie "divorziano" più spesso soprattutto quando producono poche uova. Quello che però stupisce è che questa decisione non sembra compromettere la salute e il futuro dei figli. Per dimostrarlo, gli autori hanno misurato tre indicatori: la condizione corporea, la lunghezza dei telomeri (una sorta di "orologio biologico" cellulare) e la percentuale di globuli rossi. In tutti i casi, non è emersa nessuna differenza tra i piccoli cresciuti da due genitori, da un genitore solo o da un genitore e un nuovo partner.
Nessun trauma da abbandono per i figli, ci pensa la famiglia allargata

Ma com'è possibile? Anche mettendo da parte l'aspetto "psicologico", non dovrebbe esserci meno cibo, meno attenzioni, più stress? E invece no. Il segreto sta tutto nella particolare struttura sociale in cui vivono questi uccelli. In questa specie, gli adulti allevano i piccoli aiutandosi a vicenda, quello che gli etologi chiamano cooperative breeding. A causa della scarsità di territori disponibili, molti adulti (soprattuto quelli più inesperti) non riescono a riprodursi ogni anno e così restano nel territorio in cui sono nati per aiutare altri a crescere i piccoli.
Quasi sempre si tratta di fratelli, sorelle, genitori o addirittura nonni, pronti a dare una mano per assicurare nidi, cibo e protezione a uccelli imparentati con loro e che quindi condividono parte del DNA. Così, quando un genitore viene a mancare (per morte o per scelta), il suo posto viene preso da un altro in tempi rapidissimi, a volte nel giro di poche ore. E il nuovo arrivato, a quanto pare, sa fare benissimo il proprio lavoro. È come se vivessero tutti insieme in un grande villaggio dove, per fortuna, nessuno si tira indietro in caso di bisogno.
Ma allora perché divorziano? L'amore animale è complicato (ma non troppo)

Ma se il sistema di "allevamento cooperativo" funziona così bene, perché le coppie si separano anche quando producono un buon numero di uova? Gli scienziati, semplicemente, non lo sanno. Secondo gli autori, è possibile che anche se gli effetti a lungo termine siano trascurabili, nei primissimi giorni dalla schiusa ci siano delle difficoltà che, per motivi pratici e di tempo, gli scienziati non sono ancora riusciti a studiare. Ma nel complesso, sembra proprio che questi uccelli se la cavino comunque alla grande, qualunque cosa succeda tra mamma e papà.
In fondo, tra gli altri animali la monogamia e la vita di coppia non è l'unica strada per crescere bene un figlio, anzi. Le combinazioni e i sistemi sociali e riproduttivi sono praticamente infiniti e, come dimostra questo studio, anche molto flessibili all'interno della stessa specie. Che sia grazie a una famiglia allargata, a un genitore adottivo o all'aiuto di fratello maggiore o di un nonno, si può crescere comunque sani e forti. E a volte, restare insieme "per i figli" non è necessariamente la scelta migliore.