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La scena potrebbe essere più o meno la seguente: abbiamo appena preso le chiavi della macchina, infilato la giacca e chiamato il nostro cane. Lui, tuttavia, sembra proprio aver capito che la nostra destinazione non sarà il parco. Si blocca davanti alla porta, si rifiuta di salire in macchina, abbassa la coda o cerca rifugio in un angolo. Sono comportamenti che molti cani mettono in atto quando hanno paura e il motivo è molto semplice: lui l'ha capito che sta per andare dal veterinario. Ma davvero un cane può "prevedere" che lo stiamo portando dal veterinario? E perché ha così tanta paura?
Il cane capisce davvero che sta andando dal veterinario?
La risposta a questa domanda non può essere naturalmente un sì o un no. Innanzitutto, perché i cani non hanno una comprensione razionale dell'idea di "visita veterinaria", anche se sanno associare segnali, abitudini e ricordi. Inoltre, ogni individuo è diverso e ha le sue esperienze, preferenze e abilità, ma occorre ricordare anche che molto spesso ci lasciamo facilmente condizionare dalle nostre percezioni e siamo noi ad associare in maniera finalistica segnali o comportamenti che abbiamo interpretato male o che significano tutt'altro.
Tuttavia, i cani possiedono capacità e abilità di lettura del mondo e del nostri comportamenti che potrebbero usare per capire che stiamo davvero andando dal veterinario o, più spesso, che forse accadrà qualcosa di "negativo". I nostri amici a quattro zampe sono infatti abilissimi nel leggere il nostro linguaggio del corpo e i nostri gesti. La nostra tensione, la fretta o persino il tono della voce possono per esempio rafforzare in lui l'idea che stia per accadere qualcosa di "brutto" o spaventoso.
In questo senso, non è che "capiscano" dove stanno andando, ma riconoscono un insieme di indizi e segnali che li porta a intuire che accadrà qualcosa di spiacelo. Inoltre, i cani sono anche maestri nell'associare gesti e segnali ricorrenti a eventi futuri immediati. Così come associano il guinzaglio alla passeggiata, potrebbero tranquillamente associare al veterinario alcuni nostri gesti, anche involontari. Per esempio, quando apriamo quel cassetto per prendere il suo libretto sanitario sempre e solo prima di andare dal veterinario.
Perché il cane ha paura del veterinario

La paura è un'emozione primordiale che ha una funzione protettiva. Serve a evitare rischi e potenziali pericoli e nei cani, come negli esseri umani, nasce spesso dall'associazione con esperienze passate. Una visita che in passato ha comportato dolore, disagio o semplicemente forte stress può rimanere impressa in maniera permanente nella memoria emotiva, rendendo l'ambulatorio veterinario un luogo "negativo" ancora prima che accada davvero qualcosa.
Non tutti i cani reagiscono naturalmente allo stesso modo e mentre alcuni hanno un carattere più sospettoso e tendono all'evitamento, altri sono più intraprendenti e curiosi. Ma anche i cani più sicuri e tranquilli possono sviluppare timori se hanno vissuto esperienze spiacevoli. Inoltre, un ambulatorio veterinario è un luogo in cui si concentrano una quantità di stimoli enormi, che per un cane e i suoi sensi raffinati, possono essere difficili da gestire tutti insieme.
Odori di disinfettanti, i suoni degli altri animali che vocalizzano, la vista dei camici bianchi. A questo si aggiunge l'olfatto straordinario del cane, capace di percepire ormoni o feromoni legati alla paura o all'allerta emessi da altri individui. In alcuni casi, la paura inizia già prima di arrivare in clinica, proprio perché il nostro cane riconosce questi segnali a distanza. Infine, anche la mancanza di socializzazione o esperienza può incidere. Se non è abituato a essere manipolato da estranei o a vivere esperienze nuove tenderà a provare inevitabilmente molto più stress.
Cosa fare per tranquillizzare il cane quando ha paura del veterinario
La buona notizia è che se il nostro cane è terrorizzato dal veterinario si può lavorare per rendere l'esperienza meno traumatica. Molti veterinari oggi propongono le cosiddette "visite di cortesia", ovvero brevi incontri senza procedure mediche, in cui il cane può esplorare l'ambiente, conoscere il personale e magari ricevere anche qualche bocconcino. Queste esperienze positive – o quantomeno non negative – possono aiutarlo a creare associazioni non così traumatiche come invece può accadere con una manipolazione improvvisa alla prima visita.
In commercio esistono anche supporti chimici come i feromoni d'acquietamento (come il Dog Appeasing Pheromone, DAP), disponibili in diffusori, spray o collari. Non funzionano su tutti i cani ed è sempre preferibile sceglierli di utilizzarli su suggerimento del proprio veterinario di fiducia. In alcuni casi possono comunque contribuire a ridurre lo stress e a tranquillizzarlo. Se invece la paura è particolarmente intensa, può essere utile rivolgersi a un veterinario esperto in comportamento, in grado di strutturare un percorso personalizzato e adatto al singolo caso.
Un trauma radicato, infatti, difficilmente si risolve con un paio di esperienze positive e con supporto chimico. Alcune paure profonde richiedo molta pazienza, gradualità e strategie mirate. Le vera chiave, tuttavia, rimane la prevenzione. Ovvero abituare gradualmente il cane fin da cucciolo a diversi ambienti, persone e manipolazioni, così che la clinica veterinaria non diventi un luogo sconosciuto e minaccioso, ma semplicemente un posto dove, ogni tanto, si fanno incontri nuovi.