UN PROGETTO DI
6 Novembre 2025
12:21

I video di animali generati con AI ci allontanano ancora di più dalla natura e minacciano la conservazione

Video di animali creati con l’Intelligenza Artificiale, realistici ma falsi, stanno alterando la percezione della realtà e della natura e ostacolano la conservazione. Gli esperti lanciano l'allarme e chiedono più educazione ambientale.

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Screenshot di uno dei tanti video di animali generati con AI

Un leopardo entra nel giardino di una casa. Un bambino gioca a pochi metri, ignaro del pericolo. Poi, all’improvviso, un gatto domestico interviene e riesce a scacciare il predatore, salvando il piccolo. Il video ripreso da una telecamera di sicurezza è commovente ed "eroico" e ha superato un milione di like e migliaia di condivisioni. Peccato che sia completamente falso come migliaia di altri video e immagini diventati ormai virali sui social.

Ce ne sono tantissimi che circolano – cervi che saltano su un trampolino, procioni che "surfano" su coccodrilli, orsi che si divertono con palloni, chihuahua che prendono il "controllo" di un branco di lupi –  e sono tutti creati con l'Intelligenza Artificiale.

E anche se può sembrare solo un gioco innocuo, dietro questo trend favorito dai nuovi generatori di video con AI, secondo uno studio pubblicato recentemente su Conservation Biology, si nasconde un problema più serio: la distorsione del nostro rapporto con la natura e la fauna e le conseguenze che può avere sulla conservazione della biodiversità. Questo è quanto sostiene un gruppo di ricercatori spagnoli che inaugura una nuova linea di ricerca completamente inedita e fino a oggi inesplorata.

La natura finta che sembra vera grazie all'Intelligenza Artificiale

Negli ultimi mesi i video di animali generati con AI hanno letteralmente invaso TikTok, Facebook e Instagram. E così, un gruppo di ricercatori dell'Università di Cordoba, in Spagna, ha deciso di studiare il fenomeno social del momento. Analizzando i filmati di animali generati con AI più condivisi online, hanno evidenziato come questi contenuti creino una percezione estremamente distorta della fauna selvatica.

"Rappresentano comportamenti, habitat o relazioni tra specie che non esistono – ha spiegato José Guerrero, primo autore dello studio  –. Mostrano predatori e prede che giocano insieme, animali che si comportano come esseri umani. Il risultato è una natura falsata, lontana dalla realtà".

Questi video sono spesso generati proprio per sembrare veri e simulano riprese riprese ottenute da telecamere di sicurezza o catturate da fototrappole. Eppure, la maggior parte delle cose che accadono in questi filmati sono palesemente false oppure documentano animali e comportamenti impossibili. Ma il pubblico – un po' a sorpresa specialmente quello più giovane – finisce per crederci, confondendo la finzione con la realtà.

L'AI ci disconnette dalla realtà

Secondo gli autori, le nuove generazioni sono sempre più disconnesse dalla natura. "C'è già una forte distanza tra le persone e la fauna selvatica – ha sottolineato la coautrice Rocío Serrano -. Lo abbiamo visto anche nel progetto IncluScienceMe, dove molti bambini non sanno riconoscere gli animali locali. I video generati con AI peggiorano questa distanza: mostrano specie rare come se fossero comuni, e questo riduce la percezione della loro vulnerabilità".

Per molti bambini, che oggi imparano soprattutto attraverso le immagini, questa rappresentazione distorta diventa una forma di conoscenza. Ma quando si trovano davanti alla natura vera – dove non ci sono capibara, coccodrilli o leoni ad aspettarli – provano frustrazione e disinteresse. "Il rischio è che la connessione con la natura, invece di rafforzarsi, si spezzi ancora di più", ha aggiunto Serrano. Ma tutto questo – sempre secondo gli autori – è un problema anche per gli animali stessi.

La corsa agli animali esotici

@yagirlgabby_

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Oltre alla disinformazione, c'è anche un'altra pericolosa conseguenza. "Questi video alimentano la domanda di animali esotici come animali da compagnia – ha spiegato invece Tamara Murillo –. Mostrano animali selvatici come socievoli, affettuosi, adatti alla vita domestica. E questo è molto pericoloso, sia per loro che per gli ecosistemi". La fascinazione per il "selvatico addomesticato" non è di certo nuova, ma la potenza visiva dell'AI la amplifica enormemente.

In pochi secondi, un video convincente può raggiungere milioni di persone, generando curiosità, empatia e desiderio verso specie che dovrebbero restare libere nei loro habitat. Si tratta di un fenomeno già noto e studiato da chi si occupa di conservazione, fino a oggi alimentato dai video virali – quelli veri – di tigri, serpenti, orsi e scimmie e altri selvatici tenuti in casa come animali da compagnia. Ora, i video generati con AI, hanno ulteriormente aggravato e ingigantito questo fenomeno.

Educare a distinguere il reale dal virtuale

I ricercatori propongono anche alcune strategie per contrastare questo effetto: promuovere l'educazione mediatica, fornire strumenti per riconoscere e verificare le fonti e inserire nei programmi scolastici la conoscenza della natura e della fauna locale. "Bisogna insegnare fin da piccoli cosa significa ‘specie autoctona' o ‘specie esotica' – sottolineano i ricercatori – e far capire che, per esempio, non ci sono leoni in Europa".

Secondo gli autori, anche se si stratta di un campo praticamente ancora inesplorato, i contenuti generati con AI possono influenzare la percezione della biodiversità e, di conseguenza, la sua tutela. La sfida è duplice, da un lato occorre imparare a riconoscere la realtà in un mondo dove il confine tra vero e falso diventa sempre più sottile, ma dall’altro bisogna anche riscoprire la natura autentica, quella fuori dagli schermi e da cui ci stiamo pericolosamente allontanando sempre di più.

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