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4 Giugno 2025
17:25

I cani percepiscono le loro dimensioni? Sì, anche se non sembra: lo conferma la scienza

Sì: un cane ha auto coscienza rispetto alle dimensioni del proprio corpo. E' la scienza ad averlo accertato e anche quando ci fanno sorridere per i loro comportamenti buffi ciò non significa che i cani non abbiano cognizione della propria stazza.

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Pluto era un cucciolo di Alano che quando veniva a farmi le feste travolgeva tutto ciò che era sul suo cammino, si infilava in spazi evidentemente a occhio umano impossibili in cui passare e non faceva una piega, anche da adulto, a posizionarsi sul divano tra la sua persona di riferimento e me – tutto storto e scomodissimo a guardarlo – pur di non rinunciare al contatto con noi.

Ciro, invece, era un Bassotto di nome e di fatto, ovvero con tutte le caratteristiche motivazioni di questa razza, bello tosto e testardo che se ne fregava altamente della sua bassa statura e non aveva alcun problema a confrontarsi con gli altri cani maschi nel centro cinofilo dove mi recavo con Frisk, il mio cane meticcio. Ciro alla sola vista di Frisk trotterellava dritto verso di lui e le sue intenzioni erano chiarissime: bisognava solo "fuggire" per evitare che passasse "dalle parole ai fatti", ovvero dai ringhi al morso per far capire che con lui non c'era da scherzare.

Ecco, questi due esempi che dovrebbero farci  ragionare sul se e come i cani percepiscono le loro dimensioni a prescindere dalle nostre considerazioni empiriche e dalla loro stazza. La prima cosa su cui fare una riflessione è infatti sapere che ogni cane è un soggetto a sé dotato di emozioni e capacità cognitive e ognuno sviluppa la sua personalità a seconda della relazione e del contesto, nonché dunque delle esperienze, in cui è calato. Come ha scritto l'istruttore cinofilo Luca Spennacchio su Kodami "non è certamente la taglia, che è pur sempre un elemento rilevante, ma uno soltanto, a influenzare l’intero complesso di variabili che definiscono la personalità di un individuo, come non lo è nemmeno l’appartenenza ad una razza piuttosto che ad un’altra".

E' la scienza, comunque, a venirci in soccorso per dare una risposta chiara in merito alla percezione che un cane ha delle proprie dimensioni e dello spazio, dunque, che occupa con il proprio corpo e non dall'idea che noi ci facciamo in base a ciò che  magari ci fa sorridere e che invece dovremmo attribuire appunto al comportamento e non certo alla mancanza di auto consapevolezza .

Uno studio, in particolare, è stato pubblicato su Nature nel 2021 a firma di un team di ricercatori del Dipartimento di Etologia dell'istituto di Biologia dell'Università Eötvös Loránd di Budapest (ELTE). Nella ricerca, intitolata "I cani riconoscono il proprio corpo come un ostacolo fisico", gli esperti spiegano che hanno analizzato la consapevolezza corporea "in una specie che non è stata ancora ritenuta capace del criterio distintivo dell'auto-rappresentazione sebbene, per ragioni sia ecologiche che cognitive, sia un probabile candidato a possederla. Nonostante sia raramente valutata nelle specie non umane, la consapevolezza corporea è un mezzo molto adattivo per affrontare situazioni in cui la dimensione di un organismo, o del suo stesso corpo, rappresenta un ostacolo durante un'azione".

Gli esperti hanno così testato 32 cani che dovevano raccogliere e consegnare un oggetto alla persona di riferimento. Hanno attaccato l'oggetto a un tappetino in modo che i cani per riuscire a prenderlo in bocca erano costretti a non mettersi sopra. Poi l'oggetto è stato messo per terra e i cani non hanno dovuto fare altro che recuperarlo senza dover aggiungere altre azioni, dimostrando così di essere consapevoli, nella prima fase, che era la loro "presenza fisica" ad ostacolare la riuscita del compito.

"Avevamo previsto che i cani testati avrebbero risposto lasciando il tappetino se avessero capito che non potevano sollevare il bersaglio attaccato perché il loro stesso corpo lo impediva", hanno dichiarato i ricercatori e così, infatti, sono andate le cose.

Nel 2019 sempre un team del Dipartimento di Etologia dell'Università Eötvös Loránd aveva già affrontato la questione della percezione del corpo che ha un cane. Pubblicato su Animal Cognition, lo studio era intitolato "That dog won't fit: body size awareness in dogs". ("Quel cane non ci sta: consapevolezza delle dimensioni corporee nei cani"). I ricercatori in questo caso avevano analizzato come i cani affrontano aperture di diverse dimensioni, arrivando alla conclusione che Fido sia ben capace di riconoscere se riesce o meno a passare attraverso uno spazio a seconda appunto delle sue dimensioni corporee.

Lo studio più recente sull'auto consapevolezza dei cani è stato infine elaborato ancora una volta a Budapest nel 2023. Pubblicata su Scientific Reports, la ricerca è intitolata: "Body size awareness matters when dogs decide whether to detour an obstacle or opt for a shortcut" ("La consapevolezza delle dimensioni del corpo è importante quando i cani decidono se evitare un ostacolo o optare per una scorciatoia"). Gli esperti, in questo caso hanno messo alla prova 68 cani che dovevano svolgere un "compito spaziale", ovvero riuscire a raggiungere un premio che era posizionato dietro una recinzione trasparente. Gli animali potevano farlo scegliendo due strade: fare un tragitto più lungo o appunto scegliere una scorciatoia che implicava dover passare attraverso un'apertura che gli è stata posta di fronte in tre versioni differenti dal punto di vista dell'ampiezza del passaggio. I cani hanno tutti, praticamente, valutato prima le dimensioni dell'apertura che rappresentava la via più breve per raggiungere la ricompensa e, nel caso in cui reputavano impossibile poter passare perché non adeguata alla loro stazza, decidevano allora di fare il giro lungo.

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