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Dall'alto li hanno visti camminare su una vasta area montuosa della Patagonia: dieci rarissimi huemul, conosciuti anche con il nome di "cervi andini meridionali". Erano all'interno di una delle zone che faranno parte del Parco nazionale di Cape Froward, il punto più meridionale del Sud America continentale, in Cile, dove il team di ricerca si era recato a bordo di un elicottero proprio per identificare le popolazioni di artiodattili che ancora vivono lì.
"Trovare animali di questo tipo in nuove aree rafforza la necessità di corridoi di conservazione su larga scala e offre alla specie maggiori possibilità di sopravvivere", ha dichiarato Cristián Saucedo, direttore della fauna selvatica di Rewilding Chile e capo della spedizione.
Rewilding Chile è una no profit che si occupa proprio di tutela delle specie locali e a rischio di estinzione e ha creato quello che è stato chiamato "National Huemul Corridor" (corridoio nazionale per gli huemul) che mira ad aumentare il collegamento tra gli habitat naturali frammentati in cui ancora vive questo animale, proprio per ripristinarne le popolazioni attraverso corridoi faunistici, promuovendone il recupero e la conservazione a lungo termine.
L'huemul, il cui nome scientifico è Hippocamelus bisulcus, un tempo era diffuso in tutta la Patagonia ma caccia e perdita di habitat per causa antropica ne hanno segnato il destino e il numero di animali è drasticamente diminuito.
Il cervo sudandino ha zampe tozze e una pelliccia molto folta su una corporatura massiccia. La sua fisionomia è perfetta proprio per la regione in cui vive caratterizzata dai boschi di lenga, un albero nativo del Sudamerica, e la steppa delle Ande. Maschi e femmine si distinguono facilmente per gli esperti, perché i primi hanno una mascherina sul muso a forma di cuore e a differenza delle seconde hanno corna che arrivano fino a 30 centimetri di altezza e la cui caratteristica principale è che sono biforcate.
Questi animali, ormai appunto sempre più rari. Passano la loro vita tra i 900 e i 1 400 metri di altezza a brucare moltissime varietà di piante: oltre 140. Amano mangiare fiori e foglie ma anche germogli di lenga, licheni e arbusti.
Secondo gli studiosi della specie, tra Cile e Argentina non ci sono più di 1500 huemul e la minaccia di estinzione è pari al -99%. Il gruppo osservato ora sembra essere in buone condizioni di salute, probabilmente grazie al terreno incontaminato e privo di strade della zona, che ha offerto un rifugio naturale. "Ma l'isolamento da solo non basta – ha spiegato Saucedo – Ora abbiamo un'opportunità unica di trasformare quest'area in un parco nazionale".
Nel 2023 Rewilding Chile e il Ministero dell'Agricoltura cileno hanno iniziato a dare vita al progetto di creazione del parco naturale, mettendo in rete 17 aree verdi nazionali già esistenti che hanno portato alla nascita della cosiddetta "route of parks". Nel 2024, poi, è arrivato il nulla osta da parte del governo per dare il via a un parco nazionale proprio Capo Froward, dove sono stati avvistati i cervi.
Mantenere al riparo gli animali con la creazione dei parchi e dei corridoi faunistici sono le uniche strade per evitare che specie come l'huemul scompaiano per sempre.