
E' un felino tra le specie meno conosciute e adesso la sua conservazione è diventata di rilevanza nazionale per il paese in cui vive, l'Uganda. Il gatto dorato africano (Caracal aurata) è un animale raro ed elusivo, un carnivoro che del "gatto" così come noi lo conosciamo e che ha una sua etologia e una sua evoluzione nel continente africano, rimanendo comunque una delle specie più misteriose per l'essere umano che difficilmente ha potuto incontrarlo in natura.
Un parco nazionale per la tutela del gatto dorato africano
La sua caratteristica principale è infatti di essere un animale schivo che vive in un habitat difficile da affrontare per homo sapiens, cosa che non lo ha comunque salvato dal "predatore più pericoloso del mondo", l'uomo, e che ha reso difficile anche studiarne le sue abitudini comportamentali. In Uganda, questa specie è ormai considerata in pericolo di estinzione a livello nazionale, soprattutto a causa dell'interferenza umana e se già in tempi remoti l'osservazione di alcuni esemplari era difficile, ora nonostante l'uso anche di foto trappole raramente si riesce a catturare immagini del felino, tanto che gli studi sono stati basati principalmente o sul ritrovo di animali morti o su "scatti rubati" da foto trappole che erano state disseminate per osservare il comportamento di altri animali.
Ora, però, il governo ugandese ha preso una decisione finalizzata alla sua tutela, facendo diventare la foresta di Echuya, uno dei luoghi iconici in cui la specie vive, da riserva a parco nazionale. La foresta si trova nel sud ovest dell'Uganda, al confine con il Rwanda, ed è considerata uno dei luoghi più importanti al mondo dal punto di vista del valore ecologico che ha. Nel suo interno, infatti, vivono moltissime specie endemiche tra cui uccelli, anfibi e mammiferi: rappresenta una delle aree con il più alto tasso di biodiversità dell'intero continente. Il motivo è che la vegetazione offre risorse alimentari per tutti, grazie alla presenza del bambù montano e altre tipologie di flora necessarie alla vivibilità per animali che hanno esigenze differenti.
Diventare parco nazionale per la foresta e i suoi abitanti significa essere maggiormente protetti e per il gatto dorato africano dovrebbe significare la continuazione della specie a fronte di una battaglia più consistente per portare a termine la guerra contro i bracconieri e sviluppare anche un turismo etico e responsabile in un'area così preziosa per la biodiversità e la convivenza sul Pianeta con altre specie.
Chi è l'elusivo gatto dorato africano
Il gatto dorato africano viene definito come una specie "enigmatica" per le ragioni di cui accennavamo. Schivo e fugace, la vita nella foresta è a sua misura per potersi muovere in un ecosistema che gli garantisce, uomo permettendo, una vita a misura di predatore. La taglia prototipica è quella di un felino di medie dimensioni con un aspetto massiccio avendo una corporatura slanciata ma robusta e con zampe non particolarmente lunghe. Il pelo del Caracal aurata è molto particolare dal punto di vista della colorazione: varia dal rossiccio a grigio scuro e le macchie a volte non sono presenti. Dipende, fondamentalmente, dall'habitat in cui ha il suo areale e a quanta è la necessità di mimetizzarsi.
Animale solitario e con forte motivazione territoriale, come tutti i felini "ama la notte", ovvero si mette in moto dal crepuscolo in poi. Il gatto dorato ha una dieta basata su prede di piccole e media taglia come piccoli mammiferi e uccelli ma può anche scegliere un primate se non è appunto troppo grande. Il gatto dorato africano è considerato un "predatore apicale: significa che è un animale al vertice della catena alimentare, non ha predatori naturali da adulto e il suo ruolo è fondamentale per l'equilibrio dell'ecosistema.
Questa specie non vive solo in Uganda ma l'aerale si estende dalla Sierra Leone alla Repubblica Democratica del Congo. Sono state monitorate anche degli individui nell'Africa orientale ma la maggioranza della popolazione ha eletto come "casa" la parte occidentale e centrale del Continente.