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25 Agosto 2025
17:00

Gli scienziati avvertono: gli squali bianchi si stanno avvicinando sempre più verso le coste di USA e Canada

Gli squali bianchi stanno risalendo lungo le coste atlantiche di USA e Canada. Oceano più caldo e abbondanza di foche le possibili cause, ma gli scienziati rassicurano: gli attacchi alle persone restano rarissimi.

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Gli squali bianchi dell’Atlantico stanno espandendo il loro areale verso nord

Un tempo erano una presenza del tutto eccezionale, avvistati solo raramente nelle acque più fredde del New England o lungo le coste atlantiche del Canada. Oggi invece gli squali bianchi (Carcharodon carcharias) stanno diventando visitatori sempre più frequenti, allarmando pescatori, surfisti e bagnanti. Un nuovo studio internazionale, pubblicato sulla rivista Marine Ecology Progress Series, ha infatti dimostrato che questi grandi predatori si stanno progressivamente spingendo sempre più verso nord, colonizzando coste e tratti di mare che fino a pochi anni fa sembravano inospitali per la specie.

Lo studio: 260 squali tracciati per nove anni

Per capire meglio questo recente fenomeno, i ricercatori hanno monitorato e seguito 260 squali bianchi dotati di trasmettitori tra il 2014 e il 2023. I dati raccolti mostrano chiaramente un aumento significativo degli avvistamenti: al largo di Halifax, in Nuova Scozia, il numero di squali osservati è infatti cresciuto di 2,4 volte tra il 2018 e il 2022, mentre nello Stretto di Caboto, che separa la Nuova Scozia da Terranova, le segnalazioni sono quasi quadruplicate nello stesso periodo.

Gli squali bianchi sono noti per le loro straordinarie migrazioni, che li spingono a percorrere anche migliaia di chilometri in poche settimane. Eppure, tendono di solitamente a rimanere abbastanza fedeli ai propri territori, formando popolazioni distinte che raramente si sovrappongono. Ce n'è per esempio una nell'emisfero australe, tra Australia e Sudafrica, una nel Pacifico settentrionale e una terza nell'Atlantico settentrionale, tra le più importanti. È proprio quest'ultima che oggi sembra stia allargando il proprio raggio d'azione sempre più a nord.

Perché gli squali bianchi si stanno spostando?

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Negli ultimi anni, gli avvistamenti lungo le coste atlantiche settentrionali sono diventati sempre più frequenti

Le cause di questo fenomeno non sono ancora del tutto chiare, ma gli scienziati propongono due ipotesi principali. La prima è – come prevedibile – legata al riscaldamento globale e all'aumento della temperatura degli oceani. L'aumento delle temperature medie nel Nord Atlantico e la riduzione dei ghiacci rendono infatti le acque nordamericane sempre più accoglienti per una specie che predilige di solito mari temperati.

La seconda, invece, riguarda più direttamente le prede preferite di questi grandi predatori. Dopo infatti decenni di declino, le popolazioni di foche grigie dell'Atlantico sono in forte aumento, grazie a misure di tutela e conservazione sempre più efficaci. Gli squali potrebbero quindi aver allargato il proprio areale seguendo questi pinnipedi, che per uno dei più grandi predatori degli oceani sono una vera e propria calamita.

Le preoccupazioni di bagnanti e surfisti

La domanda che sorge spontanea è però inevitabilmente la seguente: questi spostamenti possano aumentare il rischio di incontri ravvicinati tra squali e persone? La realtà, tuttavia, è molto più rassicurante di quanto si possa pensare. Nonostante l'aumento degli avvistamenti degli ultimi anni, gli attacchi di squali in queste acque sono ancora eventi rarissimi e persino in calo. Nel 2024, in tutto il mondo, sono stati infatti registrati "appena" 47 attacchi non provocati, il numero più basso degli ultimi trent'anni.

Nonostante la sua fama di predatore implacabile, inoltre, lo squalo bianco resta una sepcie in serio pericolo di estinzione: la Lista Rossa della IUCN lo classifica come "Vulnerabile (VU)" e le popolazioni in tutto il mondo (inclusa quella mediterranea) sono in calo. Gli scienziati invitano quindi a non cedere al panico: il ritorno degli squali bianchi lungo le coste del Nord America non rappresenta una minaccia per gli esseri umani, ma piuttosto un segnale importante di come i cambiamenti climatici e le dinamiche ecologiche stiano ridisegnando la vita negli oceani.

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