UN PROGETTO DI
1 Agosto 2025
8:22

Gli animali conoscono e usano la medicina per se stessi e per i loro parenti e amici

Uno studio nato dalla collaborazione tra il dipartimento di Agraria dell'Università di Sassari e l'Istituto di Medicina tropicale di Nagasaki in Giappone ha analizzato decenni di osservazioni del comportamento animale relativamente alle pratiche di medicazione e auto medicazione.

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Api, primati e anche formiche: da sempre alcune specie sanno come curarsi e anche come prendersi cura dei loro conspecifici. E non si tratta solo di comportamenti di grooming ma di vera e propria conoscenza della medicina, tanto che le formiche sanno essere dei bravissimi ed efficaci chirurghi.

Uno studio realizzato da Michelina Pusceddu del dipartimento di Agraria dell'Università di Sassari e del National Biodiversity Future Center e Michael A. Huffman dell'Istituto di Medicina tropicale di Nagasaki (Giappone) ha preso in considerazione e analizzato approfonditamente decenni di osservazioni sul comportamento degli animali nel campo medico.

I ricercatori non solo si sono soffermati sulle tecniche individuali di auto medicamento ma anche su quelle che il singolo individuo mette in atto nei confronti dei suoi conspecifici. Tra gli esempi più esemplificativi emerge ad esempio la capacità dei nostri parenti più prossimi, scimpanzè e altri primati, di mangiare determinate piante che contengono componenti utili alla disinfestazione dei parassiti interni. Le api, invece, selezionano determinati materiali per tenere pulito il nido e sempre a tutela dell'alveare raccolgono resina che contiene proprietà antimicrobiche così da preservare l'ambiente e ridurre le malattie contagiose.

Si tratta di strategie complesse che producono risultati utili a tutta la comunità e non solo al singolo. "Sebbene l'automedicazione negli animali non umani sia spesso difficile da documentare sistematicamente a causa della difficoltà di prevederne l'insorgenza – scrivono i ricercatori – esistono prove diffuse di comportamenti come l'ingestione di intere foglie, la masticazione del midollo amaro e lo sfregamento del pelo nelle grandi scimmie africane, negli oranghi, nei gibboni dalle mani bianche e in diverse altre specie di scimmie in Africa, America centrale e meridionale e Madagascar".

Ciò che è emerso è che tutte queste pratiche, appunto diffuse in diverse specie, non hanno necessariamente alla base "una cognizione avanzata" ma "è probabile che meccanismi innati siano coinvolti nell'espressione di questi comportamenti in tutto il regno animale". I ricercatori da questo punto di vista sostengono che vi siano dunque dei meccanismi che fanno parte dell'evoluzione e della conoscenza legata agli adattamenti da parte delle diverse specie ai contesti in cui hanno vissuto. Un esempio recente di un animale che ha dimostrato di essere capace di auto medicarsi è stato l'orango selvatico chiamato Rakus che è stato osservato mentre utilizzava le foglie di una pianta medicinale per curarsi una ferita sul volto.

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