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In Cina un piccolo Corgi sta rivoluzionando l'immagine delle Forze dell'ordine. Fuzai, che significa "ragazzo fortunato", è diventato il primo cane poliziotto di questa razza nel paese asiatico, portando una ventata di simpatia e allegria nel severo apparato di sicurezza nazionale.
Nato a Weifang, nella provincia dello Shandong, il Corgy a soli due mesi è stato scelto per il percorso di addestramento nell'unità cinofila. Il cane ha dimostrato da subito, secondo quanto raccontano i media locali, una grande abilità nel rilevare esplosivi e nel muoversi agilmente in spazi ristretti, superando spesso le performance di colleghi canini più tradizionali come i Pastori belga Malinois.
Fuzai è diventato famoso però dal momento in cui le sue avventure sono state diffuse attraverso i social media cinesi, in particolare su Douyin, la versione locale di TikTok. I video che lo ritraggono durante gli addestramenti o in momenti di quotidianità hanno infatti raccolto milioni di visualizzazioni perché riescono a far sorridere e coinvolgere migliaia di utenti, tanto che è diventato una sorta di influencer canino soprattutto per alcune cose buffe che combina.
Nei video, infatti, sono stati sapientemente distribuiti anche contenuti che fanno appunto ridere, come quando è stato "sanzionato" per essersi addormentato durante il servizio o per aver fatto pipì nella sua ciotola.
La storia di Fuzai va oltre il semplice aneddoto se la guardiamo da un punto di vista sociale e culturale: rappresenta un messaggio di speranza e di cambiamento che ha un cane per protagonista, in un Paese in cui i "pet" sono sempre più diffusi. Il sistema politico e militare è da sempre percepito come rigido e imperscrutabile da parte dei cittadini e degli osservatori stranier ma la figura di questo piccolo Corgi sta portando un senso di umanità che prima era per certi versi "vietato" mostrare. Le istituzioni hanno dunque scelto un cane come simbolo di apertura e sicuramente per dare maggiore spazio a una comunicazione più emotiva con le persone al fine di avvicinarle all'operato delle Forze dell'ordine.