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Le foche sono maestre nel nuoto tra le acque torbide, grazie ai loro baffi ipersensibili e a un ventaglio di sensi affinati da migliaia di anni di evoluzione, riescono a muoversi con sorprendente agilità e precisione anche nei mari più "sporchi". Ora, un nuovo studio ci svela che anche la loro vista gioca un ruolo chiave nell'orientamento sott'acqua, e lo abbiamo scoperto in un modo abbastanza curioso: attraverso qualcosa che somiglia molto a un videogioco appositamente progettato per le foche.
Un team di ricercatori dell'Università di Rostock ha infatti allestito una sorta di sala giochi marina per tre foche comuni (Phoca vitulina) addestrate, Nick, Luca e Miro, per scoprire se e come usano le informazioni visive per capire da che parte stanno andando. Lo studio, pubblicato sul Journal of Experimental Biology, dimostra che questi animali possono riconoscere la direzione del loro movimento osservando il "flusso ottico", ovvero il movimento degli oggetti o delle particelle sospese che scorrono sul fondo della retina quando l'animale si muove.
Nel test, le foche venivano posizionate davanti a uno schermo che mostrava tre simulazioni diverse: una con punti che si muovevano verso lo "spettatore" simulando una nuotata in mare aperto, una che imitava il fondale marino e un'altra che rappresentava la superficie dell'acqua sopra di loro. Quando le foche vedevano i punti muoversi, dovevano indicare con quale lato del muso pensavano di stare virando – a sinistra o a destra – toccando una palla rossa. In cambio, ricevevano una piccola ricompensa a base di pesce.
Nick e Luca, i "veterani", hanno imparato il gioco molto velocemente. Miro, il più giovane e inesperto, si è dimostrato altrettanto curioso e pronto ad affrontare la sfida. Durante gli esperimenti, le simulazioni variavano leggermente l'angolo di direzione, e i ricercatori registravano con attenzione tutti i successi e i piccoli errori. "Non sono robot", ha sottolineato in un comunicato Frederike Hanke, neuroetologa e coautrice dello studio. "Le sviste sono spesso dovute a distrazione o calo di motivazione". Anche le foche sbagliano.
Ma nel complesso, i risultati parlano chiaro: le foche riescono a capire dove stanno andando semplicemente osservando il movimento delle particelle sospese nell'acqua. Un'abilità incredibile, soprattutto in ambienti torbidi dove l'orientamento a vista sembrerebbe quasi impossibile. In futuro, il team cercherà anche di capire se le foche sono in grado di stimare la distanza percorsa con lo stesso principio. Un altro passo verso la comprensione dell'affascinante mente acquatica di questi animali.