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All’interno della famiglia, i gatti sanno diventare presenze meravigliose e insostituibili, capaci di cambiare il ritmo delle giornate di tutto il gruppo, osservando, comunicando con noi e interagendo in maniera sempre nuova e sorprendente.
Chi si prende cura di loro, però, sa bene che la profondità della relazione che si crea porta a porsi costantemente una moltitudine di domande. “Starà davvero bene?”, “Sarà davvero felice?”, ma anche: “Starà ricevendo tutto quello di cui ha bisogno?”.
Le risposte a queste domande non sono sempre immediate e ciò riguarda sia gli aspetti comportamentali che quelli legati alla salute fisica dell’animale. Per questo motivo è sempre fondamentale tenere aperto un dialogo con il medico veterinario, a cui rivolgersi in caso di dubbi.
La filariosi: una patologia apparentemente asintomatica
I gatti sono notoriamente animali indipendenti e riservati. Certo, ogni individuo ha una personalità unica e irripetibile, ma possiamo dire che, in generale, questi dolci compagni di avventure tendono ad essere piuttosto talentuosi nel nascondere i sintomi del proprio malessere. Siamo quindi chiamati a prestare particolare attenzione ai più minimi cambiamenti nel comportamento e nel fisico dell’animale.
Tra le malattie che possono rimanere apparentemente asintomatiche (o abilmente celate) per molto tempo, c'è la filariosi, una condizione causata da parassiti interni, in particolare Dirofilaria immitis (noti anche con il nome "vermi del cuore").
Le larve del parassita vengono veicolate nel sangue del gatto attraverso la puntura di zanzare infette. Si spostano poi internamente verso i polmoni e il cuore, dove si svilupperanno in vermi adulti, i quali potranno causare danni anche molto gravi agli organi vitali dell'animale. La lunghezza del parassita può raggiungere i 20/30 centimetri, pur mantenendo una forma cilindrica piuttosto stretta (1-2 millimetri).
Questa patologia è molto più diffusa di quanto si pensi: il fatto che sia così difficile da riconoscere rallenta il processo di diagnosi. Anche per questo motivo la prevenzione risulta di fondamentale importanza per individuare la malattia per tempo.
I sintomi della filariosi
Purtroppo i sintomi che caratterizzano questa condizione sono per la maggior parte estremamente generali e riguardano molte altre malattie. Si parla ad esempio di letargia, difficoltà respiratoria, perdita di appetito, vomito o gengive bluastre causate, a loro volta, dai problemi ai polmoni e al cuore. In caso vi sia il sospetto che si tratti di filariosi, il medico veterinario potrebbe quindi verificare la presenza del parassita Dirofilaria immitis attraverso un esame del sangue, un ecocardiogramma o una radiografia toracica.
Oltre all’intervento medico, è importante ricordare che al giorno d’oggi fortunatamente esistono anche trattamenti preventivi capaci di ridurre notevolmente i rischi di infezione. Vi sono infatti farmaci antiparassitari specifici, validi sia per parassiti esterni che interni (inclusi appunto quelli responsabili della filariosi). Ancora una volta, è fondamentale rivolgersi al medico veterinario che indirizzerà verso il programma di prevenzione più adatto in base all'età, al peso, alle condizioni di salute, alla regione geografica di riferimento e allo stile di vita dell’animale.