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2 Giugno 2025
11:58

Fermato all’aeroporto con 47 serpenti velenosi nascosti in un borsone: valgono oltre 25mila euro

Un uomo è stato arrestato in India con 47 serpenti velenosi e altri rettili rari nascosti nel bagaglio. Il caso evidenzia ancora una volta l’allarme globale sul traffico illegale di animali selvatici.

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I serpenti trovati nella borsa di un uomo fermato all’aeroporto di Mumbai. Foto di Mumbai Customs–III via X

Aveva 47 serpenti velenosi e altri rettili protetti nascosti in una borsa da viaggio. Così è stato fermato un uomo all'aeroporto di Mumbai, in India, di ritorno dalla Thailandia. Le autorità avevano notato un bagaglio decisamente insolito e dopo aver controllato il suo contenuto hanno decine di rettili vivi e stipati tra gli abiti come se fossero souvenir.

Oltre ai serpenti, 3 esemplari di vipera cornuta dalla coda a forma di ragno (Pseudocerastes urarachnoides), una specie rarissima e originaria dell'Iran, e 44 vipere verdi indonesiane (Trimeresurus hageni), c'erano anche cinque tartarughe foglia asiatiche (Cyclemys dentata). Tutti questi animali sono protetti o regolamentati da norme internazionali, come la CITES, la Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate.

Le vipere indonesiane – conosciute anche come pit viper – sono comunemente allevate in cattività e possono arrivare a valere anche circa 500 € l'una. Anche le tartarughe acquatiche sono tra le specie comunemente allevate e valgono circa 100 € l'una. Difficile invece quantificare il valore di una vipera cornuta dalla coda a forma di ragno, specie rarissima ed estremamente localizzata. Siamo comunque ben oltre i 25.000 € totali per tutti gli animali trovati.

Un business miliardario che non conosce confini (né specie)

Le foto sono state diffuse su X (ex Twitter) dalle autorità dell'aeroporto di Mumbai e l'uomo, un cittadino indiano, è ora in custodia. Non è stato reso noto il suo nome, ma quel che è certo è che dovrà rispondere della violazione delle norme sulla tutela e il commercio della fauna selvatica protetta. Ma si tratta solo dell'ultimo caso in ordine di tempo: il traffico illegale di fauna selvatica è un mercato sotterraneo tanto fiorente quanto inquietante.

Si stima che valga miliardi di dollari l'anno, superato solo da droga, armi e tratta di esseri umani. E non riguarda solo tigri, elefanti o pappagalli esotici. Oggi a essere venduti illegalmente sono anche rettili, anfibi, insetti, invertebrati e persino formiche. Il 14 aprile scorso, le autorità del Kenya hanno sequestrato centinaia di formiche appartenenti a una specie rara, che quattro uomini stavano tentando di contrabbandare fuori dal paese.

Un caso singolare, ma che dimostra come la biodiversità venga saccheggiata in ogni sua forma, anche la più insospettabile: ogni formica può arrivare a valere anche 200 euro. Internet e i social hanno purtroppo amplificato questo fenomeno, trasformando animali selvatici in "oggetti da collezione" da vendere online. Bastano pochi clic per trovare tartarughe protette, ragni velenosi, gechi rarissimi o scimmie in via d'estinzione venduti come se fossero prodotti qualsiasi.

Un problema globale che minaccia animali ed ecosistemi

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La vipera cornuta dalla coda di ragno (Pseudocerastes urarachnoides) usa l’estremità a forma di aracnide per attirare e catturare uccelli. Foto di Mumbai Customs–III via X

Il caso di Mumbai non è del resto isolato. A gennaio, sempre in India, un uomo canadese è stato fermato all'aeroporto di Delhi con un cranio di coccodrillo nello zaino. A febbraio, un passeggero è stato invece scoperto mentre cercava di introdurre cinque siamanghi – una specie di gibbone dell'Asia sudorientale in pericolo d'estinzione – nascosti in una cassa di plastica.

E nel 2019, all'aeroporto di Chennai, un altro passeggero proveniente dalla Thailandia trasportava un vero e proprio zoo ambulante: iguane, scinchi dalla lingua blu, raganelle e testuggini. Il problema è che per molti trafficanti, animali come serpenti, tartarughe o formiche o altri invertebrati non sono esseri viventi, ma merci di lusso. Oggetti da vendere a collezionisti, o da esibire come status symbol.

Poco importa se quel commercio alimenta la sofferenza animale, distrugge ecosistemi e mette a rischio la biodiversità o aumenta il rischio di diffusione di specie aliene o zoonosi. E mentre l'attenzione è rivolta (giustamente) verso pangolini, elefanti, rinoceronti, tigri e altri grandi mammiferi, rettili e tanti altri piccoli animali viaggiano nell'ombra alimentando un traffico milionario sulla pelle degli animali

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