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6 Ottobre 2025
13:58

È vero che le vespe “abbandonano” il nido in autunno? Che fine fanno i favi e dove vanno le regine in inverno

Con l'arrivo dell'autunno le colonie di vespe muoiono e solo le nuove regine fecondate sopravvivono trovando un posto riparato dove trascorrere l'inverno. I favi restano vuoti e non vengono più utilizzati dagli insetti. La primavera successiva, quando le nuove regine tornano attive, ne costruiscono uno nuovo per dare il via alla propria colonia.

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I nidi di vespa diventano improvvisamente vuoti con l’arrivo dell’inverno, poiché tutti i membri della colonia, tranne le nuove regine, muoiono dopo aver completato il loro ciclo

Quando arriva l'autunno, i nidi di vespe cominciano a svuotarsi e, nel giro di poche settimane, ciò che fino a poco prima era un brulicare di insetti si trasforma in un favo di carta vuoto. La maggior parte delle vespe, in realtà, non "abbandonano" tecnicamente il loro nido, ma è la colonia stessa, completato il suo ciclo vitale, a morire con l'arrivo del freddo. Una colonia è infatti formata da diverse caste, un po' come accade nelle api e nelle formiche, e con l'arrivo dell’ inverno le operaie, i maschi e la vecchia regina muoiono.

Solo poche nuove regine fondate sopravvivono, rifugiandosi in luoghi riparati per entrare in diapausa e affrontare l’inverno. Saranno poi loro, nella primavera successiva, a fondare nuove colonie, dando così inizio a un nuovo ciclo vitale.

Il nido, o favo, è il cuore della società delle vespe. Si tratta di una struttura straordinariamente complessa costruita con fibre di legno masticate e impastate con saliva, fino a formare un materiale leggero e resistente molto simile alla carta. Al suo interno, ogni cella ospita una larva e tutto il sistema funziona con una precisione quasi perfetta. In primavera la regina fonda il nido e depone le prime uova di operaie, in estate la colonia cresce e prospera, mentre in autunno inizia il declino naturale della comunità.

Dove vanno le vespe in autunno

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In autunno, tutte le vespe di una colonia muoiono, tra le nuove regine fecondante, che cercano un luogo riparato dove trascorrere l’inverno

Quando le temperature iniziano a scendere e le giornate si accorciano, la vita delle vespe cambia radicalmente, come accade alla maggior parte degli insetti che vivono alle nostre latitudini. Le colonie delle specie sociali come i calabroni, Vespula germanica o Polistes dominula entrano coì nella loro fase finale. Le operaie, che durante l'estate avevano il compito di nutrire le larve e difendere il nido, perdono progressivamente la loro funzione: non ci sono più uova né larve da accudire, e le risorse alimentari diminuiscono.

In questo periodo, le nuove regine – nate proprio verso la fine dell'estate – si accoppiano con i maschi, poi si separano dalla colonia e cercano un rifugio in cui trascorrere l'inverno. Possono ripararsi sotto la corteccia degli alberi, nelle fessure di muri, nei solai o anche sotto il muschio e le foglie secche, a seconda delle specie. Entrano in una sorta di letargo in versione insetto, chiamato diapausa, che permette loro di rallentare il metabolismo e sopravvivere anche a temperature molto basse.

Le vespe solitarie, invece, adottano strategie molte diverse. Ogni femmina fecondata costruisce un piccolo rifugio o depone le uova in cavità protette, come buche scavate nel terreno o fori nel legno e nei muri, poi muoiono. Saranno le larve a trascorre l'inverno protette nella cavità, pronte a fuoriuscire da adulte con il primo tepore primaverile. La maggior parte degli insetti ha cicli annuali più o meno simili, tarati con il ritmo delle stagioni e che prevedono lo svernamento quasi sempre in un sola fase: uovo, larva o adulto fertile, a seconda delle specie.

Perché non tutte le vespe sopravvivono

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La maggior parte delle vespe di una colonia sono sterili e muoiono una volta completato il compito di far espandere la colonia e r nascere nuovi maschi e nuove regine

In quasi tutti gli insetti sociali la sopravvivenza degli individui non è mai distribuita equamente. Le operaie, nate sterili, hanno infatti una vita breve e il loro compito è principalmente quello di far crescere la colonia durante la stagione calda. Quando arriva l'autunno, il freddo e la mancanza di cibo le uccidono rapidamente. Anche i maschi, che servono unicamente per l’accoppiamento, muoiono subito dopo aver svolto il loro "ruolo" riproduttivo.

Solo le regine fecondate, che hanno riserve di grasso e una fisiologia adattata alla sopravvivenza, sono in grado di superare l’inverno. La loro diapausa rallenta il metabolismo fino quasi a fermarlo, riducendo al minimo il consumo energetico. In primavera, quando le temperature si alzano, le regine escono poi dal loro rifugio, cercano un luogo adatto per costruire un nuovo favo, dando inizio a una nuova generazione. È un ciclo che si ripete ogni anno, con straordinaria regolarità.

Cosa succede ai favi vuoti

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I vecchi favi non vengono riutilizzati e in primavera le nuove regine ne costruiscono di nuovi per dae vita a una nuova colonia

I nidi di vespe, una volta abbandonati, non vengono mai riutilizzati. La struttura, composta da materiale vegetale fragile e sensibile all'umidità, si deteriora rapidamente con l'umidità e il freddo, anche se costruito in un luogo riparato. In alcuni casi, può resistere fino alla primavera successiva, ma rimane comunque vuota e inutilizzata. Ecco perché quasi sempre, se i nidi non sono costruiti in luoghi ad alto rischi punture, basta aspettare l'inverno affinché le vespe che lo hanno costruito fuori casa o in giardino scompaiano da sole.

Potrà forse sembrare uno "spreco" visto quanto tempo una colonia impiega per costruire il proprio nido, ma si tratta di un ciclo che ormai va avanti da milioni di anni e che è stato perfezionato e reso estremamente funzionale dalla selezione naturale. È così che il ciclo vitale delle vespe si chiude, in attesa che una nuova regina, la primavera successiva, erediti il testimone e lo faccia ripartire da capo con un favo nuovo di zecca.

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