
Un'orsa è stata inseguita da un'auto su una strada del Molise mentre si trovava con il suo cucciolo. Il video condiviso dal Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise (Pnalm) dura solo poche decine di secondi, ma si tratta di un tempo sufficiente per notare il panico dell'orsa mentre scappa nella notte illuminata dai fari dell'auto che la bracca.
Immagini rese ancora più gravi dal fatto che i protagonisti appartengono alla sottospecie di orso più rara al mondo, quella marsicana (Ursus arctos marsicanus). L'orso marsicano vive solo nell'Appennino centrale italiano e ad oggi restano in vita poco più di 50 individui costantemente esposti alle minacce dell'essere umano.
"E se, nel cuore della notte, fosse un orso ad inseguire per chilometri te e tuo figlio?", è la denuncia del Parco.
Il video dell'orsa inseguita da un'auto in Molise con il suo cucciolo
Con un video pubblicato il 6 novembre, il Parco d'Abruzzo ha denunciato un grave episodio avvenuto sulle strade del Molise: un'auto ha inseguito un'orsa e il suo cucciolo mentre il guidatore riprendeva tutta la scena dall'abitacolo. Il video è finito poi in Rete e da lì è arrivato fino al Pnalm, l'ente che si occupa del difficile compito di monitorare la sottospecie di orso più rara e minacciata del mondo.
Le immagini mostrano un'orsa spaventata che corre a perdifiato per sfuggire alla minaccia che la incalza, come fa notare il Parco: "Dalle immagini traspare tutta la paura, la disperazione e poi la rabbia della mamma orsa. Nella sua corsa forsennata tenta di portare in salvo il cucciolo, afferrandolo per il collo con la bocca. Solo quando si rende conto che il piccolo non riesce a ‘tenere il passo' decide di fermarsi, girarsi e affrontare con coraggio quella che per lei è nient'altro che una minaccia per la sicurezza della sua famiglia".
A un certo punto, infatti, presa dalla disperazione la madre si ferma e tenta un falso attacco nei confronti del veicolo. Si tratta di una strategia difensiva molto usata dai plantigradi per rispondere ai pericoli senza incorrere nei rischi di un attacco vero e proprio. Un gesto che ha lo scopo di allontanare la minaccia senza arrivare allo scontro diretto.

L'orso marsicano, a differenza di quello bruno europeo diffuso in tutto in Trentino e nel resto del continente, si caratterizza per una dimensione inferiore e per un carattere più docile e meno aggressivo. Secondo lo zoologo dell'Università La Sapienza di Roma, Paolo Ciucci, questi tratti peculiari potrebbero essere il risultato di una selezione involontaria perpetrata dall'uomo che nella sottospecie marsicana ha privilegiato individui più inclini alla fuga che all'attacco.
In moltissimi video si vedono madri con i loro piccoli mentre attraversano i tanti paesi dentro e fuori il Parco senza curarsi dei capannelli di persone che li riprendono. Si tratta di un comportamento unico tra gli orsi: in tutto il mondo infatti le femmine con i cuccioli sono la categoria più propensa ad attaccare in caso di presunto pericolo, come mostra anche il caso di JJ4 che nell'aprile 2023 uccise il 26enne Andrea Papi dopo averlo incrociato su un sentiero nei boschi della Val di Sole.
Al contrario, vedere un'orsa marsicana che compie anche solo un falso è una immagine estremamente rara che, alla luce delle abitudini della sottospecie, fa capire bene lo stato di panico in cui si trovava in quel momento.
Il Pnalm: "Cultura che non riconosce il valore della vita selvatica"
Si tratta di un video che non poteva passare inosservato agli occhi del Pnalm che in un aggiornamento del 7 novembre ha chiarito che l'inseguimento è avvenuto al di fuori dei confini dei suoi confini, ed è stato immediatamente denunciato al Gruppo dei Carabinieri Forestali di Isernia. Gli accertamenti sono già in corso per individuare le eventuali responsabilità dell’autore del gesto, resta però il problema rappresentato dalle persone che cercano e filmano gli orsi marsicani.
"Questi episodi sottolineano ancora una volta l'importanza dell'educazione e della sensibilizzazione, di una cultura del rispetto e della consapevolezza che ancora manca, ma anche della necessità sempre più urgente di sanzioni e provvedimenti concreti ed esemplari da parte delle Autorità Giudiziarie – scrivono dal Pnalm – Questi episodi non sono semplici incidenti: sono il sintomo di una cultura che continua a non riconoscere il valore della vita selvatica. È tempo di comprendere che l’esistenza della vita selvaggia definisce e garantisce il nostro benessere come specie".
A questo punto il Parco si rivolge direttamente all'autore del video e dell'inseguimebto: "E se tra chi sta leggendo, ci fosse ancora qualcuno che crede che inseguire un orso in macchina sia una roba di poco conto. Lo invitiamo a riflettere profondamente su questa domanda: e se, nel cuore della notte, fosse un orso ad inseguire per chilometri te e tuo figlio?".