
Il 23 settembre i ricercatori del Center for Whale Research sono finalmente riusciti a raggiungere il J pod, il gruppo di orche nello stretto di Georgia, per un incontro di foto-identificazione. Durante quell'incontro hanno avvistato per la prima volta il cucciolo primo figlio dell'orca J42. Dopo la tragica morte del piccolo dell’orca J36, appartenente allo stesso gruppo familiare, ogni nascita per la popolazione delle orche residenti meridionali è fondamentale.
Nuova speranza per le orche residenti meridionali

Le popolazioni di orche J, K e L costituiscono insieme la popolazione di orche residenti meridionali, il cui numero si è ridotto significativamente durante gli anni Sessanta e l'inizio degli anni Settanta a causa delle catture di balene per le esposizioni nei parchi marini. Le orche residenti meridionali sono una grande famiglia allargata composta dai pod J, K e L. All'interno di ogni pod, le famiglie si dividono in sottogruppi matriarcali retti dalle femmine più anziane, solitamente nonne o bisnonne. La prole, sia maschile che femminile, rimane in stretto contatto con le madri per tutta la vita.
Il Center for Whale Research nel corso dell'ultimo censimento ha registrato durante il periodo dal primo luglio 2023 alla stessa data del 2024 un calo del numero di individui, passato da 75 a 73 individui. In particolare, il pod J contava appena 25 individui. La nascita, e la sopravvivenza di questo piccolo è quindi fondamentale per l'esistenza del gruppo.
I ricercatori: "Cauto ottimismo"
I ricercatori della ong Center for Whale Research stanno monitorando la madre e il suo piccolo tramite foto-identificazione: "Siamo certi che J42 sia la madre di J64. Il piccolo sembrava ben integrato nel branco, con molte giovani femmine (in particolare J58, J53 e gli altri due piccoli del branco J, J62 e J63) nelle vicinanze, insieme alla nonna di J64, J16. Il piccolo è ancora molto irregolare, ma questo è normale data la sua giovane età".
Solo il tempo confermerà se il cucciolo darà nuova speranza al gruppo: "Come sempre, il nostro ottimismo per questo piccolo è cauto: il primo anno, specialmente i primi giorni, è difficile per i piccoli residenti nel sud, e poiché questo è il primo piccolo di J42, non sappiamo quanto successo avrà come madre. Monitoreremo il piccolo quando potremo e ci consulteremo con i nostri colleghi sulla salute apparente del piccolo e della madre man mano che raccoglieremo più dati".