
La scienziata Jane Goodall è morta il primo ottobre 2025, all'età di 91, anni mentre si trovava in California per un ciclo di conferenze. A dare la notizia è stato il Jane Goodall Institute, l'istituto di ricerca fondato per promuovere le relazioni positive tra uomo, ambiente e animali.
Con i suoi studi e le sue scoperte nel campo dell'antropologia e dell'etologia, Goodall ha rivoluzionato il modo in cui l'essere umano guarda a sé stesso e al suo rapporto con le altre scimmie.
L'addio del Jane Goodall Institute: "Ha rivoluzionato la scienza"
Il Jane Goodall Institute, con un post sui suoi canali social ufficiali, ha dato l'annuncio della morte avvenuto questa mattina, mercoledì 1 ottobre 2025, per cause naturali. Il decesso è avvenuto mentre l'antropologa si trovava in California nell'ambito del suo tour di conferenze negli Stati Uniti.
"Le scoperte della dottoressa Goodall come etologa hanno rivoluzionato la scienza ed è stata una instancabile sostenitrice della protezione e del ripristino del nostro mondo naturale", è l'addio dell'istituto.
Chi era Jane Goodall, l'antropologa che ha riscritto il nostro rapporto con le scimmie
Goodal è diventata nota in tutto il mondo per il suo lavoro di ricerca nell'ambito dell'antropologia e dell'etologia. Goodall durante la sua lunga carriera ha infranto numerose barriere nel campo dell'etologia, dimostrando che anche altri animali sono dotati do personalità, emozioni e cultura, in modo non dissimile dagli esseri umani.
Il suo lavoro pionieristico con gli scimpanzé in Africa ha aperto nuove frontiere nella comprensione del comportamento animale e ha gettato le basi per molte delle moderne teorie etologiche. Il suo lavoro di ricerca sulle scimmie in natura prende il via ufficialmente in Africa nel 1957 quando compie il primo viaggio in Kenya. Ma è negli anni Sessanta che arriva nel Parco Gombe in Tanzania, dove baserà tutta la sua opera rivoluzionaria che cambierà il modo con cui la nostra specie guarda alle scimmie antropomorfe.
Immersa nell'ambiente naturale del Gombe, Goodall trascorre anni osservando direttamente i comportamenti dei primati, in particolare degli scimpanzé. La sua dedizione, il suo rispetto per gli animali e la sua capacità di comunicare con loro hanno permesso di accedere a conoscenze prima precluse a ogni altro ricercatore. Attraverso le sue osservazioni dettagliate e il suo lavoro sul campo ha dimostrato che le scimmie non umane non solo possiedono complessi comportamenti sociali e capacità cognitive sorprendenti, ma anche una gamma di emozioni e relazioni interpersonali simili a quelle umane.
Per il suo impegno nei confronti della Natura e in favore della conservazione degli ecosistemi era stata nominata messaggera di pace per le Nazioni Unite.
"Con lei se ne va un pezzo di storia della primatologia"
La comunità scientifica di tutto il mondo in queste ore sta dando il proprio saluto a Goodall. Anche dall'Italia. Dall'Università di Pisa l'etologa Elisabetta Palagi racconta a Fanpage.it: "Con Jane Goodall se ne va un pezzo di storia della primatologia, dell'impegno per la conservazione ambientale, e anche di supporto alle popolazioni locali. Era un punto di riferimento per tutti coloro che si sono dedicati allo studio del comportamento animale, in particolare dei primati".
La docente e primatologa sottolinea l'importanza di Goodall anche nella cultura di massa: "È stata una pioniera che ha aperto la strada a tante generazioni di etologi e appassionati del mondo animale, al punto da entrare anche nei cuori dei non addetti ai lavori".