UN PROGETTO DI
28 Ottobre 2025
10:22

Due rari Ibis eremita uccisi a fucilate a Sondrio: erano in Italia solo da un’ora

Due rarissimi ibis eremita, Zoppo e Zaz, sono stati uccisi a fucilate in provincia di Sondrio poco dopo il loro arrivo in Italia. I due uccelli facevano parte del progetto europeo LIFE Ibis eremita, volto a ristabilire la migrazione della specie.

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Zoppo, uno degli Ibis eremita ucciso dai bracconieri in Italia

Due rarissimi ibis eremita (Geronticus eremita) sono stati uccisi in provincia di Sondrio. La scoperta è stata fatta lo scorso lo scorso 21 ottobre dai Carabinieri forestali di Lecco e Sondrio intervenuti dopo che il progetto europeo Life Northern Bald Ibis aveva notato alcune stranezze nei dati del gps dei due esemplari mentre si trovavano in Italia da appena un'ora. Un intervento immediato da parte delle autorità è stato possibile grazie alla stretta collaborazione tra il Waldrappteam, i Carabinieri Forestali e la Riserva Naturale Pian di Spagna e Lago di Mezzola.

Dopo il ritrovamento dei due rari uccelli privi di vita, il veterano Zoppo e il giovane Zaz, il settentrione italiano si conferma un hotspot per il bracconaggio dell'avifauna. "Abbiamo ricevuto dall’Austria le coordinate GPS esatte e l’orario della morte, e abbiamo subito informato i Carabinieri Forestali", ha spiegato Roberta Peroni, responsabile della campagna anti-bracconaggio di Waldrappteam.

Chi erano Zoppo e Zaz, i due ibis eremita uccisi in Italia

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Anche il giovane Ibis eremita Zaz è stato ucciso dai bracconieri in Italia

I due Ibis, di nome Zoppo e Zaz, facevano parte del progetto LIFE20 NAT/AT/000049 – LIFE Ibis eremita, che vede Natura Viva come suo unico partner italiano ed è finanziato dall’Unione Europea. Si tratta infatti della prima iniziativa al mondo volta a ristabilire una specie migratrice nel suo storico areale europeo, ripristinando un comportamento migratorio culturale ormai perduto. A questo scopo, dal 2004 i giovani Ibis allevati dall’uomo vengono guidati dalle colonie riproduttive che si trovano a nord delle Alpi fino al sito di svernamento in Toscana, assicurando che imparino la rotta migratoria per i viaggi futuri. A insegnare loro la rotta sono esseri umani a bordo di deltaplani.

Gli uccelli infatti non sanno istintivamente in che direzione spostarsi senza la guida degli anziani, per questo un team di ricercatori sta lavorando per mostrare loro la via come dei veri istruttori di volo.

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Foto di G. Hartmann via Waldrapp

Zoppo era un pioniere tra questi uccelli, e nel 2017, finalmente, aveva seguito con successo un ultraleggero da Überlingen, attraversando le Alpi fino all’Italia. Nel 2020 era diventato il primo Ibis eremita sessualmente maturo, dopo oltre 400 anni, a tornare indipendentemente nel sito di riproduzione sul Lago di Costanza, un traguardo fondamentale per la creazione di una nuova colonia europea.

Da allora, Zoppo è sempre stato il primo Ibis a tornare in primavera, diventando un vero e proprio simbolo del Progetto e anche un elemento molto amato dalla comunità di Überlingen e non solo.

La femmina Zaz, nata in natura a Überlingen nel maggio 2025, stava imparando quest’anno la rotta migratoria proprio da Zoppo, seguendolo passo dopo passo nel suo primo viaggio verso sud.

All’inizio di ottobre 2025, la coppia aveva lasciato il sito riproduttivo ed era entrata in Svizzera, tentando più volte di attraversare le Alpi nel Cantone dei Grigioni, una sfida impegnativa per una specie che sfrutta le correnti ascensionali per il suo volo. Il 16 ottobre, erano finalmente riusciti a superare la dorsale alpina principale nei pressi del Piz Gallagiun, a quasi 3 mila metri di altitudine. Poco dopo, si erano posati in un prato nei pressi di Dubino per cercare cibo, e sono stati uccisi a fucilate meno di un’ora dopo essere entrati in Italia.

"Il bracconaggio è la minaccia più grave per l'Ibis eremita in Italia"

L'ibis eremita è una specie a rischio di estinzione e l'unico argine per la sua sopravvivenza è rappresentato proprio dai progetti di conservazioni che in questi anni hanno ridato speranza alla popolazione. Ma il problema rappresentato dal bracconaggio, soprattutto in Italia, rappresenta un serio ostacolo a questo obiettivo, come ha spiegato Johannes Fritz, direttore di Waldrappteam Conservation & Research: "Il bracconaggio resta la minaccia più grave per l’Ibis eremita in Italia. L’uccisione di due Ibis eremita a meno di un’ora dal loro arrivo in Italia è un promemoria doloroso della grave minaccia che il bracconaggio rappresenta per la biodiversità e dell’urgenza di combattere questo crimine".

Non è la prima volta che l'ibis eremita finisce nel mirino dei bracconieri. L'ultimo episodio è avvenuto lo scorso febbraio ancora una volta nel nostro paese, in provincia di Forlì.

L'uccisione di Zoppo e Zaz invece avviene in un momento di forte preoccupazione riguardo al Disegno di Legge 1552, che mira ad estendere in Italia la stagione venatoria anche a periodi cruciali per le specie migratrici. Angela Di Pumpo, seconda responsabile della campagna anti-bracconaggio, ha invocato una maggiore tutela della biodiversità: “Prolungare la stagione di caccia contraddice la normativa europea sulla natura e mette ulteriormente a rischio popolazioni già vulnerabili. Il bracconaggio in Italia non è un fenomeno isolato — è un problema sistemico che richiede con urgenza soluzioni strutturali”.

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