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Cresce la paura per gli avvistamenti delle caravelle portoghesi in Italia. Dopo la chiusura di alcune spiagge tra Pesi Baschi e Francia questa estate, anche in Italia cresce il timore di un incontro con la "medusa trasparente" che medusa non è. Le zone interessate dagli avvistamenti sono storicamente soprattutto al Sud e lungo le isole maggiori, soprattutto le zone orientali della Sicilia e della Sardegna.
Raggiunto da Fanpage.it, lo zoologo professore dell'Università del Salento, Stefano Piraino spiega: "Le caravelle portoghesi (Physalia physalis) dalla costa americana vengono verso l'Europa solitamente nei mesi invernali o primaverili, raramente nel periodo estivo perché in questi mesi i venti che le sospingono dall'Atlantico si riducono di intensità, ma con il cambiamento climatico stiamo registrando anomalie che potenzialmente portano le caravelle portoghesi verso est e quindi verso di noi, anche adesso che le spiagge sono più affollate".
Dove sono le caravelle portoghesi in Italia: "Attenzione in Sicilia, via libera in Salento"
Non è raro che colonie di caravelle portoghesi vengano trovate spiaggiate in Spagna e Francia: "Tra l'Africa e la Spagna c'è il collo di bottiglia dello Stretto di Gibilterra dove le caravelle portoghesi entrano come in un imbuto, soprattutto nei mesi invernali anche se ce ne accorgiamo poi nei mesi estivi. Ancora quest'anno non ci sono state segnalazioni, però in passato è successo che in determinate condizioni climatiche sono entrate delle colonie che sono state avvistate o nel mare di Alborano o lungo la costa africana".
Anche l'Italia non è estranea agli avvistamenti: "Sono arrivate anche in Sardegna quando nel 2010 a Villaputzu (Cagliari) è stato registrato l'unico caso fatale di contatto con Physalia physalis in Italia, anche se non è stata ritrovata, il contatto fu ipotizzato in base alla cicatrice trovata sul corpo della vittima".
La Sardegna non è stata l'unica regione interessata: "Sono state avvistate anche in Sicilia, lungo le isole Egadi, e nello Stretto di Messina. Non sono mai arrivate segnalazioni dal Salento e o dall'Adriatico che è condizionato da modelli di circolazione superficiale delle correnti molto particolari, per cui è altamente improbabile che una caravella portoghese possa sopravvivere a un viaggio simile".
Cosa fare in caso di avvistamento di una caravella portoghese
In caso di avvistamento della caravella portoghese nei mari italiani è necessario segnalare l'incontro all'Ispra, l'istituto che in Italia si occupa della fauna selvatica e del monitoraggio delle specie aliene. Anche avvisare la capitaneria di porto è utile per la sicurezza dei bagnanti. Se la si avvista in mare è bene allontanarsi il prima possibile: la caravella portoghese infatti è una delle specie più pericolose da incontrare in mare grazie al suo potente veleno e ai tentacoli lunghi fino a 30 metri che in acqua sono quasi trasparenti.
"Il veleno è costituito da una miscela di polipeptidi, precursori delle proteine, che hanno un effetto variabile a seconda della quantità inoculata all'interno del tessuto – spiega Piraino – Le cellule urticanti hanno filamenti molto lunghi che agiscono come delle siringhe, più lunghi sono questi ‘aghi' più in profondità riescono a penetrare le sostanze quindi venire distribuite all'interno del sistema circolatorio. È così pericolosa perché proprio per questa capacità di penetrazione il veleno non ha effetti solo soltanto localizzati nel punto di inoculo, ma l'organismo ne risente a livello generale".
"I tentacoli armati di queste cellule urticanti sono molto numerosi e possono essere lunghi anche fino a 30 metri, quindi il contatto con un corpo di un nuotatore può estendersi per una superficie molto ampia, non è limitato a un tentacolo di pochi centimetri, ma ci può essere in acqua una vera frustata urticante. Oltre a questo, la caravella portoghese può contare su un veleno più tossico di altri, perché particolarmente neurotossico. Nei piccoli pesci può indurre la paralisi, ma anche nell'uomo la tossicità è elevata, quindi è molto dolorosa, però sono rari i casi di esito fatale, in Mediterranea c'è stato soltanto un caso di una donna di 62 anni che aveva una elevata suscettibilità di tipo immunitario all'anafilassi".
Cosa fare in caso di puntura di una caravella portoghese
In caso di contatto però ci sono delle cose che possiamo fare secondo lo zoologo: "Il rimedio che sembra essere più accreditato dalla letteratura scientifica è un breve risciacquo con acqua di mare per togliere eventuali frammenti di tentacoli rimasti sulla pelle. Oppure un lavaggio con aceto perché può andare a bloccare la rottura o l'estroflessione di eventuali cellule urticanti. Successivamente fare impacchi freddi, non con acqua dolce ma con una borsa di ghiaccio oppure anche di una lattina fredda. L'impacco deve restare appoggiato alla parte colpita per parecchio tempo, almeno 20-30 minuti".
In caso di reazione allergica la situazione è più delicata: "Se il soggetto comincia ad accusare difficoltà respiratorie o un'accelerazione del battito cardiaco deve essere tranquillizzato e chiedere subito l'intervento di un medico perché siamo in presenza di problemi di tipo sistemico. Nella maggior parte dei casi i contatti con la caravella portoghese il medico risolve con trattamenti topici, come creme al cortisone, però questo deve essere valutato in base a quella che è la risposta soggettiva al contatto e alla sua estensione".