UN PROGETTO DI
29 Ottobre 2025
10:12

Denunciato il cacciatore accusato di aver ucciso i due Ibis eremita. La LNDC: “Gli aveva tolto anche i gps”

Due rarissimi ibis eremita, specie a rischio di estinzione, sono stati uccisi a fucilate in provincia di Sondrio. L'associazione di tutela animale LNDC Animal Protection si è unita alla denuncia dei Carabinieri forestali e seguirà il caso, costituendosi parte civile contro il cacciatore accusato di bracconaggio.

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Zoppo, uno degli Ibis eremita ucciso dai bracconieri in Italia

Due rari ibis eremita sono stati uccisi a fucilate in provincia di Sondrio. Si tratta di una specie in pericolo di estinzione la cui presenza in Europa è cresciuta negli ultimi anni solo grazie agli sforzi dei volontari, lo sforzo per la conservazione della specie è vanificato dal bracconaggio di cui è vittima la specie appena varca i confini italiani.

Per questo LNDC Animal Protection si ha fatto sapere di essersi unita alla denuncia sporta dai Carabinieri forestali e seguirà tutta la vicenda da vicino, costituendosi parte civile nell’eventuale processo a carico del cacciatore, perché "tutti gli animali meritano rispetto e protezione, a maggior ragione quelli che sono a rischio di estinzione".

La denuncia di LNDC: "Un altro cacciatore ha operato fuori dalle regole"

Dopo la notizia che due ibis eremita sono stati uccisi a colpi di fucile ad appena un'ora dal loro arrivo in Italia, le associazioni di tutela animale si sono unite alla denuncia dei Carabinieri forestali. I militari infatti sono riusciti a ricostruire le rotte che i due volatili, soprannominati Zoppo e Zaz, avevano compiuto negli ultimi istanti di vita e a individuare il presunto responsabile, un cacciatore a cui i Carabinieri hanno ritirato il tesserino venatorio e sequestrato le armi a seguito della denuncia per bracconaggio e furto venatorio. I segnalatori gps che erano stati applicati ai due ibis eremita, proprio nell'ambito del progetto di monitoraggio di cui erano parte, erano stati rimossi e abbandonati.

Un segnale, secondo la presidente di LNDC Animal Protection, Piera Rosati, della pericolosità diffusa dell'attività venatoria: "Anche in questo caso, come in molti altri, ci troveremmo davanti a un cacciatore regolare che ha operato fuori dalle regole, che comunque per noi rimangono inaccettabili, diventando così un bracconiere. Tra l’altro, uccidendo questi due poveri ibis, quest’uomo non avrebbe soltanto tolto la vita a due esseri innocenti ma anche contribuito in maniera significativa al degrado dell’ambiente e della biodiversità. La lobby venatoria e i politici che la proteggono hanno un bel coraggio a definire i cacciatori come amanti della natura e ‘bioregolatori’".

Perché gli ibis eremita sono a rischio estinzione e quanto è importante il ripopolamento

L’ibis eremita (Geronticus eremita) è un uccello che un tempo popolava in maniera diffusa i paesi dell’Europa meridionale, tra cui l’Italia. Oggi invece è una delle specie animali considerate a rischio critico di estinzione, essendone rimasti pochissimi esemplari, e i motivi della sua sparizione sono dovuti principalmente all’uomo: dalla caccia di frodo al disturbo delle rotte migratorie e dalla distruzione dei suoi habitat.

Per rimediare al disastro e tentare di salvare questa specie, però, l’uomo ha messo in atto un progetto di ripopolamento Life particolarmente ambizioso e innovativo: il progetto prevede la nascita in cattività di nuovi individui che vengono nutriti da alcune ricercatrici, le quali poi insegnano loro la rotta della prima migrazione utilizzando dei velivoli ultraleggeri. Un lavoro molto impegnativo e quasi fantascientifico che però ha dato degli ottimi risultati.

Zoppo e Zaz facevano parte del progetto LIFE20 NAT/AT/000049 – LIFE Ibis eremita, che vede Natura Viva come suo unico partner italiano ed è finanziato dall’Unione Europea. Si tratta infatti della prima iniziativa al mondo volta a ristabilire una specie migratrice nel suo storico areale europeo, ripristinando un comportamento migratorio culturale ormai perduto.

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La migrazione guidata degli ibis eremita

Zoppo era un pioniere tra gli uccelli di questo progetto di conservazione e ripopolamento: nel 2017 aveva seguito con successo un ultraleggero da Überlingen, attraversando le Alpi fino all’Italia, e nel 2020 era diventato il primo Ibis eremita sessualmente maturo, dopo oltre 400 anni, a tornare in maniera indipendente nel sito di riproduzione in Italia.

Quest'anno c'era anche la giovane Zaz, nata a maggio di quest'anno. Gli uccelli infatti non sanno istintivamente in che direzione andare durante la migrazione senza la guida degli anziani, per questo si era unita al volo di Zoppo.

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Anche il giovane Ibis eremita Zaz è stato ucciso dai bracconieri in Italia
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