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6 Dicembre 2025
12:13

Così 10 mila anni fa uomini e cani hanno conquistato insieme l’Eurasia: lo studio

Una ricerca pubblicata su Science descrive come è avvenuta la migrazione umana insieme ai cani nell'Eurasia di 10 mila anni fa e come ogni popolazione avesse una tipologia unica di animali accanto.

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E' la relazione più antica del mondo e anche l'unica del genere che si è creata tra due specie: quella tra gli uomini e i cani che alcuni studiosi ormai fanno risalire a 30, 40 mila anni fa. Ora uno studio pubblicato su Science ha reso noto che durante le esplorazioni umane che portarono i nostri antenati ad attraversare l'Eurasia 10 mila anni fa c'erano con loro i cani dell'epoca e, cosa ancora più significativa di un legame unico, ogni popolazione aveva con sé la sua tipologia di quattro zampe.

Amici da sempre: così i cani seguivano gli umani 10 mila anni fa

Gli autori, un team multidisciplinare e internazionale di esperti, hanno analizzato i genomi di 73 reperti di cani dal tardo Pleistocene all'inizio dell'Olocene e hanno identificato che gli animali che erano a seguito delle popolazioni umane ne erano parte integrante. "Hanno anche scoperto che in alcuni casi, soprattutto dove particolari caratteristiche lavorative o fisiche erano preziose, come nell'Artico, i cani venivano probabilmente scambiati tra le popolazioni", spiega Sacha Vignieri, biologa evolutiva dell'Università di Harvard che ha curato la premessa della ricerca.

La ricostruzione nello studio è quella di una trama che si dipana attraverso la relazione tra cane e uomo, lunga dunque quasi diecimila anni, in cui le migrazioni umane e quelle del "miglior amico" della nostra specie si sono compiute spesso insieme. Gli autori hanno trovato anche 17 nuovi campioni genetici che sono stati sequenziati per la prima volta di animali che si trovavano in Siberia, Asia dell'est e steppa euroasiatica, valutandoli insieme a materiale già repertato che gli forniva informazioni su 57 tipologie di razze dell'epoca e utilizzando analisi genetiche che appartengono a 160 razze attualmente in vita. Tutto il materiale è stato poi confrontato con studi genetici, archeologici e antropologici, che riguardano le migrazioni umane.

Il risultato è una sorta di antico documentario, come il film di quello che è accaduto riprodotto attraverso l'indagine sui reperti che è stata compiuta: i cani si sono spostati con gli uomini e alcuni di loro sono poi rimasti sui territori anche dopo che gli esseri umani si sono allontanati o le popolazioni locali si sono modificate con l'arrivo di altre persone. Questo ha comportato anche e di conseguenza l'arrivo di altre tipologie di cani e veri e propri fenomeni culturali che si sono avvicendati nel tempo e che riguardano i cambiamenti intervenuti su entrambe le specie nella loro continua co evoluzione.

Utilizzando tecniche di paleogenomica, i ricercatori sono riusciti ad identificare similitudini e differenze tra popolazioni canine nel tempo e nello spazio per arrivare a stabilire che i cambiamenti umani culturali e tecnologici sono spesso affiancati dalla presenza dei cani.

Ogni popolazione viveva con una determinata tipologia di cani

Tra i risultati emerge anche un aspetto importante cui abbiamo all'inizio di questo articolo accennato, ovvero che vi erano correlazioni tra l'ascendenza dei cani e specifiche popolazioni umane antiche dall'Europa orientale alla Siberia orientale, "inclusi gli antichi paleo-siberiani, i cacciatori-raccoglitori orientali, gli asiatici orientali e i pastori delle steppe", come precisano gli autori nello studio. Significa che ogni popolazione umana aveva con sé la "sua" tipologia di compagni a quattro zampe a seconda anche dell'uso che facevano degli animali come ad esempio la presenza di cani che ricordano gli attuali Husky che seguivano le popolazioni di cacciatori-raccoglitori della Siberia.

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