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4 Novembre 2025
18:00

Cos’è e come funziona il paraolfatto del cane. il “sesto senso” che gli permette di fiutare i feromoni

Il paraolfatto fa parte del sistema sensoriale dei cani e permette a Fido di percepire i feromoni che sono segnali chimici invisibili e volatili attraverso l’organo vomeronasale, detto anche "di Jacobson" che si trova sotto al palato. Per far arrivare correttamente le informazioni il cane spesso mette in atto la cosiddetta "risposta" o "smorfia" di Flehmen.

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Il senso elettivo del cane è quello dell'olfatto. Si tratta di una capacità che dal nostro punto di vista può essere considerata una sorta di "super potere" ma che non ha nulla di eccezionale per una specie dotata di un organo olfattivo che può essere fino a 1000 volte superiore a quello di un essere umano e che possiede oltre 300 milioni di recettori olfattivi rispetto ai nostri 6 milioni.

Il paraolfatto, poi, è quel "di più" che rende questo senso completamente diverso nella percezione del mondo rispetto al nostro. Si tratta infatti di un sistema sensoriale che consente ai cani di percepire i cosiddetti feromoni, ovvero delle sostanze chimiche volatili che contengono veri e propri messaggi lasciati dai e per i conspecifici. Attraverso il rilascio di feromoni, fondamentalmente, Fido "legge" il mondo, ovvero comunica e riceve informazioni che vengono riportate dal naso, e anche attraverso una "manovra" che si chiama flehmen, nell' "organo vomeronasale" o anche "organo di Jacobson" che si trova tra la cavità nasale e il palato.

Cos'è il paraolfatto e perché è così sviluppato nei cani

Un cane quando respira, tra inspirazione e espirazione, compie da 3 a 7 "sniffate". In questo modo Fido disgrega l'aria e porta alle cavità nasali gli odori che sta raccogliendo, filtrandoli attraverso la mucosa olfattiva. Quello che accade è che attraverso olfatto e paraolfatto si compie il percorso che porta alla trasformazione degli elementi chimici contenuti negli odori in input elettrici che stimolano l'attività del cervello per l'elaborazione dei messaggi.

Il paraolfatto ha un ruolo fondamentale proprio rispetto al raccoglimento delle informazioni e all'indirizzare i feromoni nel "luogo giusto" perché il cane li elabori cognitivamente grazie all'uso di quel "di più" rispetto a noi che hanno i cani e anche altri animali: l'organo di Jacobson, detto anche "organo vomeronasale". Questo organo è deputato al compito di recepire i feromoni che sono fondamentali nell'ambito della comunicazione canina (e di tutte le specie, in realtà) e leggere le informazioni che Fido analizzerà poi attraverso il cervello.

Il paraolfatto si distingue dall'olfatto, ma è parte di tutto il sistema sensoriale che ha il naso come centro di partenza perché Fido raccolga tutte le informazioni di cui ha bisogno. Facciamo qualche esempio, proprio per essere chiari: attraverso il tartufo un cane riuscirà a sapere come sta un altro individuo sia da un punto di vista della salute che dello stato emotivo e anche a sapere se è maturo sessualmente.

Il paraolfatto dei cani è fondamentale e fa parte della loro stessa natura, nel senso che chiedersi "perché è così sviluppato" è del tutto retorico: la vita di un cane, anzi, la lettura della vita da parte dei cani passa attraverso l'uso del naso e ciò che per noi è "solo un odore" per Fido è un pozzo di informazioni da cui trarre le sue decisioni sul come agire, cosa fare, come relazionarsi con l'altro e così via.

Dove si trova l'organo vomeronasale nei cani

L'organo di Jacobson nei cani si trova tra il palato duro e la parte iniziale del naso, alla base della cavità nasale e dietro ai denti incisivi superiori. Si chiama così perché sebbene si attribuisce la scoperta all'anatomista olandese Frederik Ruysch è a Ludwig Jacobson che lo ha analizzato nel 1813 che è stato poi dedicato.

La composizione di questo organo è data da due piccolissimi canali da cui vengono poi inviate le informazioni recepite attraverso l'inalazione al cervello, nell'area in cui il cane si "confronta" con le emozioni, ovvero le interpreta attraverso la funzionalità cognitiva e poi regola la risposta nell'ambito delle interazioni sociali.

Nel cane l'organo di Jacobson è collegato solo con la bocca ed è per questo motivo che questa specie poi utilizza la cosiddetta "risposta di  Flehmen" come comportamento tipico e di cui parleremo a seguire.

Perché il cane arriccia il muso quando sente alcuni odori: la smorfia di flehmen

Viene chiamata "risposta" o "smorfia" di flehmen: è la modalità di raccogliere tutte le informazioni disponibili che mette in atto il Canis Lupus Familiaris. Si tratta di un comportamento che molte volte avrete visto compiere al vostro cane, chiedendovi perché fa quella "smorfia" ad esempio dopo aver leccato una pipì in strada. Si tratta in realtà di un movimento che ha delle "regole" precise: il muso del cane si irrigidisce, le labbra superiori si arricciano lievemente e con la bocca semiaperta i feromoni arrivano più facilmente in questo modo all'organo di Jacobson.

La "mossa" dura pochi secondi e il cane condivide questo comportamento con altre specie come i grandi e piccoli felini (dalle tigri ai gatti) e anche i cavalli. Il movimento che viene fatto con le labbra superiori aiuta Fido a smuovere maggiormente l'aria ma soprattutto a dirigere le informazioni catturate nella parte interna della bocca dove "si apre" l'organo vomeronasale.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it/kodami sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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