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Resilienza è una parola sempre più abusata, ma quando si tratta della capacità della Natura di difendersi allora non dobbiamo avere paura di usarla. Ne è convinta Giulia Pugliese, naturalista e presidente dell'associazione Vesuvio sotto le Stelle che dopo il devastante incendio che ha colpito il Parco Nazionale del Vesuvio è impegnata nel monitoraggio di flora e fauna.
"È difficile dire cosa sia successo agli animali durante l'incendio e fare una stima di quanti sono morti – spiega l'esperta – Sicuramente diversi ecosistemi sono stati distrutti, ma la natura sa difendersi bene e chi ha potuto spostarsi lo ha fatto".
La resilienza degli animali: "Scappati in zone più sicure"
Secondo le prime stime dei volontari che in queste ore stanno monitorando l'incendio scoppiato sul Vesuvio l'8 agosto, circa un ottavo del Parco Nazionale è bruciato. La ricca vegetazione del Parco, ancora fortemente provata dal devastante incendio del 2017, è stata nuovamente distrutta ma a farne le spese sono stati anche gli animali che fanno parte dell'ecosistema del Vesuvio.
Sul Vesuvio vivono volpi, donnole, e anche pipistrelli rari e a rischio di estinzione. Ci sono poi gli uccelli, circa 150 specie frequentano il territorio del Parco. "Sicuramente molti ecosistemi sono andati distrutti – fa presente la naturalista – ma una vasta area del Parco è stata salvata. Le operazioni sono ancora in corso quindi non possiamo fare una stima sicura ma molti animali che potevano farlo si sono mossi in zone più sicure".
La speranza dell'esperta è supportata anche dalla scienza. Secondo uno studio sulla mortalità degli animali durante gli incendi pubblicato nel 2022 dai ricercatori dell'Università di Sydney, la stragrande maggioranza degli animali, oltre il 90%, sopravvive al passaggio di un incendio di media entità.
Quello che è davvero successo sul Vesuvio però si saprà solo nelle prossime settimane: "L'incendio è ancora attivo, così come lo stato d'emergenza. Se ne deve parlare quando saremo tutti in sicurezza, e oggi è una giornata cruciale".