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27 Novembre 2025
19:16

Cosa significa quando il cane ti porta il gioco ma non lo lascia: perché lo fa e cosa vuole comunicare

Un cane che non lascia l'oggetto che vi sembra vi stia proponendo può farlo per diversi motivi, tra cui anche solo per gioco: vi induce ad inseguirlo perché la cosa lo diverte. Ma può anche essere una manifestazione di possessività, di insicurezza o di timore.

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Frisk, il mio cane, ha un comportamento che tanti altri suoi simili mettono in atto: prende Pippo, il suo giocattolo preferito, me lo porta ma poi non lo lascia e rimane lì a guardarmi. Se provo ad avvicinarmi, ecco che indietreggia o corre via, continuando così ad ingaggiarmi in quello che noi umani potremmo definire "il gioco dell'acchiapparella", ovvero inseguire qualcuno per divertimento.

Ma non è semplicemente il voler giocare il motivo per cui il mio cane o un altro mette in atto questo comportamento: bisogna infatti conoscere ogni singolo individuo per capire la sua personalità e comprendere così quali sono le sue motivazioni, ovvero ciò che spinge un soggetto ad avere determinate inclinazioni che si possono estrinsecare, ad esempio, nell'espressione della propria possessività o della necessità di proteggere quella che viene vista come una risorsa. Ma a volte un cane può anche solo aver imparato che se "molla" l'oggetto il gioco finisce lì perché la persona non interagisce o, ancora, usarlo come mezzo per stabilire un contatto ma non sapere poi cosa fare qualora abbia un profilo timoroso o insicuro.

Perché il cane non lascia il gioco quando lo riporta

Appurato dunque che i motivi per cui un cane non lascia l'oggetto sebbene sembri che ce lo abbia praticamente offerto possono essere diversi e variano da individuo ad individuo, possiamo ipotizzare alcune fattispecie che si possono verificare.

In linea di massima si può ad esempio verificare che Fido non molli la presa appunto per una spiccata motivazione possessiva. Sebbene sia tentato dal condividere il gioco con la persona di riferimento,  proteggere la risorsa è più forte come emozione alla base e ciò non gli consente di condividerla con altri. Si tratta di un comportamento non necessariamente negativo ma è proprio l'espressione di una parte del carattere del nostro amico, tipica ad esempio dei molossi o anche dei Terrier di tipo Bull. Diventa un problema se quel cane non consente poi di avvicinarsi all'oggetto, se avvicinandosi con il gioco in bocca ringhia e ha una postura rigida: si tratta in questi casi di un comportamento ambivalente che merita poi la valutazione di un istruttore cinofilo, in caso di cane adulto, o di un educatore per il cucciolo che possa analizzare quel singolo quattro zampe e, soprattutto, anche il comportamento umano nell'ambito di quella che normalmente dovrebbe rimanere sempre una interazione ludica.

Altro motivo per cui Fido potrebbe non lasciare l'oggetto che vi ha proposto è banalmente che non ha imparato il "lascia", ovvero che ancora non ci sia stata una vera esperienza di scambio tra lui e la persona di riferimento. Al di là dunque di motivazioni più profonde, c'è il dato di fatto che manca l'esperienza nella relazione per realizzare questo tipo di interazione.

Ancora, però, bisogna pure valutare il caso in cui il cane si avvicini con l'oggetto in bocca non per giocare o realmente offrirlo alla persona ma per usarlo come tramite in una interazione a lui non gradita o comunque emotivamente difficile da reggere. Un cane timido o un po' pauroso rispetto all'avvicinarsi ad uno sconosciuto può sceglierla anche come strategia per stringere le distanze, far concentrare l'altro sull'oggetto e intanto catturare il suo odore e così ottenere informazioni sulle reali intenzioni dell'interlocutore.

L'ipotesi infine che più si avvicina al normo comportamento tra persone e cani è comunque quella del gioco, come accennavamo all'inizio. La sequenza è composta da un primo avvicinamento in cui vi è il mostrare il gioco, indietreggiare quando la persona prova a prenderlo e poi allontanarsi e farsi inseguire. La logica è davvero la stessa che avviene quando giochiamo noi umani ad inseguirci: più insegui l'altro e più quest'ultimo e anche l'inseguitore si divertiranno insieme.

Come giocare con il cane quando non lascia l'oggetto

Considerando che ci sono casi in cui l'oggetto ha un valore così alto per un cane che potrebbe non avere alcuna intenzione di giocare realmente e anche che può capitare di mal interpretare la sua comunicazione, i consigli che seguono sono utili per impostare una dinamica in casi di reale desiderio di interazione del cane ma non vanno presi alla lettera di fronte a comportamenti invece possessivi o dovuti a uno stato emotivo ansioso, pauroso o ambivalente.

Qualora abbiate dei dubbi dunque sul perché il vostro cane non vi lasci il gioco che vi sta proponendo, la cosa migliore è rivolgersi a un dog trainer professionista con approccio cognitivo relazionale, ovvero che sia in grado di comprendere la sistemica familiare e che valuti Fido in base al concetto fondamentale che si tratta di un individuo dotato di emozioni e cognizioni e non di una sorta di macchina che "funziona" solo con stimolo e risposta.

Detto ciò, dunque, la prima cosa da insegnare a Fido è che se lascia l'oggetto al posto di essere rincorso si può fare anche un altro gioco, come ad esempio il lancio e il riporto, che gli potrebbe piacere altrettanto. Per farglielo capire però non possiamo pretendere di tirargli da bocca il suo gioco preferito, magari, e essere certi che lui si sentirà sereno e pronto a condividere con noi qualcos'altro. Proviamo dunque a impostare con lui una routine di gioco, all'inizio ad esempio proponendogli uno scambio ma non di cibo che rischia di diventare poi l'unico collante tra lui e voi. Scegliete un altro gioco, ad esempio, che sapete che gli piace molto e quando Fido molla la presa associate la parola "lascia", così da insegnargli anche un suono che sarà utile in tante altre occasioni. Una volta che il cane ha fatto ciò che gli avete richiesto non dimenticatevi però di lodarlo: sarà un piacere per lui sapere che quel gesto vi ha provocato una reazione positiva e si sentirà più confidente nel ripeterlo.

Una volta avvenuto lo scambio, potete decidere cosa fare: innescare un gioco diverso da quello che eventualmente vi stava proponendo, nel caso di una situazione in cui il cane puntualmente scappa dopo avervi proposto il gioco, e deviare l'attività ludica appunto sul lancio e il riporto. Userete così i due giochi per incentivare il cane al riporto e al "lascia": quando torna con uno dei due, lancerete l'altro e così via.

Una raccomandazione: il gioco è bello quando dura poco. Sì, vale tanto per noi quanto per i cani che hanno sempre bisogno di inquadrare il tutto in quella che viene definita una "cornice ludica" in cui, appunto, sono chiare le regole: si inizia, si gioca e si dà un segnale chiaro di stop quando finisce lo scambio.

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