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Un progetto per salvare il corallo a cuscino del Mediterraneo, si tratta del Cladocora caespitosa, una specie endemica del Mediterraneo nota proprio come Madrepora a cuscino per via della sua forma caratteristica.
Per evitarne la scomparsa l'Amp Punta Campanella collaborerà con la Fondazione Marevivo al progetto Medcoral Guardians, ma tutti i sub e i bagnanti possono dare il proprio contributo.
Salvare il corallo a cuscino del Mediterraneo: il progetto da Ustica a Punta Campanella
Il corallo Cladocora caespitosa oltre a essere una specie endemica del Mediterraneo, è anche l'unico corallo sclerattinico (corallo duro) del mare nostrum capace di costruire strutture tridimensionali complesse, similmente a quelle dei coralli tropicali. Il suo contributo alla società marina dei fondali però non si limita a questo: supporta anche diverse specie marine offrendo loro nutrimento, riparo e un luogo per la riproduzione.
Questo straordinario animale però è in pericolo di estinzione a causa del riscaldamento delle acque, dell'ancoraggio, dell'inquinamento, della pesca a strascico, della colonizzazione da parte di specie di alghe aliene. Per questo Medcoral Guardians, progetto della Fondazione Marevivo, ha l'obiettivo di proteggere questa specie e sviluppare un modello replicabile per il monitoraggio e la conservazione dell'ecosistema.
Il progetto è già attivo nell'Area Marina Protetta di Ustica e ora partirà anche a Punta Campanella, il tratto di mare tra i golfi di Napoli e Salerno. L'Amp Punta Campnella ha quindi invitato diving e sub a segnalare, già da ora, aree in cui è presente il corallo Cladocora caespitosa per un'azione importante di citizen science.
Nei prossimi mesi si entrerà nel vivo del progetto che prevede l' identificazione dei siti donatori e la raccolta di frammenti con tecnica non invasiva e il fissaggio dei frammenti su strutture subacquee con crescita in acquario. In modo da reintrodurre il corallo sano nel suo habitat naturale, stimolando la ripresa e la biodiversità.
Previste,in caso fossero necessarie, anche boe di ormeggio e installazioni informative subacquee per delimitare le aree protette e salvaguardare gli habitat corallini. "Per segnalare la presenza di madrepora a cuscino nell'Amp Punta Campanella scrivere a info@puntacampanella.org", è l'invito dell'Amp.
Marevivo: "Salvare questo corallo per salvare l'ecosistema del Mediterraneo"
Il progetto nasce su impulso di Marevivo, tra le maggiori associazioni italiane impegnate nella difesa delle nostre acque: "Dopo l’avvio di MedCoral Guardians nell’Area Marina Protetta di Ustica, siamo ben lieti di portare questo ambizioso progetto anche nell’AMP Punta Campanella – ha dichiarato Raffaella Giugni, segretaria generale di Marevivo – La conservazione della Cladocora caespitosa, una specie di corallo in pericolo di estinzione, è fondamentale per mantenere l’equilibrio dell’ecosistema del Mediterraneo, in quanto supporta diverse specie marine offrendo loro nutrimento, riparo e riproduzione. L’inquinamento, l’ancoraggio selvaggio, la pesca a strascico e il surriscaldamento del mare stanno mettendo a dura prova la sua sopravvivenza. La perdita di questi delicati organismi non si arresterà se non verranno intraprese azioni urgenti ed efficaci, anche con la partecipazione attiva dei cittadini, degli studenti e dei subacquei che con MedCoral Guardians verranno coinvolti nel censimento e nel monitoraggio delle colonie, oltre che nelle diverse attività di educazione ambientale".
Al progetto sta partecipando anche l'Are marina protetta di Punta Campanella, in Campania, che invita tutti i bagnanti a partecipare attivamente: "Un progetto al quale collaboriamo con grande interesse per la tutela e la conservazione del più importante corallo biocostruttore endemico del Mediterraneo. Una specie fondamentale per la biodiversità degli ecosistemi e che è presente nei nostri fondali – sottolinea Carmela Guidone, direttrice dell'Amp – Ringraziamo la Fondazione Marevivo e auspichiamo una collaborazione con diving e sub che potranno segnalarci la presenza del corallo nelle diverse zone del Parco".