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Li incontriamo nel traffico e sorridiamo a quei musi che sporgono dal finestrino. Eh sì, sembra essere proprio una grande passione da parte dei cani mettere il naso fuori dall'abitacolo e catturare così tutte le informazioni che il mondo gli restituisce attraverso gli odori. E non ci deve sorprendere che si tratta proprio di un comportamento comune a tutte le tipologie: che siano mesocefali, dolicocefali o brachicefali i nostri "migliori amici" mediamente adorano mettersi "in ascolto", perché è esattamente quello che fanno attraverso il naso così come noi umani lo faremmo con la vista.
Il senso dell'olfatto dei cani: uno strumento potente
A nostra differenza, infatti, i cani hanno un senso dell’olfatto che è decine di milioni di volte più sensibile rispetto al nostro: sono circa 300 milioni infatti i loro recettori olfattivi mentre noi ne abbiamo 5–6 milioni. Ma è anche come vengono processati gli odori dal cervello che ci consente di capire quanto sia un vero e proprio "super potere" il loro, come ha spiegato l'istruttore cinofilo Luca Spennacchio su Kodami: "I recettori sulla mucosa inviano le informazioni al bulbo olfattivo, che nel cane possiede 40 volte il numero di cellule olfattive dell'uomo, attraverso un nervo di connessione. Da lì il cervello procederà all'elaborazione degli input".
Pensiamo dunque che quel muso che spunta possiede questo potentissimo strumento che viaggia a bordo di un veicolo e può catturare tantissime informazioni dall'esterno e contemporaneamente non dimentichiamoci che anche la vista ha una sua funzione tra le motivazioni che spingono un cane a mettere il muso fuori dal finestrino. Perché è assolutamente vero che vedono meno colori rispetto a quelli che vediamo noi ma mediamente hanno un campo visivo maggiore (il nostro si avvicina ai 180°/200°, mentre nel cane si arriva anche a 250°/270) e soprattutto hanno un occhio sviluppato per cogliere più facilmente il movimento.
E poi c'è da mettere anche in campo un'altra componente non di poco conto: la sensazione che prova Fido del vento che gli accarezza i peli, gli avvolge il muso e passa anche sulle orecchie: ci sono molti recettori nervosi che in quelle sedi vengono attivati e restituiscono una generale sensazione di benessere psicofisico. Si mette in atto nella mente del cane così un circolo virtuoso fatto di stimoli che vengono cognitivamente analizzati e pure sensazioni che vive nel "qui ed ora".