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2 Ottobre 2025
13:48

Come capire se il gatto è stato punto da un insetto. La veterinaria: “Ecco come riconoscere i morsi dei parassiti”

I morsi e le punture d’insetto nei gatti sono frequenti e non sempre facili da riconoscere. La veterinaria Eva Fonti spiega che i sintomi includono gonfiore, prurito e arrossamento. Nei casi più gravi, ad esempio in presenza di allergie, servono cure veterinarie immediate.

Intervista a Dott.ssa Eva Fonti
Veterinaria
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I morsi di insetto sono molto comuni in tutte le stagioni: basta una finestra aperta perché una vespa o un'ape s'intrufoli in casa e il micio, giocando, si faccia male. Individuare una puntura d'insetto, e soprattutto capire quale l'ha causata e come intervenire nella maniera giusta non è facile come si crede. Per questo abbiamo chiesto alla veterinaria Eva Fonti di fare chiarezza: "Ci sono diversi rimedi che possono dare subito benefici al gatto, sia per le punture degli insetti più comuni come le zanzare che per quelle delle le vespe".

Quali sono gli insetti più comuni che possono pungere il gatto?

C'è una grande varietà: zanzare, pappataci, vespe, tafani, mosche cavalline, api. Oltre alle punture di insetto ci sono poi i morsi dei parassiti più diffusi come pulci e zecche, e questi sono tra i più frequenti.

Quali sono i principali segnali e sintomi dei morsi?

I principali segnali si manifestano nella zona dove è avvenuta la puntura. Si riconosce perché in quel punto il gatto si lecca, si gratta, ed è gonfia e in rilievo. Inoltre, scostando il pelo si può notare la presenza di una zona arrossata o con un ponfo di colore rosso. Nei casi più gravi tutta la zona, non solo quella dove è avvenuta la puntura, può essere gonfia e dolente, e anche calda al tatto.

Come distinguiamo le diverse punture di insetto?

Nei nostri amici gatti è un po' più difficile a causa della presenza del mantello: il pelo può nascondere l'eritema e la bolla, i segni tipici della puntura d'insetto. Una volta individuata la puntura dobbiamo notare i dettagli. Se si tratta di una puntura di vespa, o ape, sicuramente il ponfo sarà particolarmente doloroso e gonfio. Inoltre, se è stato punto da un'ape potrebbe avere ancora il pungiglione incastrato nella pelle.

La puntura delle zanzare è invece particolarmente piccola, meno di una capocchia di spillo. Molto simile a quella dei flebotomi, detti anche pappataci, può passare inosservata ma invece bisogna riconoscerla subito perché questi insetti sono vettori della leishmaniosi.

Come intervenire quando il gatto è stato punto?

Possiamo applicare del ghiaccio, non direttamente sulla puntura ma sempre avvolto in un pezzo di tessuto, in modo da alleviare il prurito. Nella maggior parte dei casi guarisce da solo, e non c'è bisogno di fare niente, ma a scopo precauzionale possiamo disinfettare la zona con della tintura di iodio.

Dopo aver contattato il veterinario, e su sua prescrizione, si possono applicare pomate antibiotiche cortisoniche. Attenzione al fai da te: possono essere controproducenti e bisogna fare molta attenzione che il gatto non se le lecchi. In alternativa si possono utilizzare rimedi naturali come pomate a base di Arnica, sempre però facendo attenzione che il gatto non la ingerisca leccandosi.

Nel caso il gatto fosse allergico, nessun sintomo va sottovalutato. Anche il semplice gonfiore deve metterci in allarme, soprattutto nel caso se ne aggiungono altri come apatia, vomito, diarrea, e respiro affannoso o gonfiore di tutto l'arto. In questi casi è bene correre dal veterinario e far controllare il gatto quanto prima.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it/kodami sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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