
Durante l'inverno i ricci, come tanti altri animali, entrano in letargo, una lunga fase di "riposo" che permette di superare i mesi più freddi e poveri di cibo risparmiando energia. In questo periodo si nascondono in luoghi riparati come cumuli di foglie, cataste di legna, cespugli fitti, cavità nel terreno, ma anche in angoli tranquilli e riparati in parchi e giardini urbani.
Può quindi capitare di imbattersi in un riccio anche in inverno, magari durante una passeggiata o mentre si sistemano gli spazi verdi, anche perché il riscaldamento globale sta modificando i loro ritmi. In alcuni casi non c'è nulla di cui preoccuparsi, in altri invece l'animale potrebbe essere in difficoltà e avere bisogno di aiuto.
Sapere come comportarsi e cosa fare è quindi molto importante, perché un intervento sbagliato, anche se fatto in buona fede, può solo peggiorare la situazione.
Cosa fare quando si trova un riccio in letargo

In condizioni normali, tra l'autunno inoltrato e l'inizio della primavera, i ricci dovrebbero essere in letargo. Durante questa fase il loro corpo rallenta drasticamente, la temperatura corporea si abbassa, il battito cardiaco diventa molto lento e l'animale consuma le riserve di grasso accumulate nei mesi precedenti. È un meccanismo fisiologico naturale e indispensabile per superare i mesi più freddi e difficili dell'anno.
I ricci non vivono però solo nei boschi o nei parchi naturali protetti. Spesso si trovano anche molto vicino alle nostre case, persino in città, dove in inverno si nascondono in una catasta di legna, un mucchio di foglie secche, una siepe o in un capanno isolato da giardino. Se, sistemando l'orto o il giardino, capita di trovare un riccio raggomitolato e apparentemente immobile, la prima cosa da fare è fermarsi e osservare.

Se l'animale è ben nascosto, protetto dal freddo e non mostra segni evidenti di difficoltà, la scelta migliore è non fare niente e lasciarlo dov'è. Disturbarlo o spostarlo inutilmente può costringerlo a interrompere il letargo, un'operazione molto "costosa" dal punto di vista energetico e che può metterlo seriamente in pericolo. In questi casi è sufficiente richiudere con delicatezza il rifugio, magari aggiungendo qualche foglia secca per migliorare l'isolamento, e allontanarsi.
La situazione è molto diversa se troviamo un riccio "in giro", esposto alle intemperie, magari in mezzo a una strada, su un marciapiede o in un luogo chiaramente inadatto o rischioso per trascorrere il letargo letargo. In inverno, un riccio attivo durante il giorno ed esposto al freddo è spesso un segnale che qualcosa non va e allora, forse, bisogna intervenire. Tuttavia, bisogna farlo nel modo giusto e più utile possibile per l'animale.
Come comportarsi se il riccio è in pericolo

Per capire se un riccio è davvero in pericolo, occorre osservare alcuni segnali: l'animale è fuori dal suo rifugio in pieno inverno, si muove lentamente e con difficoltà, è molto magro, non riesce ad arrotolarsi bene su se stesso, è evidentemente ferito, oppure resta immobile, ma in un luogo esposto, come sull'asfalto o in un prato sull'erba bagnata. Anche la presenza la presenza numerosa di zecche e latri parassiti o un comportamento apatico sono dei chiari campanelli d'allarme.
In questi casi è importante intervenire, ma nel modo corretto. La prima cosa da fare è mettere in sicurezza il riccio, per esempio spostandolo delicatamente da una zona pericolosa come una strada. Si possono usare dei guanti o un panno spesso per evitare di farsi male con gli aculei e per non stressare troppo l'animale. Il riccio va sistemato temporaneamente in una scatola di cartone con dei fori per l'aria, magari foderata con carta o stracci, e tenuto in un luogo tranquillo e al riparo dal freddo, solo per il tempo necessario per chiedere aiuto.

È infatti indispensabile contattare al più presto un CRAS, un Centro di Recupero Animali Selvatici. Sono strutture specializzate, presenti in tutte le regioni, che si occupano della cura e della riabilitazione della fauna selvatica. Gli operatori sapranno indicare come comportarsi e, se necessario, prenderanno in carico l'animale. Non bisogna mai improvvisare cure fai-da-te, né tantomeno tenere un riccio in casa. Oltre a essere vietato dalla legge, perché i ricci sono animali selvatici protetti, farlo può spesso causare gravi danni alla loro salute.
Un'alimentazione sbagliata, una temperatura non adeguata o una gestione non corretta possono infatti essere fatali. Inoltre, la presenza di eventuali parassiti – spesso numerosi sui ricci – può anche mettere a rischio la nostra salute o quelle dei nostri animali domestici. Per tutti questi motivi, bisogna intervenire solo se è davvero necessario. Spesso, infatti, la buona fede e il desiderio di aiutare i selvatici, può fare più danni di un mancato intervento.