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In Calabria, un trattore utilizzato per la pulizia meccanica delle spiagge ha distrutto un nido e ucciso un pulcino di corriere piccolo, un uccello molto simile al fratino che depone le uova sulla sabbia. La denuncia e le immagini, diffuse da un gruppo di associazioni ambientaliste e attivisti locali, sono impressionanti e difficili da guardare: ne video si vede il corpicino agonizzante del pulcino e uno dei genitori in lontananza che prova inutilmente a distrarre il pericolo fingendosi ferito, come questa specie fa per proteggere i piccoli dai predatori.
Il pulcino ucciso dal trattore davanti ad attivisti e associazioni

È successo a Santa Caterina dello Ionio, in provincia di Catanzaro, il 18 giugno, proprio davanti agli occhi di alcuni attivisti, arrivati purtroppo troppo tardi per fermare il trattore. È un tratto di spiaggia che aveva tra l'altro già dimostrato una certa sensibilità ambientale, ma che non è stato risparmiato dall'intervento delle ruspe. Eppure non erano mancati neppure gli avvertimenti recenti: le associazioni ambientaliste avevano lanciato più volte appelli, anche formali, per evitare l'uso di mezzi meccanici lungo i litorali in piena stagione riproduttiva.
Secondo le associazioni Lipu, WWF, Caretta Calabria Conservation e StorCal che hanno denunciato duramente l'accaduto, persino l'assessorato regionale all'Ambiente aveva inviato una comunicazione per chiedere maggiore attenzione. Ma tutto è stato ignorato. Il trattore con rastrello, purtroppo uno dei mezzi più utilizzati in Italia per pulire meccanicamente le spiagge, non si è accorto della presenza del nido e del pulcino, mimetico come le uova, travolgendoli e uccidendoli.
I mezzi meccanici in spiaggia distruggono ecosistemi e biodiversità

Il corriere piccolo (Charadrius dubius), come il più noto fratino, è un piccolo uccello che nidifica direttamente sulla sabbia, sfruttando l'ambiente delle dune e delle spiagge naturali. Costruisce il nido scavando una piccola fossetta quasi invisibile e anche per questo sono estremamente vulnerabili. In quell'area, tra l'altro, erano già state documentate altre importanti nidificazioni: un nido di tartaruga marina Caretta caretta, un secondo sempre di corriere e anche uno di fratino, segnalato a maggio dalla sezione Lipu locale.
L'uso indiscriminato di mezzi pesanti per pulire le spiagge, lo sappiamo ormai da tempo, rappresenta una delle minacce principali per la sopravvivenza degli uccelli che nidificano a terra sulle spiagge. Da diversi anni anni ormai ornitologi e associazioni chiedono con forza a istituzioni ed enti locali ridurre la pulizia meccanica e utilizzare sistemi più sostenibili e meno impattati. Lo dicono anche le leggi e le direttive nazionali e internazionali, che dovrebbero essere note alle amministrazioni: distruggere un nido è vietato.
La denuncia delle associazioni: "Basta violentare le spiagge"

Le associazioni Lipu, WWF, Caretta Calabria Conservation e StorCal nel denuncaire l'accaduto hanno anche espresso forte sdegno per la morte del pulcino. "L'episodio serva da monito per tutte le amministrazioni dei comuni costieri – si legge nel comunicato congiunto – affinché si astengano una buona volta per tutte dal violentare le coste sabbiose con ruspe, trattori, e altri mezzi meccanici, ricordando che quello che per noi è un posto dove piantarci l'ombrellone, per altri esseri, è la continuazione della vita".
Per ora, le operazioni di pulizia meccanica sono state sospese. Ma naturalmente non basta. Attività di questo tipo accadono ogni giorno e sulla maggior parte dei litorali italiani, dove no sempre ci sono associazioni, ornitologi e attivisti a monitorare e a documentare. Servono regole più chiare e maggiore rispetto per gli ecosistemi sabbiosi. La richiesta è semplice: stop alle ruspe sulle spiagge naturali. Perché non si può continuare a parlare di "pulizia" quando si uccidono specie protette e in via d'estinzione all'interno del loro habitat.
La posizione dell'amministrazione comunale
In seguito all'accaduto, l'amministrazione ha voluto esprimere la propria posizione attraverso le parole di Sofia De Matteis, presidente della Proloco di Santa Caterina dello Ionio:
Il video pubblicato racconta un incidente che ha addolorato prima di tutto la comunità caterisana. Ogni anno l’Amministrazione Comunale e le associazioni del territorio si adoperano per evitare che episodi del genere accadano.
Il Comune di Santa Caterina dello Ionio ha 7km di spiaggia e, di questi, solo uno viene pulito con il puliscispiaggia, proprio per ridurre il più possibile l’impatto ambientale. L’operazione, inoltre, avviene solo dopo il monitoraggio faunistico preventivo, portato avanti insieme a WWF e LIPU, proprio con lo scopo di salvaguardare la fauna e la flora, non solo quella protetta.
L’intervento meccanico è ridotto al minimo: quel tratto di spiaggia, infatti, viene anche pulito a mano da squadre volontarie che si auto-organizzano. La duna marina è intonsa (anche nel suddetto km) ed è per questo che ogni estate sfioriamo dei record per nidificazione di tartarughe caretta caretta, fratino e corriere piccolo, rispetto al resto della costa del basso Ionio.
Il Comune ha da un anno avviato le procedure per allargare di mille ettari i confini del suo territorio all'interno del Parco delle Serre Calabresi, la sua comunità si spende contro l’eolico selvaggio e il volontariato è molto attivo per monitorare, insieme a WWF, i nidi di corriere o fratino andando a controllarli ogni sera.
Quanto è successo ci colpisce tutti e ci stimola a migliorare, senza gettare alle ortiche quanto di buono fatto in questi anni per difendere l’ambiente e la biodiversità nel nostro territorio.