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Passeggiando al parco o nel giardino di casa forse potreste esservi imbattuti in un piccolo insetto dal corpo allungato, con ali nere segnate da macchie e linee rosse vivaci. Si tratta della cimice rossonera o cimice carabiniere (Pyrrhocoris apterus), un insetto appartenente all'ordine degli emitteri (lo stesso delle cicale e delle cimici "puzzolenti”") e tra le specie più comuni in Europa.
In Italia è conosciuta col curioso nome "carabiniere" per via dei disegni appariscenti che richiamano i colori dell'uniforme storica dell'Arma: rosso e nero, in netto contrasto tra loro. Spesso viene confusa con una coccinella per i colori sgargianti simili, ma guardandola più da vicino si capisce presto che si tratta di un insetto molto diverso, con un comportamento e un ruolo ecologico nettamente differenti.
Caratteristiche fisiche di Pyrrhocoris apterus

La cimice carabiniere misura in media 8-12 millimetri di lunghezza. Il suo corpo è appiattito e ovale come altre cimici, ma con un disegno inconfondibile sul dorso: due grandi macchie tonde nere sulle ali anteriori, separate da una banda rossa, e un triangolo nero quasi perfetto più vicino al capo. Questi colori così appariscenti non sono affatto casuali, ma servono proprio a rendere l'insetto più visibile ai predatori, che così stanno bene attenti a stargli lontano.
In natura, infatti, colori molto accessi come giallo, rosso e nero – soprattutto se in contrasto da loro – sono spesso associati a veleni o cattivo sapore. In realtà la cimice carabiniere non possiede veleni o sostanze tossiche, ma il suo aspetto ingannevole le garantisce comunque una certa protezione. Questa strategia – ovvero "copiare" i colori associati a specie tossiche, pur essendo innocui – si chiama aposematismo. Le sue ali sono poco o per nulla sviluppate e per questo motivo l'insetto si muove quasi esclusivamente a terra.
Dove vive e cosa mangia la cimice carabiniere

Questa specie (insieme ad altre molto simili) è diffusa in gran parte dell'Europa, compresa l'Italia, e si incontra facilmente in giardini, parchi, campagne e anche ambienti urbani. Predilige zone soleggiate e riparate, come la base dei tronchi o i muri delle abitazioni, dove spesso si osservano decine di individui raggruppati tutti insieme, più spesso negli stadi giovanili, le ninfe. Questa tendenza a formare grandi aggregazioni è tipica di molti insetti e serve a proteggersi dal freddo – soprattutto in inverno – o dai predatori.
Dal punto di vista alimentare, la cimice carabiniere si nutre principalmente di linfa, germogli, semi e altre sostanze vegetali. Ama molto soprattutto dei semi di malva e tiglio, piante molto comuni nelle nostre città, ma può anche alimentarsi di querce, nocciole, frutti marcescenti caduti a terra o piccoli insetti e altri animali trovati già morti. Mangia un po' di tutto, ma non attacca attivamente altri animali vivi, né rappresenta una minaccia diretta per gli esseri umani.
La cimice rossonera è pericolosa per l'uomo?
Nonostante l'aspetto vistoso, infatti, la cimice carabiniere è completamente innocua per le persone, ma anche per gli animali domestici. Non punge, non morde, non secerne sostanze tossiche o irritanti e non trasmette malattie. Può però risultare più "fastidiosa" in alcuni contesti agricoli o nei giardini, quando le popolazioni diventano molto numerose. In questi casi, nutrendosi di semi e giovani germogli, può arrecare qualche danno ad alcune colture, sebbene di solito in misura comunque limitata rispetto ad altre specie di cimici più dannose.
Cosa fare se si vede una cimice carabiniere

La regola è semplice: non bisogna fare nulla. Vedere una cimice carabiniere in giardino o su un muro non è motivo di allarme o preoccupazione. Si tratta infatti di un insetto che è parte integrante degli ecosistemi urbani e rurali. C'è da sempre e non rappresenta un pericolo per cose o altri esseri viventi. L'unica cosa da fare è osservarla senza toccarla, provando magari ad apprezzare comportamenti, abitudini e disegni, che ricordano un po' anche alcune maschere tradizionali africani.
Se ne si trova una in un luogo dove rischia di essere schiacciata – per esempio dentro casa o su un marciapiede – si può eventualmente raccoglierla con delicatezza, servendosi di un foglio o di un bicchiere, e spostarla in un luogo più sicuro all'aperto, magari tra le piante. In ogni caso, non servono interventi chimici né azioni drastiche: la cimice carabiniere è come detto un insetto innocuo, un piccolo pezzo della biodiversità che ci accompagna ogni giorno e imparare a riconoscerla è il primo passo per rispettarla.