
La cicogna nera (Ciconia nigra) è tornata a farsi vedere in Italia, precisamente nella zona di Parma, nella golena di Po. Si tratta di una specie rara, considerata vulnerabile al rischio di estinzione secondo l'Unione Internazionale per la conservazione della natura.
Oltre alla minaccia a cui è soggetta la specie, anche il periodo dell'avvistamento contribuisce ad aumentarne la rarità, come spiega a Fanpage.it l'ornitologo della Stazione zoologica Anton Dohrn Rosario Balestrieri: "Ha tre tipi di rarità diversa a seconda del periodo dell'anno e della vita in cui viene osservata nel nostro paese".
L'ornitologo: "Crescono le cicogne nere che scelgono di svernare in Italia"
L'avvistamento, riportato dalla Gazzetta di Parma, mostra un gruppo di cicogne nere nella golena del Grande fiume, nell'area di Roccabianca. Si tratta di un avvistamento importante oltre che per la bellezza dell'animale, anche per fini scientifici come sottolinea l'ornitologo Balestrieri: "Da sempre è una migratrice sull'Italia, ma non con numeri enormi. Vederla quindi è sempre un'osservazione interessante dato che si tratta di un migratore non comune".
Gli uccelli migrano in base ai cambiamenti stagionali, quindi generalmente le migrazioni avvengono in autunno e in primavera. Tuttavia i tempi all'interno di queste stagioni possono cambiare moltissimo da specie a specie, e per la cicogna nera questo cambiamento è decisamente recente.
Anche se la sua presenza è attestata dal 1994, è solo dal 2010 che gli scienziati hanno dati su cicogne nere che decidono di svernare in Italia, dal Piemonte alla Calabria: "Questo tipo di presenza invernale è un fenomeno recente, prima non c'erano casi di svernamento ed è un trend in crescita".
La storia della cicogna nera in Italia: un trend in crescita
Le cicogne scelgono l'Italia anche per deporre le uova, come spiega Balestrieri: "La prima nidificazione è attestata nel 1994, in Piemonte, dove è stato registrato il primo nido di cicogna nera su albero, modalità che caratterizza le popolazioni dell'Europa centrale e orientale. Successivamente hanno iniziato a nidificare in Italia meridionale, e abbiamo attestazioni in Basilicata, Campania, Calabria ed altre regioni. Qui nidifica in parete rocciose, come se fossero rapaci. Lo stesso succede in Spagna".
In Italia sono quindi presenti due popolazioni con abitudini diverse: in Italia settentrionale nidificano sugli alberi, e in Italia meridionale su pareti rocciose. "Si tratta comunque di una specie che ha iniziato a nidificare 30 anni fa e pur avendo una nicchia ecologica molto ristretta il suo numero è progressivamente aumentato. Ora è in un trend positivo, e per fortuna è sempre meno rara nel nostro paese".