UN PROGETTO DI
6 Novembre 2025
9:43

Chi sono i “gatti tuxedo”: i mici col mantello bianco e nero che sembra uno smoking

Il gatto tuxedo ha un mantello bicolore con petto, pancia e zampe bianche e il resto nero. Ogni disegno è unico, ma la combinazione cromatica ricorda uno smoking, da qui il nome "tuxedo". Si può trovare in diverse razze come il Maine Coon e il Persiano.

A cura di Sonia Campa
Etologa e consulente esperta nella relazione uomo gatto
Immagine
I disegno del mantello nei gatti tuxedo cambia da individuo a individuo, non ne esistono due uguali

Il gatto tuxedo è un esemplare dal mantello bicolore. In particolare, la pancia, il petto e le zampe sono bianche mentre il resto del mantello è nero, rosso, blu o loro diluizioni. Anche la faccia è generalmente bicolore, con una mascherina bianca che interessa la parte inferiore del muso e il collo e, a volte, presenta una fiamma lungo il naso. Gli integralisti del termine considerano tuxedo solo i gatti bianchi e neri.

Perché si chiamano gatti tuxedo: cosa significa

La parola tuxedo deriva da un anglicismo, cioè una parola presa dalla lingua anglosassone e riadattata alla nostra che fa riferimento allo smoking, l’elegante completo maschile nero con camicia bianca. Il mantello bicolore di questi mici, che si caratterizza proprio per il corpo nero con petto e zampe bianchi, ricorda infatti l’aspetto di un uomo che indossa lo smoking.

Risalire all’origine del termine significa tornare agli albori della domesticazione, visto che presenze del gatto bicolore risalgono già all’epoca egizia, quando esemplari bianchi e neri – forse ritenuti di buon auspicio per essere così particolari rispetto ai più comuni brown tabby, i comuni tigrati – venivano tumulati insieme a faraoni e cittadini di alto rango.

Da dove nasce il mantello bianco e nero dei gatti tuxedo

Da un punto di vista biologico, tuttavia, il mantello bianco e nero (e il bicolore in generale) si spiega in modo molto semplice. Si tratta della combinazione di due effetti: da una parte la “scomparsa” del disegno dovuta al fatto che ciascun pelo, anziché apparire a bande di colore, assume la colorazione uniforme nera/rossa/blu; dall’altra, l’azione di un gene “capriccioso”, responsabile per la diffusione sul corpo della pezzatura bianca.

Per ragioni genetiche, non esiste una distribuzione dei due colori uguale ad un’altra. Come conseguenza, possiamo avere la certezza che i mantelli dei tuxedo sono tutti diversi tra loro, non esistono due identici.

Quali razze di gatti hanno il mantello bianco e nero

Le mutazioni che inducono la scomparsa del disegno e la comparsa delle macchie bianche sono antichissime, fanno parte del corredo genetico della specie per cui sono numerose le razze ad averle ereditate e conservate in cui compare il mantello bianco e nero (o, comunque, bicolore). Si pensi ai Persiani, agli Esotici ma anche Maine Coon, Norvegesi, British e Angora Turchi, ad esempio.

D’altra parte, è anche vero che ci sono razze che non ammettono questo genere di colorazione: Abissini, Egyptian Mau, Certosini, Korat, Singapura, Bengala solo per nominarne alcuni. Sarebbe quindi scorretto identificare un gatto tuxedo con una razza specifica perché tuxedo possono o non possono essere di razza ma lo sono anche i meticci che incontriamo per strada.

Significati e leggende sui gatti tuxedo

Proprio perché la colorazione è assai trasversale alle varie sottopopolazioni feline, incluse quelle selezionate artificialmente, non è possibile assegnare ai tuxedo caratteristiche peculiari che vadano al di là della ripartizione di colore sul mantello. Culture differenti, però, tendono ad assegnare alle colorazioni dei tratti comportamentali differenti: in Inghilterra, ad esempio, i tuxedo sono considerati gatti particolarmente vivaci e anche piuttosto litigiosi coi loro simili mentre in Italia, al contrario, c'è chi tende a considerarli più miti dei vivaci e intraprendenti brown tabby.

Cosa simboleggia il gatto bianco e nero

Il gatto tuxedo ha un posto di rilievo nella cultura occidentale, entrato nell’immaginario collettivo come Silvestro, il bianco e nero dei Looney Tunes, come Tom, il bianco e grigio di Hanna e Barbera ma anche come Romeo, il gatto bianco e rosso degli Aristogatti. Non ho idea se questa passione per il tuxedo abbia a che fare con una leggenda celtica riportata da alcuni siti  secondo cui un gatto di nome Buigh avrebbe sacrificato la sua immortalità pur di ritrovare il suo umano disperso in mare e che, per questo, avrebbe ricevuto in dono la pezzatura bianca simbolo di armonia e dedizione. Di certo, l’attrazione degli esseri umani per questa colorazione di gatti è molto antica ed è forse una delle testimonianze più eclatanti di come la condivisione di un percorso evolutivo abbia cambiato noi, ciò che ci attrae, ciò a cui diamo valore ma, a livelli persino fisiologici, ha cambiato anche loro.

Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views