UN PROGETTO DI
14 Maggio 2025
14:48

Chi sono gli uccelli “spazzini”: le 5 specie che si nutrono di carogne essenziali per l’ecosistema

Gli uccelli spazzini, come avvoltoi, nibbi, corvi e altri, mangiano animali già morti o loro resti, contribuendo a mantenere "puliti" paesaggi ed ecosistemi. Il loro lavoro è fin troppo sottovalutato e utili anche per noi: riduce la diffusione di malattie e parassiti.

Immagine
Gli uccelli spazzini, come gli avvoltoi, sono tra le specie più importanti e sottovalutate del nostro pianeta

Non godono di una buona reputazione, né sono considerati tra gli animali più "belli", eppure gli uccelli "spazzini" sono tra le specie più importanti (e sottovalutate) che vivono sul nostro pianeta. Col termine "spazzini" ci si riferisce perlopiù ad animali "necrofagi", ovvero quelli che occupano una nicchia ecologica molto precisa: mangiare animali già morti. Un ruolo che a prima vista può sembrare anche inquietante o disgustoso per noi esseri umani, ma che in realtà è vitale per la salute degli ecosistemi, ma anche per la nostra.

Tra questi uccelli, i veri maestri del genere sono naturalmente gli avvoltoi, necrofagi obbligati che si nutrono esclusivamente di carogne. Non uccidono, non cacciano: aspettano che la morte faccia il suo corso e intervengono come una ditta di pulizie, eliminando rapidamente tutti i resti, incluse le ossa, prima che diventino un possibile veicolo di malattie o parassiti. Come dei netturbini alati, gli avvoltoi mantengono "puliti" gli ecosistemi, chiudendo in un certo senso "il cerchio della vita".

Ma non sono i soli. Accanto agli avvoltoi ci sono anche "spazzini occasionali", uccelli intelligenti, adattabili e generalisti che, se ne hanno l'opportunità, non si lasciano sfuggire una carcassa fresca. Corvi, cornacchie, gabbiani, aquile, nibbi e persino le cicogne: pur non essendo necrofagi obbligati, sanno approfittare di ciò che trovano, contribuendo anche loro – con un peso diverso – alla pulizia dell'ambiente.

Perché si chiamano uccelli spazzini?

Immagine
Gli uccelli spazzini sono quelli che mangiano esclusivamente, o quasi, animali già morti o loro resti

Il termine "uccelli spazzini" nasce proprio dall'analogia con i netturbini. Proprio come le persone che raccolgono i rifiuti e mantengono pulite le nostre città, questi uccelli svolgono un ruolo molto simile, ma in natura. Senza di loro, i cadaveri e i resti degli animali si decomporrebbero molto più lentamente, attirando insetti, parassiti e microrganismi potenzialmente pericolosi. Gli avvoltoi, in particolare, sono un vero e proprio capolavoro di adattamento evolutivo per svolgere questo ruolo.

Hanno un sistema digestivo talmente potente da distruggere anche i batteri più pericolosi o in grado di digerire le ossa. Dove altri animali non arrivano o rischierebbero di ammalarsi, loro digeriscono tutto, trasformando risorse inaccessibili per la maggior parte degli altri animali in nutrimento. Il loro becco è adatto a squarciare pelle e muscoli o a spolpare le ossa, il collo nudo evita che le piume si sporchino di sangue e i sensi sono acutissimi: alcuni avvoltoi individuano una carcassa grazie alla vista o all'olfatto anche da diversi chilometri di distanza.

Immagine
Senza gli spazzini, i cadaveri e i resti degli animali si decomporrebbero molto più lentamente, attirando insetti, parassiti e microrganismi potenzialmente pericolosi

Questo ruolo, fin troppo spesso sottovalutato, è indispensabile anche per la nostra stessa salute e persino per l'economia. La scomparsa degli avvoltoi in India, per esempio, ha causato un aumento delle malattie, con mezzo milione di morti umane in più e danni economici enormi. In Africa meridionale, invece, lo smaltimento delle carcasse, il controllo della diffusione di malattie e il risparmio sui costi sanitari raggiunge un valore valore economico stimato in 1,8 miliardi l'anno. Eppure, dappertutto, gli avvoltoi rischiano l'estinzione.

Nel caso di corvi, gabbiani, cicogne e rapaci come i nibbi o aquile, il ruolo di "spazzino" è meno esclusivo ,ma altrettanto importante. Questi uccelli sono più che altro opportunisti: se trovano una carcassa (ma anche una discarica piena di rifiuti organici), ne approfittano. Non a caso chi studia alcune di queste specie, spesso le cerca nelle discariche. Questo comportamento, oltre che ecologicamente sempre utile, è anche prova di grande intelligenza e, soprattutto, adattabilità.

Quali sono le 5 specie più comuni di uccelli "spazzini"

In Europa – e in particolare in Italia – si possono osservare diverse specie di uccelli spazzini, sia obbligati che opportunisti. Solamente tra gli avvoltoi, per esempio, ci sono quattro specie diverse (non tutte nidificanti in Italia), che si sono ulteriormente adattate per convivere specializzandosi nello "spartirsi" la stessa carcassa. Come una vera ditta multiservizi, c'è chi arriva prima per squarciare la pelle, chi spazza via gli organi interne, chi ripulisce le ossa e chi, invece, se mangia solo quelle. Ma vediamo questi e altri spazzini un po' più da vicino.

Il grifone

Immagine
Il grifone è l’avvoltoio più comune e diffuso in Italia

Il grifone (Gyps fulvus) è forse l’immagine che più facilmente associamo all'idea di avvoltoio. Con un'apertura alare che può superare i 2,5 metri, è uno dei più grandi uccelli d'Europa. Vive in colonie molto numerose, che nidificano su grandi pareti rocciose in montagna o scogliere. Sfrutta le termiche per planare alla ricerca di carcasse. Necrofago obbligato, il grifone è specializzato nel consumo di ungulati selvatici o domestici, come pecore e bovini. In Italia è presente soprattutto in Sardegna, sulle Alpi orientali e nell'Appennino centrale, dove è tornato fortunatamente con grandi numero anche grazie a progetti di conservazione reintroduzione.

Il capovaccaio

Immagine
Il capovaccaio è il più piccolo e minacciato di tutti gli avvoltoi europei. In Italia, sono rimaste meno di 10 coppie

Il capovaccaio (Neophron percnopterus) è il più piccolo e minacciato degli avvoltoi europei, ma anche l'unico migratore. Nidifica con pochissime coppie anche in Italia e lo si può riconoscere per il piumaggio prevalentemente bianco e la "faccia" gialla. Ha un becco più sottile, più adatto a spolpare le ossa, ma anche a "maneggiare" strumenti. In Africa, i capovaccai usano i sassi per rompere le uova di struzzo. Spesso appaiono "sporchi", quasi arancioni, una colorazione dovuta ai bagni di fango o nel terreno ricco di ferro. Necrofago, ma anche creativo, è in grave pericolo quasi ovunque ed è quindi oggetto di numerosi programmi di conservazione. In Italia, sono riamaste meno di 10 coppie nidificanti.

Il gipeto

Immagine
Il gipeto mangia solo ossa. Intere o frantumate lascandole cadere dall’alto sulle rocce

Il gipeto (Gypaetus barbatus), conosciuto anche come avvoltoio barbuto, è l’unico uccello al mondo che si nutre quasi esclusivamente di ossa. Dopo che altri avvoltoi hanno finito il pasto, lui arriva e prende le parti che tutte le altre specie non riescono a mangiare: le ossa e il midollo che c'è dentro. Le ingoia tutte intere o, se troppo grandi, le raccoglie, vola in alto e le lascia cadere sulle rocce per frantumarle. Anche il gipeto appare rossastro e arancione per via dei bagni di terra e fango. Fino a poco tempo fa completamente estinto in Italia, oggi sta lentamente tornando a volare e a nidificare sulle Alpi.

Il nibbio reale

Immagine
Anche inibbi mangiano spesso carcasse, ma anche rifiuti. Spesso frequentano le discariche

Con la sua coda rossa e forcuta e il volo elegante, il nibbio reale (Milvus milvus) è un rapace facilmente riconoscibile. Non è un necrofago obbligato, ma molto spesso si comporta da spazzino, soprattutto in inverno, quando piccole prede scarseggiano. Si nutre di animali già morti, scarti e avanzi di predatori, ma anche di rifiuti. Spesso frequenta infatti le discariche, dove a volte a fargli compagnia ci sono anche le cicogne. È presente in molte regioni italiane, soprattutto in quelle meridionali, anche vicino agli insediamenti umani. Insieme a lui c'è anche un'altra specie di nibbio molto simile, ma tendenzialmente più scura: il nibbio bruno (Milvus migrans).

Corvi e cornacchie

Immagine
Anche corvi e cornacchie approfittano spesso di animali già morti o loro resti lasciati da latri predatori

Corvi, cornacchie e simili sono spesso considerati tra gli uccelli più intelligenti del pianeta, ma sono anche tra quelli più versatili. Non disdegnano infatti mai una carcassa trovata lungo una strada, nei campi o un animale abbattuto da un altro predatore, a cui spesso danno fastidio per avere la propria parte. Grazie alla loro intelligenza, sono anche in grado di ricordare dove hanno visto un animale morto e tornare più tardi per alimentarsi. La loro attività di spazzini è operativa anche nei contesti urbani, nel caso delle cornacchie, dove però i "netturbini" per eccellenza sono senza dubbio loro: i gabbiani reali (Larus michahellis).

Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views