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Sembrano fiori colorati o strane piante marine, anche perché non hanno una faccia, né zampe e se ne stanno attaccati agli scogli, ondeggiano e seguendo il moto dell'acqua. E invece no, gli anemoni di mare non sono vegetali, ma animali a tutti gli effetti. Appartengono al gruppo degli cnidari, lo stesso che comprende animali ben più famosi come le meduse e i coralli, e proprio come loro sono dotati di cellule urticanti, le cnidocisti, usate per cacciare o difendersi.
Un anemone di mare è, tecnicamente, un singolo polipo (da non confondere con il polpo, che è un mollusco cefalopode). Ha un corpo cilindrico con una bocca centrale circondata da tentacoli. Vive ancorato a una superficie dura – spesso rocce, pareti sommerse o anche conchiglie – da cui si estende per catturare piccoli invertebrati, pesci e altri animali di passaggio. Nel mondo ne esistono oltre 1.000 specie, distribuite in tutti gli oceani, dai tropici ai mari polari. E sì, anche nei nostri mari ci sono gli anemoni, alcuni anche molto comuni e facili da osservare.
Tra questi, la specie più comune è probabilmente Actinia equina, meglio conosciuta come pomodoro di mare per la sua forma tondeggiante e il colore rosso acceso. Si vede spesso sugli scogli e sembra un piccolo "cuscinetto" vivente che si chiude su sé stesso quando viene disturbato, somigliando molto a un frutto attaccato alle rocce.
Quali anemoni di mare sono urticanti e come riconoscerli

La parola "urticante" fa subito pensare alle bruciature simili a quelle provocate dalle meduse, ma non tutti gli anemoni di mare rappresentano in realtà un pericolo per gli esseri umani. Tuttavia, tutti gli cnidari, anemoni inclusi, possiedono cellule specializzate in grado di iniettare sostanze tossiche usate per paralizzare e catturare le prede o scoraggiare eventuali predatori. Nel caso degli anemoni, la "potenza" di queste sostanze varia molto a seconda della specie.
La maggior parte di quelli presenti nel Mediterraneo e in Italia ha un potere urticante lieve o moderato, spesso del tutto impercettibile sulla pelle umana, ma in alcuni casi può comunque provocare irritazione o bruciore se toccati, specialmente in zone del corpo più sensibili. Il pomodoro di mare, per esempio, ha naturalmente tentacoli urticanti, ma in genere non provoca reazioni gravi e non è considerata una specie "pericolosa" per la nostra specie.
Altre specie, come Anemonia viridis, dai lunghi tentacoli verdi con punte viola, possono provocare fastidi più intensi, simili a una leggera scottatura. In ogni caso, non è possibile riconoscere facilmente le specie più urticanti, anche perché la reazione dipende molto anche dalla sensibilità individuale. Un buon consiglio, quindi, è non toccare mai a mani nude gli anemoni, anche se sembrano innocui, e rispettare sempre la fauna marina mantenendo una distanza di sicurezza. Vale per qualsiasi animale.
Dove vivono gli anemoni di mare: ecco quali potresti trovare nei mari italiani

Gli anemoni di mare sono diffusi praticamente in tutte le acque italiane, dalle coste rocciose del Tirreno a quelle sabbiose dell'Adriatico. Alcuni si trovano facilmente anche in prossimità della battigia, tra gli scogli visibili anche a occhio nudo, soprattutto nelle giornate di bassa marea. Il pomodoro di mare, come detto, è probabilmente la specie più comune e facile da vedere. Di colore rosso vivo, si trova spesso nella zona intertidale, ovvero quella che emerge durante la bassa marea.
Spesso è attaccato agli scogli, soprattutto quelli che vengono completamente immersi dalle maree, come nelle grotte. Quando è immerso estende infatti i suoi tentacoli per catturare le prede e nutrirsi, mentre quando il livello dell'acqua scende ed è esposto all'aria, si ritrae assume un aspetto globoso e tondo, simile appunto a quello di un pomodoro. Anemonia viridis è invece molto visibile per i suoi lunghi tentacoli di colore verde o giallo brillante con punte violacee.v
Vive però a profondità maggiori rispetto al pomodoro, spesso tra i 2 e i 20 metri, ed è quindi più facile da vedere durante le immersioni o lo snorkeling. Anche Cereus pedunculatus o anemone margherita, è più facile da vedere sul fondale. Generalmente è di colore bruno-rossastro, piatto e "largo". Più generale, gli anemoni preferiscono acque ossigenate, illuminate e ricche di correnti. Anche se a volte si trovano pure nei porti o attaccati ai pontili, se il mare non è troppo inquinato.
Cosa fare se ti punge un anemone di mare

Nel caso in cui si venga punti o si entra inavvertitamente in contatto fisico con un anemone, niente panico. Come già anticipato, nella maggior parte dei casi il bruciore nemmeno è evidente, mentre in altri si tratta di un fastidio lieve e temporaneo. In ogni caso, può essere utile risciacquare la zona con acqua di mare (non dolce!) per rimuovere eventuali di cellule urticanti ancora attive nella pelle. Come per le meduse, meglio non strofinare per evitare di rompere le cnidocisti eventualmente rimaste "inattive".
Applicare del ghiaccio sulla pelle (non direttamente, ma avvolto in un panno) può aiutare a ridurre gonfiore e dolore. Naturalmente, le possibili reazioni possono cambiare molto sia a seconda della specie che della sensibilità della persona. Proprio per questo, in caso di rossore persistente, gonfiore, prurito o dolore intenso, è sempre meglio consulta un medico, soprattutto se la persona colpita è un bambino, una persona anziana o se ha già particolari allergie.
Come per molte specie marine e in generale per qualsiasi animale selvatico, il miglior modo per evitare problemi è sempre quello di non toccare, non raccogliere, non disturbare e osservare da lontano. Gli anemoni di mare non sono pericolosi, ma meritano rispetto. Sono animali preziosi, antichi e molto affascinanti, tra i protagonisti principali della biodiversità marina dei mari e degli oceani di tutto il mondo.